Mi rendo conto della potenza e della presa sulle menti dell’immagine della vecchina portata di peso che tanto sta riscuotendo successo in giro. Ma magari la (geo)politica non può limitarsi agli aspetti più emozionali. Il punto fondamentale per me è… Continua a leggere →
Ci risiamo. Nell’ordine, i titoli di apertura di Corriere, ANSA, TG 24 Sky e Repubblica, i primi a portata di click (per Libero la notizia principale della giornata è la casa del cognato di Fini).
Gino Strada & friends hanno senz’altro sparso un oceano di bene e ricucito un sacco di bambini a pezzettoni. Attraversando campi minati infiniti a bordo di scalcinate jeep e unicorni alati, sprezzanti del pericolo, schivando boNbe più o meno imbecilli con un’abilità tale da far sfigurare i più lesti campioni di Modern Warfare 2. Ricevendo in cambio litri e litri di gratitudine da inqualificabili esseri del calibro di Gasparri o Frattini. Questo però non li rende, a prescindere, dogmaticamente invulnerabili
È evidente che il referendum sul divieto assoluto di costruire nuovi minareti in territorio isvizzero, passato a netta maggioranza, non abbia nulla a che vedere col già maltrattatissimo per i fatti suoi decoro urbano. (L’iniziativa del resto parte dalla destra xenofoba e, in quanto ad arte e dintorni, i risultati più interessanti storicamente spesso si sono avuti grazie alla contaminazione di culture molto diverse). Ma sia stato fatto e votato per rompere il cazzo ai musulmani (e ciò è particolarmente
Andai a Berlino che il muro era stato saccheggiato solo da pochi anni, tipo Zooropa appena gettato sul mercato, o stava per. Parte Est, per risparmiare: i soldi sarebbero serviti ad acquistare schegge di presunti mattoni dall’importanza storica inestimabile a prezzi da urlo. Zippato in stanza con un siciliano, sosia insignificante di uno impattato anni prima, e un milanese che parlava sempre, soprattutto nel sonno (cattolico, badilate di cultura). Una bicicletta a pochi giorni dal fischio finale lo travolse riducendolo al
Obbama premio Nobel alla speranza non si è degnato nemmeno di offrire un caffè al Dalai Lamer. Come Prodi (e il suo euro malfatto). Peggio di Bush, che almeno se lo inculò. Obbama continua a bombardare il Pakistan senza sosta e viene premiato per i suoi sforzi erculei nel trattenersi dal radere al suolo l’Iran, la Siria, la Corea del Nord e tanti altri simpaticissimi Stati canaglia a piacere. E dal picchiare a sangue Silvio per le sue orripilanti gaffeZ. Obbama non è riuscito ad arginare la disoccupazione e
Toys R Us è un supermegamaxistore di giocattoli assai rifornito e imponente. Orbene, un gruppo di brufolosi marmocchi svedesi delle scuole medie (?) ha agguantato carta e calamaio attaccando la compagnia in questione per
via del suo catalogo natalizio infarcito di stereotipi fessi legati ai generi. Nelle foto dell’opuscolo, i vari regazzini/modelli sarebbero stati immortalati seguendo rigidamente le più vetuste regole che, si sa, vedono i maschi quali iperattivi e caciaroni uligani intenti a sfasciare
Qualche giorno fa un milite non particolarmente ignoto indossante la casacca azzurra (Alessandro Di Lisio) ci ha lasciato le penne in Afghanistan, ricordandoci che da quelle parti c’è un conflitto al quale prendiamo parte. E che la gente tuttosommato nel corso di questi eventi di solito, tra le altre cose, muore. Pur preferendo astrattamente che il soldato non fosse deceduto, trovo ridondanti le pompose celebrazioni di Stato per queste vittime che di un conflitto dovrebbero essere il pane quotidiano o
Ricevo e spammo con bollore. Non è assolutamente una bufala, sfido Attivissimo e il mio fidato rivenditore personale di latticini campani a dimostrare il contrario. Più di 116 (no, dico, centosedici) polacchi risultano attualmente, puff!, svaniti nel nulla: fra il 2000 e il 2006 sono venuti in Italia pensando ingenuamente di farsi il mazzo tanto come umili braccianti, ma nessuno è più riuscito a giocare a rubamazzetto con loro. Probabilmente saranno stati assassinati dai loro aguzzini, proprietari di aziende agricole pugliesi
Bisogna come al solito ammettere che la destra è molto meglio attrezzata della sinistra quando si tratta di darsi un’immagine. L’ICI spettacolarizzata, tagliata, parrucchierizzata con tanto di shampoo e messa in piega; l’immondizia teletrasportata da Napule nell’apposito buco nero parallelo dei conti pubblici (cogliendo così perfino l’occasione di trasformare in qualcosa di utile i disastri altrui ricevuti in eredità); l’esercito a giocare a rubamazzetto nelle strade cogli ormai desueti manganellatori di quartiere; Brunetta che strappa
Tutti sappiamo che il consumo di droghe aumentò enormemente in Europa e negli USA nel corso degli anni 60 e 70, scatenando il panico nelle strade e nei governi. La politica di riduzione del danno scelta dall’Olanda, unita a un’efficace prevenzione, è riuscita a stabilizzare il consumo al livello del 1980, un successo rispetto a quanto avvenuto altrove (2,4 morti per droga ogni milione di abitanti, il dato più basso nell’intera comunità europea). Ciononostante oggi la terra dei tulipani sta per rivedere il suo atteggiamento verso le
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