Primo, chi vuoi che ti si inculi a metà lujo. Secondo, si tratta di un argomento non banale, i limiti che OVVIAMENTE incontra la libertà di fare e sparlare su internet, e come tale va affrontato, non evitato. Richiede dibattito, presa di coscienza, blablabla. Quindi semmai digitatene a più non posso.
Prendete questo ennesimo ddl idiota e mettetene in evidenza le infelici scelte lessicali (generici e imprecisati “siti informatici” obbligati a rettificare). Chiedete che vengano illuminati gli aspetti più oscuri e insidiosi, quali quelli legati all’individuazione dell’autore irresponsabile. Tenendo presente, però, che margini per interpretazioni stronze come quella del giudice di Modica potranno esserci sempre. Perché la legge è fatta di parole. Ed esse sono, per loro natura, ambigue. Cavarsela esponendo cartelli preconfezionati alla “uaaaaargh, internet è libbera, ritirate tutto o smetto di postare sul mio preziosissimo blog, gnè gnè“, mi sembra un po’ inutile e riduttivo.
Il bavaglio ai blogger. Guarda che, se scrivi che il potente politico Tizio è un pedofilo e una merda ambulante e giovedì 17 aprile alle 16 e 56 in punto l’hai visto su un autobus in Via del Corso mentre — sbavante e col membro vistosamente inturgidito a stento trattenuto nei pantaloni — faceva la mano morta a Luxuria, già adesso ti metti nei casini, altro che rettifica d’Egitto. Se quello un giorno si alza più nervoso del solito e si mette a guglare con la manona tutta sudata, può scartavetrarti inclementemente il ciurlo tramite i suoi pregiatissimi avvocati. (Magari non lo fa per questioni di opportunità, di immagine, o per mera incapacità, o mancanza di tempo/voglia, ma il rischio teorico c’è).
Il navigatore medio, beato lui, ancora pensa che si possa insultare e diffamare a piacimento. O compiere altre azioni che nella vita reale sarebbero di dubbia legalità, impunemente. Solo grazie all’invulnerabilità apparentemente garantita da un monitor, o da un nick. La tua famosa libbbertà, incredibile, eh, finisce dove inizia il diritto dell’altro (blogger, cittadino, mammifero e perfino politico, dopotutto forse sono esseri umani anche loro) a non essere diffamato, insultato o danneggiato in altro modo. Discutibile, forse, per le vedute di qualcuno. Ma, nella mitica (e oramai semisconosciuta ai più) real life finora è stato così e non si vede perché il web debba fare eccezione. Sempre che si tratti di un qualcosa che meriti di essere tutelato (un “Alfano stupidino” non credo rientri in questo discorso e porti un giudice capace di intendere e di volere a condanne).
“Eh, ma gestire le attività di rettifica è un’attività onerosa per il blogger che, poverino, rinuncerebbe“. Beh, hai voluto la bicicletta, pedala, mi verrebbe da rispondere. Andiamo, ‘sto diritto di rettifica per un mezzo con le peculiarità di internet lascia perplessi, in 48 ore poi. Non era il governo della sburocratizzazione selvaggia? Ma da qui a certi catastrofismi che si leggono. Nessuno sano di mente andrà da Spinoza a chiedergli rettifiche delle battute, tranquillo. Nessuno si metterà a martellare gli zebedei ai milioni di blogger che parlano di attualità e politica nel modo solito, a meno che non vadano troppo sul pesante, accettando quindi il rischio. (A quel punto forse forse meglio la richiesta di rettifica che essere trascinati direttamente in tribunale?). E le pulci ai giornalisti d’assalto travestiti da blogger, tipo Travaglio o Ruta, le fanno già ora.
È evidente che ‘sto pseudosciopero dei blogger finisca per sembrare nient’altro che un coretto di appoggio a coloro che tutti odiano. I giornalisti. Cioè, con le debite e importanti eccezioni, a detta di tanti l’anello di congiunzione tra il bestiame e la notizia faziosa, inventata, aggiustata e scritta in qualsiasi modo e con qualsivoglia parte del corpo, ma di certo non tramite l’ausilio delle mani.
Perché mai la gente dovrebbe scioperare in questo modo inutile per una delle tante caste del cazzo che addobbano questo Paese. Non so voi, ma io di solito non scendo in piazza addolorato prendendomi a ciliciate per le infauste sorti dei notai. O di tassisti, politici, magistrati, farmacisti. Poi, proprio i giornalari che hanno sempre attaccato i blogger nel timore. Ma soprattutto, ancora non l’hanno capito. Chicazzocisisente “blogger“? Sono uno che, per i casi della vita e della tecnologia, si trova a defecare i suoi discutibili scritti in luogo annusabile dal pubblico, e tanti come me. Troppi.
I giornalisti si difendono già benissimo da soli. E lo farebbero ancora meglio se, invece di smettere d’informare, provassero a seguire metodi giornalistici più seri e a specorinizzarsi un po’. Sempre, intendo, non solo quando vedono attaccato il loro preziosissimo orticello.
5 Luglio 2009 il 12:24
ancora non ho deciso se aderire o meno (è vero che i giornalisti sono una casta ma alessandro gilioli fa parte dei giornalisti de L’Espresso, la casta più cazzuta di tutte) e, per l’appunto, cerco anch’io dialogo costruttivo.
ho letto il testo e credo che cambierà poco: tralasciando che non stravedo per le apologie di reato o gli inviti a non rispettare le leggi, se scrivi qualcosa di pesante chiedono rettifica e, se non lo fai, tribunale. che, come hai scritto tu, avviene ovunque: non è internet che non ha regole, sono i blogger che se ne sbattono e (quasi) nessuno che se l’incula.
però, francamente, mi rode il cazzo che gente come alfano o la carlucci, che non sa neanche cosa significhi la parola “post” o “thread”, legiferi solo per il gusto di farlo, giusto per prendersi qualche ulteriore diritto in più su di noi.
senza contare che, tempo un mese, tutti farebbero l’abitudine a tali rettifiche e nessuno si fermerebbe più a leggerle. o basterebbe farle in grigio chiaro.
dunque, si torna al punto d’inizio: aderire in virtù del principio o rifiutare per non farsi strumentalizzare da un pacco di stronzi? nonostante mi cataloghi come “manifestatore”, questa volta non ho ancora deciso cosa fare. e riconoscerai che, tra giornalisti e politici, è dura scegliere.
.-= esseredisgustoso*´s last blog ..Campioni del mondo non riconosciuto =-.
5 Luglio 2009 il 12:51
“Non so voi, ma io di solito non scendo in piazza addolorato prendendomi a ciliciate per le infauste sorti dei notai”
Loalz, ti straquoto! :goshgasp:
5 Luglio 2009 il 13:24
Il tuo parere è davvero interessante, insomma, fa crescere la discussione ed è importante.
Ho deciso di aderire ugualmente, non cambio l’ingenua idea che valga la pena parlare del decreto Alfanofino al 13 e non parlarne per un giorno, se questo porterà i giornali a scrivere dello sciopero dei blog.
Il tutto potrebbe anche portare a una richiesta di spiegazioni al premier e via dicendo.
Magari.
Fatto sta che il mio punto di vista è simile al tuo, nonostante la mia adesione, ed infatti non potevo mancare di citarti:
http://riciardengo.blogspot.com/2009/07/14-luglio-la-presa-della-blogstiglia.html
Un salutone
.-= Riciard´s last blog ..14 Luglio, la presa della Blogstiglia =-.
5 Luglio 2009 il 14:37
esseredisgustoso, sai, non credo che prenderà piede la storia delle rettifiche (o al massimo ci sarà un boom iniziale “per moda” e per provare l’ebrezza della novità): chi le dovesse chiedere si esporrebbe all’impopolarità, verrebbe additato come rompicazzo, diventando facile obiettivo della satira e di post di denuncia, ecc. Vedi Moncalvo che querela il blogger, o D’Alema con Forattini, danno d’immagine, più che vantaggi.
flo, :baci: .
Riciard, sì, ma io penso che i banner e queste cose “per far numero” siano meno efficaci dell’elaborazione critica e personalizzata del tema costituita da commenti e post, e che servano più che altro a portare acqua al mulino di qualcuno (anche a chi organizza). Con la parola scritta, col punto di vista personale dimostri di essere pensante, vigile, non facilmente addomesticabile per gli scopi di questo o quello, meritevole di essere tutelato, il banner o il messaggio fotocopiato invece fa tanto gregge 🙂 .
5 Luglio 2009 il 15:20
sì, questo lo penso anch’io: è una pagliacciata per farti capire che sono più forti ma è proprio qui che mi girano le palle.
cioè, in tutti gli altri campi della vita appena si toccava il benchè minimo diritto ci si incazzava e si protestava, strumentalizzati da partiti e, talvolta, sindacati, ma si manifestava per un diritto. io manifesto come ho sempre manifestato. perchè con il blog no?
internet è giovane ed è la prima volta che si interviene così duramente, nonostante qualche precedente governo ci avesse già provato. ma qui non ci sono sindacati, c’è solo il tam-tam.
dunque, non capisco tutto questo snobismo “anti-casta” che, lasciamelo dire, mi sa tanto di “grillino”.
cioè, lasciamo fare qualcosa ai politici contro di noi, seppur questo ci leda poco, ma non diciamo nulla per non andare a braccetto con la “casta” dei giornalisti.
sicchè, concludendo, pongo la semplice domanda: chi ci guadagna, realmente? i giornalisti, i blogger o i vari alfano, d’alia e carlucci?
.-= esseredisgustoso*´s last blog ..Campioni del mondo non riconosciuto =-.
5 Luglio 2009 il 15:38
Beh, i politici sono votati e purtroppo tocca tenerseli, Carlucci inclusa, sperando che in futuro ce ne siano di più capaci e intenettizzati. Penso che la questione sia sul cosa fare per esprimere dissenso: a me, la passività, il fare semplicemente da cassa di risonanza non piace. Trovo che sia una scorciatoia mentale, una delega, come a dire “pensateci voi” o “quoto tutto quello che dite e direte voi capi della rivolta”, e che sotto sotto molti coltivino solo l’ingenua idea di internet quale porto franco.
5 Luglio 2009 il 17:01
Arrivi a una conclusione interessante (“è giusto scioperare per/assieme alla casta dei giornalisti?”) partendo da premesse sballate, tipo:
“Nessuno sano di mente andrà da Spinoza a chiedergli rettifiche delle battute, tranquillo.”
Non si sta parlando di diffamazione: questa continuerà ad esistere ed è sacrosanto che se tu mi diffami io ti possa denunciare, ci mancherebbe altro. Si sta parlando dell’obbligo di pubblicare generiche “rettifiche”.
Il punto è che SE al prepotente di turno di domani gli girano gli zebedei, obbligherà Spinoza a pubblicare una “rettifica” (che poi ovviamente non smentirà in nessun modo i fatti; ma sarà un enorme ammasso di bla bla bla, esattamente come tutte le altre rettifiche negli ultimi 10 anni).
Spinoza DOVRÀ pubblicargli la “rettifica” entro 48 ore, pure il 15 d’Agosto coi gestori tutti ignudi alle Canarie senza uno straccio di connettività, pena multe salate eccetera eccetera. Ecco, questo mi sta decisamente sulla palle. È un onere che un sito web non si capisce perché debba avere, visto che non ha nemmeno gli onori di una testata giornalistica regolare (e il blogger quello di giornalista).
Ed è un aspetto puramente oggettivo, checché la gente cerchi di minimizzare.
(Come nota a margine: la gente minimizzava pure il DL Gentiloni, tanto che male volete che faccia alterare i DNS della gente per i siti contenenti materiale pedopornografico? Risultato: per sbaglio un server di imageshack è stato oscurato, e visto che funzionava s’è iniziato ad applicare lo stesso provvedimento a TPB, ai siti di scommesse online all’estero, a siti che vendono oggetti di marca contraffatti…)
Dopodiché, ciascuno la può pensare come vuole sul se unirsi o meno ai giornalisti e sui modi di fare protesta.
5 Luglio 2009 il 17:26
Non penZo proprio. La dinamica non potrà essere che la seguente:
Rompicojoni: la battuta su Gasparri è diffamatrice, pubblicami la rettifica.
Sito internet al mare con la paperella: per me non è diffamazione, cor cazzo che te la pubblico.
Rompicojoni: ok, ti querelo.
Giudice: è solo satira.
5 Luglio 2009 il 17:52
In ogni caso, sia quel che sia, è meglio non prendere sottogamba niente, sopratutto se proveniente dal mondo politico, sopratutto se proveniente da questo mondo politico, sopratutto se proveniente da chi di internet sa poco e nulla. Personalmente aderisco, come potrei aderire a quanto in più verrà messo in campo. A me non frega se uno è blogger, giornalista o semplice cristo che guarda tg4 (signore abbi pietà di lui). Personalmente lo faccio per quello che queste norme vanno a toccare. E non parlo della rettifica. Che è il diritto ad informare. Questione che mi pare meritoria. Che poi lo si faccia in qualità di blogger, di giornalista o del povero cristo poco importa. A mio parere.
.-= paz83´s last blog ..Comunque la pensiate confrontiamoci =-.
5 Luglio 2009 il 18:24
> Rompicojoni: la battuta su Gasparri è diffamatrice, pubblicami la rettifica.
> Sito internet al mare con la paperella: per me non è diffamazione, cor cazzo che te la pubblico.
> Rompicojoni: ok, ti querelo.
> Giudice: è solo satira.
E allora non hai capito il senso o non hai letto la legge.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=424336
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00424336.pdf (stessa cosa ma in PDF)
Articolo 1, comma 28.
È proprio lì il macello. La legge sulle rettifiche che viene modificata riguarda(va) la STAMPA http://www.interlex.it/testi/l48_47.htm
Questo è l’articolo 8 come uscirebbe aggiornato dalla legge: http://pastebin.com/f378296d7 (non lo incollo qui per non incasinare tutto, reincollalo in un post se vuoi). Tra le « » ci sono le parti aggiunte / modificate dalla legge.
Come puoi vedere: la diffamazione non c’entra NIENTE DI NIENTE, è un altro reato e si procede a parte. Non c’entrano questioni oggettive per le quali si applica il reato di diffamazione. C’entrano
“le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità”
Quindi basta che io, potente rompicoglioni, RITENGA che tu stia SECONDO ME ledendo la mia dignità e/o facendo affermazioni false e posso costringerti a pubblicare una rettifica. Rettifica che come ho già detto consiste sicuramente in un “bhwwwaaa non è vero siete brutti e cattivi e comunisti”, ma tanto basta per darti l’OBBLIGO di pubblicarla. In 48 ore, pure se sei al mare.
Quello che succede quindi è:
Rompicoglioni: pubblicami la rettifica
Sito internet fuori per il weekend: (non la vede)
Rompicoglioni: benissimo, querela per violazione art.8 legge 47/1948, e nel giro di un mese (v. art. 21, si procede per direttissma) una bella condanna alla pubblicazione della “rettifica” e della sentenza sul tuo sito (v. art. 8) più una bella multa da 7500 a 15000 euro.
È TUTTO QUI. Davvero.
IN PIÙ, se ovviamente mi hai diffamato, una denuncia per diffamazione. Ma non è di questo di cui mi preoccupo! Trovo sacrosanto il diritto alla denuncia per diffamazione se tu dici cazzate, ci mancherebbe altro!
—
PS. È chiaro qual è il senso di quell’articolo di quella legge. È per evitare che un editore pubblichi articoli / affermazioni “a senso unico” contro i suoi avversari, in modo che questi abbiano una possibilità di riscattarsi e veder pubblicate le rettifiche. Ma non si capisce perché equiparare appunto un blog o in generale un sito alla “stampa” regolamentata per legge. E questo equiparare mi fa accaponare la pelle.
5 Luglio 2009 il 18:25
P.P.S. il mio commento precedente non è piaciuto al tuo antispam, forse perché conteneva 2-3 link 🙂 (inoltre un “articolo 8” è diventato uno smiley)
5 Luglio 2009 il 18:34
esempio:
catto: Maurizio Gasparri mangia le caccole.
Maurizio Gasparri: devi rettificare! sennò ti querelo!
catto: ok. Maurilio Casparri mangia le caccole.
come la mettiamo?
5 Luglio 2009 il 18:36
o ancora:
il catto mette la foto dela carfagna sborrata in faccia.
carfagna: rettifica sennò di querelo!
il catto: non è sborra, è yogurth.
spero di essere stato chiaro con gli esempi, avevo in testa tutto un ragionamento che però era lunghissimo ma potete benissimo desumerlo.
5 Luglio 2009 il 18:43
catto, :rotfl: , in effetti ‘sta cosa può essere un grosso spunto per post e battute…
Giuseppe, ripescaggio effettuato.
Guarda, mi sembrano allarmismi esagerati, francamente. Tra la legge e la pena c’è comunque il giudice che, di solito, non sempre, un po’ di buonsenso lo usa essendo un essere pensante. Io non posso venire a obbligarti a fare qualcosa in casa tua, è del tutto evidente secondo me. Se ti reco effettivamente un danno con quanto ho scritto e me ne frego di fare della rettifica mi beccherò la sanzione aggiuntiva. Però mettiamoci come parziale contrappeso il fatto che la possibilità di rettificare un’affermazione realmente pesante e quindi rischiosa viene incontro al blogger perché può servire a evitare guai (poi vabbè, io ne farei volentieri a meno).
Se la richiesta di rettifica non ha basi non penso che il giudice infliggerà multe, sarebbe una cosa troppo ridicola, un modo di fare soldi a sbafo, e dopo un po’ comunque si modificherebbe anche la legge pure perché il governo avrebbe più svantaggi che vantaggi da una situazione simile.
5 Luglio 2009 il 18:54
> Guarda, mi sembrano allarmismi esagerati, francamente. Tra la legge e la pena c’è comunque il giudice che, di solito, non sempre, un po’ di buonsenso lo usa essendo un essere pensante.
Chiaramente. Ma quindi tu ti affidi a un giudiche, SPERANDO che nel caso in cui il potente ti chieda di rettificare, tu non lo faccia, lui ti trascini in tribunale, il giudice sia ragionevole e non ti condanni.
L’unica motivazione per cui può farlo è che il fatto non sussiste, cioè che gli “atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità” non lo siano.
È roba per cui c’è già il reato di diffamazione, che tutela la satira. Se ti prendo in giro, e tu mi quereli per diffamazione, il giudice può stabilire che era solo satira.
Il diritto alla satira NON è tutelato in questo caso. Ti affidi al buon cuore del giudice.
Magari una volta ti va bene. La volta dopo no, e ti becchi 10mila euro di multa perché il giudice ha votato PdL.
Puoi mai fare affidamento su una cosa del genere? Io onestamente no! Da cui il timore che la maggior parte dei blog semplicemente cessi di funzionare (o si sposti all’estero, ok, amen) per paura di richieste di rettifica quotidiane.
> Io non posso venire a obbligarti a fare qualcosa in casa tua, è del tutto evidente secondo me
Ma non secondo la legge (che infatti impone alla stampa, periodica e non, l’obbligo di pubblicare le rettifiche).
5 Luglio 2009 il 19:19
Giuseppe, già adesso speri nel buon senso e nella buona fede di giudici, poliziotti, guardie di finanza, vigili urbani e di chiunque possa fare esercizio di autorità nei tuoi confronti con qualsiasi pretesto.
I giudici che hanno votato PdL/Lega saranno la metà, se non di più… Lo scenario per il quale ogni volta che uno nomina la Carfagna per qualsiasi motivo arriva un omino pagato per chiedere rettifiche immotivate, e se queste non arrivano poi si viene stangati, mi sembra francamente troppo enorme e irrealistico.
E pure se si avverasse per qualche attimo, ripeto, sarebbe un vistoso autogol per il governo, che comunque è sempre attento ai sondaggi. Creare malcontento così diffuso a cazzo per cercare di controllare il web in questo improbabile e maldestro modo non è certo una buona idea…
Mi piace molto sparare su questo governo particolarmente incapace, ma vorrei farlo con i miei modi, con i miei tempi e con la mia testa, non quando me lo ordina Gilioli, Grillo o chi per loro si metta continuamente a dipingere scenari catastrofici (perché ovviamente se la mettono su un piano meno emotivo e più ragionato del “moriremo tutti, Maroni sta costruendo le camere a gas e Capezzone si impadronirà del tuo blogghe!” non se li caga nessuno).
6 Luglio 2009 il 10:28
Rispetto ovviamente il tuo punto di vista, ma penso che tu non abbia compreso del tutto il senso dell’iniziativa, che non è un’adesione dei blog allo sciopero dei giornalisti ma è una protesta comune contro un bavaglio che colpisce tutti i media. I blog, in particolare, “scioperano” contro la parte che li soffoca.
Fra l’altro, è esatto quello che tu scrivi: già oggi diffamazione ingiuria etc sono puniti se commessi via blog (come ovvio e giusto) quindi non c’è nessun bisogno di imporre questa norma che ha solo lo scopo e l’effetto di soffocare e disincentivare l’uso libero della Rete.
Quanto al “chi vuoi che ti si inculi a metà lujo” fortunatamente non sta andando così: la protesta ha già avuto migliaia di adesioni in rete e ne hanno già parlato Repubblica, Corsera, Secolo XIX, Gr1 e RedTv.
Tra i politici, ha già aderito Antonio Di Pietro e contiamo di andare molto oltre.
Spero che tu ci ripensi, comunque un saluto
Ag
6 Luglio 2009 il 12:58
Ciao! Hai ragione da vendere… e infatti prima del 14 scriverò il più possibile. Ma quel giorno aderirò allo sciopero. E il giorno dopo riprenderò a scrivere come un matto (anche se sarò in un posto dove non c’è connessione, ma in un modo o nell’altro lo farò). Credo che però anche il tuo sia un modo perfetto per far capire che questo DDL non s’ha da fare.
Alla fine, sciopero o no il 14, l’importante è che si faccia sentire la nostra voce! :rulezza:
.-= Franz´s last blog ..Decreto Alfano: anche Franz’s Blog si unirà alla protesta =-.
6 Luglio 2009 il 14:10
Sono d’accordo.
Ci sono troppe persone che si fanno carico di guerre inesistenti ed urlano alla censura quando proprio non è il caso.
Ma con i processi che durano anniedanniedanniedanni, ma chi vuoi che si metta a querelare un blogger ? Qua c’è gente che si prende troppo sul serio.
‘zzo, peccato che non ti candidi. Io ti voterei. :cheers: Sul serio.
(potresti togliere UN voto alla Lega, pensaci :lul: )
6 Luglio 2009 il 14:49
La prospettiva è succulenta :asd: , ma la vedo troppo faticosa, meglio pontificare stando spaparanzato nella mia megapoltrona in pelle di vero blogger :asd: .
6 Luglio 2009 il 18:28
A parte la considerazine che i blog nascono proprio per bypassare la casta dei giornalisti, e quindi scioperare insieme a loro (per quanto siamo mossi da giuste motivazioni) mi semberebbe un controsenso… Ma poi ‘sta legge mi sembra la solita ‘mossa ad effetto’: come nel caso di altre leggi, mi chiedo chi controlla? Voglio dire, che fanno, i Gasparri, le Carlucci, i Latorre, etc…Pagano qualcuno per controllare 24 ore su 24 ciò che si dice di loro sulla Rete? Beh, è una bella sfida, auguri…
6 Luglio 2009 il 19:33
Io, che sono un bieco opportunista approfittatore, il 14 mi scatenerò con un sacco di posts… sia mai che riesca a raccattare qualche lettore in più! :mastella:
Sono diabolico…:asd3:
BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHA cough cough cough (mi è andata un po’ di saliva di traverso mentre mi producevo nella famosa risata satanica, scusatemi) :timido:
Cordialità
Attila
.-= Attila´s last blog ..The Earl is Falling =-.
6 Luglio 2009 il 21:36
Mah.
Io credo che mi dimenticherò di tutto quello che ho appena letto non appena il sonno s’impossesserà di me, cioè tra poco.
E stavo leggendo un mensile di cultura erotica a fumetti, mica il Focus.
.-= l’emix non ama prendersi sul serio´s last blog ..Sims nude (questo è per te, perverso fruitore di google) =-.
6 Luglio 2009 il 22:56
generici e imprecisati “siti informatici” obbligati a rettificare
I gestori di siti archeologici tirano un sospiro di sollievo.
Battute indecorose a parte, saluti dal club “blogger che hanno ricevuto la pula postale a casa ben prima delle leggi-liberticide-attacco-alla-democrazia-aaaah”. Club del quale facevo parte prima di uscire dal tunnel della bloggofilia.
No, i solerti agenti non mi minacciarono, non mi imbavagliarono, non attentarono alla mia libertà di uscire di casa ad insidiare l’onore delle fanciulle per poi postare una dettagliata blogocronaca differita: mi guardarono con la faccia di chi pensa “noi siamo gente che lavora e ci tocca perdere tempo con chi – come te – non ha talmente un cazzo da fare nella vita da tenere un blog”.
E così mi resi conto che era ora di chiudere un capitolo vergognoso, e iniziò un luminoso avvenire. :gnam:
6 Luglio 2009 il 22:57
Marcello, infatti, a meno che Brunetta non ricicli i dipendenti pubblici allo scopo… :asd:
Attilaz, mi sembra un’ottima idea… :asd:
em1x, buona nanna!
6 Luglio 2009 il 22:59
Frank, secondo me poi gli agenti sprezzanti si sono fiondati sulla chat di digilander o C6… :asd:
7 Luglio 2009 il 11:07
dopo attentissima valutazione tra le varie correnti delle mie schizofrenie il partito rende noto che:
si necessita di un’azione coordinata che abbia la facoltà di implementare una piattaforma programmatica condivisa che non sia una sintesi unidirezionale del pensiero collettivo ma che sappia esprimere le vocazioni individuali di ogni soggetto politico senza però rinunciare al centralismo democratico.
attraverso un piano quinquennale, ovviamente.
in sintesi: i compagni dicono no al logo borghese e antigovernativamente conformista e sì ad azioni individuali che trattino l’argomento: appoggio esterno a gilioli e soci.
che palle essere di sinistra.
.-= esseredisgustoso*´s last blog ..La posta segreta del dottor Veronesi =-.
7 Luglio 2009 il 11:49
La prima parte sembra frutto del generatore casuale di discorsi di partito di centrosinistra :asd: http://www.phibbi.com/extra/gps.php
8 Luglio 2009 il 11:34
ah ah ah! bellissimo quel sito, non lo conoscevo. mi risparmi un sacco di fatica per le discussioni con la mia ragazza.
.-= esseredisgustoso*´s last blog ..Pasticcio democratico =-.
6 Settembre 2011 il 5:05
Io sono dieci anni che attuo lo sciopero del mio inesistente blog.
(Cazzo, certo che a volte sono così «hardcore» che mi faccio paura da solo…!)