I vicini di casa sono il nemico. I musi gialli neri verdi bianchi blu a pallettoni sono il nemico. Il passato è il grande nemico-amico farcito di medaglie e di sorprese. I grandi ombelichi avanzano spudoratamente, scoperti, insieme al sentimento anticoreano, e la chiesa col passare degli anni è sempre più impotente, lucidatissimamente ferma in garage come le macchine d’epoca che sfrecciano nella rimessa o in giardino, baciate dal sole. L’impotenza è nulla senza il controllo del territorio che è sempre importante in questi films. Si sa. Le bande giovanili diventano sempre più ignoranti e più moleste, entrano nella vita del comune cittadino che sogna girovagando a occhi chiusi e libri aperti soltanto di diventare protagonista, ungiornochissà, del futuro dell’edilizia. E del proprio futuro. Le bande giovanili non sono più soltanto uno starnazzante stereotipo di contorno pronto a immolarsi sull’altare della cinematograficità più cafona dopo aver sparacchiato battute a effetto per un po’, ma accerchiano compatte il pacato pagatore di tasse, la sua famiglia e i suoi valori di riferimento, orinandone pignolescamente gli angoli. Ed è a quel punto che il cowboy ultraconservatore mette in gioco se stesso e tutte le badilate di razzismo che si porta dentro, lascia gli affetti e gli spaghetti western per puntare le sue pistole immaginarie, fatte di ossa rotte e suggestive nocche di dita antiche nodose.
Il vecchio metalvaccaro ha solo tre espressioni, ma importanti. Le usa per digrignare brevi dichiarazioni che ammoniscono e penetrano la corazza dei musi, la massa amorfa dei nemici, dei parenti ciccioni incredibilmente, squallidi incredibilmente; che scavalcano lo schermo e le altre barriere architettoniche in grado ancora faticosamente di dividere la macelleria reale da quella immaginaria; che separano vicini di pianerottolo che ormai sanguinano sempre di più questo desiderio di sciogliere le rispettive diversità e ostilità linguistiche e gastronomiche nell’immensità definitiva dell’abbraccio chiarificatore.
15 Marzo 2009 il 20:35
L’ho visto proprio ieri sera e ti lascio un paio d’impressioni, anzi tre.
1) ma quanto recitano male, tutti, tranne la ragazzina e il barbiere!!
2) Non ci crederai ma ho riso ogni volta che appariva il prete
3) La questione delle gang, senza andare troppo lontano m’ha fatto pensare a quanto sia difficile crescere anche nei nostri quartieri dove i ragazzini giovanissimi sono già divisi in squadre e la rivalità imperversa in ogni tipo di rapporto. Poi li vedi, crescere ed arrivare al lavoro dove, ancora, i lupi se li mangiano. E quelli siamo già noi. Qualcuno iena, qualcuno agnello e tanti avvoltoi che attendono. Per non parlare dei bradipi immobili. Con tutto il rispetto per i miei amichetti bradipi!
Saamayas last blog post..Marcha mundial por la paz y la no-violencia
15 Marzo 2009 il 20:44
Che poi le espressioni in realtà non eran solo due, con il cappello e senza cappello? Boh. questo film è comunque grandioso. Anche The Wrestler lo è, in entrambe le pellicole c’è un qualcosa che non capita di poter ammirare spesso, e poi la malinconia è un sentimento che picchia sempre i tasti giusti.
Hey sto studiando per diventare proiezionista, ho avuto una specie di “promozione” nel cinema ove lavoro come umile maschera. fico.
15 Marzo 2009 il 20:57
Saamaya, pare che rintracciare attori hmong sia più difficile che trovare qualcuno che ammetta di aver votato Forza Italia agli exit poll!
l’emix, io sapevo col sigaro e senza, comunque con gli anni mi pare abbia più espressività, o quantomeno più rughe!
15 Marzo 2009 il 23:48
Uanima, che coincidenza! XD
Quanto sei bravo, non hai neanche accennato al buco nella fodera! XD
Il passato può esserti amico solo se lo guardi da lontano. Dal presente.
Se hai la bontà di porti qualche domanda a proposito di quello che vedi quando ti volti.
Volersi comprendere è l’unico modo per riuscire a farlo. Per Clint e i musi gialli, ma non solo.
p.s. Trovata…
http://www.youtube.com/watch?v=bZWTWbl4rwc&annotation_id=annotation_400477&feature=iv
“your world is nothing more than all the tiny things you’ve left behind
So tenderly your story is
nothing more than what you see
or what you’ve done or will become
standing strong do you belong
in your skin; just wondering
gentle now a tender breeze blows
whispers through the Gran Torino
whistling another tired song”
Shkusate, ma se lo volete vedè, lo dovete copiare e incollare nella barra dell’indirizzo…ho già menzionato il fatto che sono una superchiavica in tecnologia?
:*
16 Marzo 2009 il 11:53
Va in palestra il grande vecchio, eh..
Pepeneros last blog post..I cani pazzi.
16 Marzo 2009 il 14:22
Maryrose, ti schiuso, gran pezzo… :*
Pepenero, e si vede… è più agile di Tonn Cruise!
17 Marzo 2009 il 16:52
Non posso dire niente. Vado a vederlo domani.
albertos last blog post..Mi ha linkato un sito pornografico
17 Marzo 2009 il 17:58
Giggì…
va tutto bene. Non è a te. Però bevi di meno a zia.
Dai, fai un fioretto. (non hai nemmeno cliccato sul link, altrimenti sapresti che è attivo e non hai neanche sentito la canzone! NO, BASTA!)
Alberto? ciao e…
praticamente il film finisce con lui che ***** in *** ********** cadendo * ***** e ******** una *****, che credo voglia essere un esplicito rimando al ********** di ****, ******* sulla *****.
17 Marzo 2009 il 18:04
L’ho auscultata invece, lo giuro sul pene di lamb-O!
17 Marzo 2009 il 18:29
Giggì…
Tu e lamb-NO girate la ruota e cominciate a chiamà le consonanti.
Se tutto va come deve andare, arriverà Attila (che, per la cronaca, è simpatico come una allegra colata di cemento a presa rapida nelle mutande)e comprerà qualche vocale.
Se indovinate la frase, mi svesto come la Silvsted…famo carnevale in ritardo o uovo di pasqua in anticipo.
Che immagine agghiacciante…
17 Marzo 2009 il 19:56
Ok! (A occhio però mi sa che mancano un po’ di consonanti in Silvstedtdtdtt…)
17 Marzo 2009 il 20:38
Giggì…
Per questo mi piaci!
Io dico Silvstedt e con inedito percorso mentale, tu mi vai dritto, dritto all’ortografia!
Annamo bene…
:*
17 Marzo 2009 il 22:47
Eh, il tipo iperbiondo ipertrattato dal gommista non lo amo molto…
18 Marzo 2009 il 9:28
Una maschera inespressiva eppure un mito già leggendario. Ricordo (prova a pensare a quanti anni fa) ero in corda cento metri prima della cassa al Cinema Orfeo per l’uscita di “Per un pugno di dollari” (se non sbaglio era pure limitato ai sedicenni).
Non so se in questo solleva il poncho, scatarra il toscanello, e tra le palpebre quella lama è ancora la stessa. Pensavo che finisse dopo Callaghan, invece Milliondollar baby era già un capolavoro: questo lo dovrò andar a vedere. Ciao
18 Marzo 2009 il 10:38
Vav-vaivvv con fiducia, questo è il mio suo tuo preferito come regista…
22 Marzo 2009 il 13:33
Giggì
Buona domenica, innanzitutto.
Una volta, nei bei tempi andati, in un luogo ormai lontano, una persona di nome AG disse una cosa tipo:
“I gomiti ti mangeresti,…, i gomiti!”.
Lo conosci anche tu.
Ma quella…
quella era un’altra storia.
(Ed io ho evidentemente un problema, se me ricordo pure le cazzate di AG! XD). Ciao AlessandVo!
:*
22 Marzo 2009 il 16:06
Sì, Aggì, rimembro… Uno storico e un socialista d’altri tempi. Buona giornata, vado nei campi, ciao.
:*
22 Marzo 2009 il 19:10
Deriva dall’antico franco Lodewig che significa “glorioso in battaglia”, oppure “uomo illustre”, ed è diffuso in tutta Europa.
L’onomastico viene festeggiato il 21 giugno in onore di s. Luigi Gonzaga che morì a Roma assistendo gli appestati nel 1591.
=
Luigi…
Domanda tecnica…quando sul display blu appare “online 1” vuol dire che ci sono solo io sul tuo blogsfrtrtftr?
E’ successo prima e io già mi preparavo a urlare qualunque cosa…volevo sentire l’eco!
Potevo cantare una canzone, fare un balletto 🙁
Mò non posso più, c’è gente.
Vabbè, ciao.
p.s. Ma…nei campi? Quali campi? A zappare, a togliere le foglie da sopra le piante di fragole, a potare gli ulivi?
E non mi inviti? Bell’amico! PPPPPPPPPPPPRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
22 Marzo 2009 il 19:16
Sono pierferdinianamente convinto che Histats, Analytics e tutti gli altri contatori, sostanzialmente, sparacchino numeri a casaccio. T’invitabbi, ma tu impegnata fosti, e comunque era per scappare sui prati ma faceva un freddo cazzo e mi sono ritirato dopo la quarta salitella, brrr!
17 Maggio 2009 il 15:29
Non mi è piaciuto, nonostante il finale a sorpresa, per altro è ben poco credibile che il tizio a 102 anni decida che il cibo cinese è mangiabile ed i vicini cinesi frequentabili.
illa,essa, iddas last blog post..Rocchetta la prima acqua che epura
17 Maggio 2009 il 15:42
In effetti… :asd: (Di solito, anzi, la diffidenza aumenta con l’avanzare dell’età).