Ho letto e straletto tutte le “FAQ” nelle quali Scaruffi si difende dagli assalti scomposti dei vari peracottari in delirio, e nella maggior parte dei casi sono d’accordo con lui, trovo che le risposte ai fan invasati siano efficaci, pertinenti e talvolta dotate di un certo sex appeal.
Fondamentalmente, apprezzo l’opera improba di quest’ometto, la trovo tutto sommato autorevole e importante (non sto a spiegare perché, tante cose le darò per scontate altrimenti viene fuori un papiro infinito… so benissimo che molti lo ritengono solo un banale alcolista, ma non sono tra questi). Non mi offendo per i giudizi devastanti sui gruppi del cuore altrui, né lo considero un santone (se i giovini si lasciano plagiare, se la loro formazione musicale ne risente negativamente, beh, sticazzi, alla fine nessuno si presenta a casa loro armato per costringerli a pensare come il Pierone), ecc.
Mi prendo però anche la libertà di metterla in discussione, questa straminchio di Storia del rock. Trovo infantile pensare che tutto ciò che è gratutito sia incriticabile per diritto divino, così come reputo puerili le classifiche, soprattutto quelle per stabilire i migliori cantanti, chitarristi, bassisti e citofonisti.
Alla fine, a Scarpuffi “contesto” principalmente il voler fare e parlare e ricamare di troppe cose (da solo, almeno formalmente, anche se “ho sempre sostenuto che Scaruffi è al plurale… ci sono tanti Scaruffi e ognuno è uno Scaruffo“). Il che secondo me porta agli svarioni inenarrabili che tutti conosciamo e che mi sembra ozioso stare a ripetere. E il metodo “un ascolto e ho capito tutto!!1!” proprio non va.
Obiezione: “rispetto ad altri campi il rock non è poi così vasto, pensa a un critico d’arte o a un naturalista chiamato a classificare la milionata di specie di insetti esistenti“.
Il rock non è vasto? ‘nzomma… dipende dal “livello di dettaglio” (basta comprare un numero di Blow Up o chi per lui per vedere quante recensioni e quanti “dischi fondamentali” (de ‘sta ceppa, ok) ci sono. E si tratta solo di una piccola parte di quelli fuoriusciti durante il mese. Il problema è che se trattare enciclopedicamente il rock fosse il principale degli interessi del buon Piero (sì, l’ho assaggiato), mi andrebbe pure bene. Ma se mi vieni a dire, quasi schifato, che è in ottocentesima posizione, che non ti interessa/piace nemmeno particolarmente, e che prima (o insieme) vengono la storia della gastronomia pre-euclidea, l’esegesi della ginecologia nel Granducato di Parma e Piacenza, ecc., se contemporaneamente fai il ricercatore/scienziato/quelchecazzè, ammesso che non siano panzane come i più maligni insinuano… Beh, penso semplicemente che un bagno di sana umilté sarebbe d’uopo. Non tanto per rendere migliore lo Scaciuffi uomo, se non fosse chiaro (non me ne frega nulla, non voglio sparare su di lui tanto per… penso non sia necessario ribadirlo ancora). Ma proprio per rinforzare il suo metodo di lavoro e la sua stessa opera.
La storia di un ascolto che andrebbe bene per capire tutto di un disco rimane poi una forzatura inaccettabile, anzi, una cacata di dimensioni bibliche. Anche perché quest’unico, mitologico ascolto perlomeno dovrebbe essere stra-attentissimo (e poi, a quanto mi risulta, Scaruffi non ha nemmeno studi musicologici seri alle spalle… se cambia opinione sui dischi nel corso degli anni uno come Sciarrino, perché mai il Pierone internazionale dovrebbe capire tutto alla prima botta?). E voglio vedere quanto questo sia possibile sparandosi in vena dieci o più dischi al dì (come lo stesso Scarduzzi ammetteva di fare nel suo periodo più intenso e “decisivo“). E il famoso “problema dei voti” esageratamente incoerenti, o non corrispondenti al testo delle schede esiste ed è parecchio diffuso: evidentemente è dovuto appunto a questa superficialità, alla voglia di strafare. Sarà banale ma: fai meno, e farai meglio.
Nonostante queste critiche, ripeto, lo apprezzo davvero molto nei suoi momenti di “lucidità“, quando parla di ciò che conosce veramente, per le questioni che è in grado di notare e sollevare, per l’inusitata ampiezza del suo punto di vista.
Obiezione: “se per un film basta una volta, perché per un disco dovrebbe essere diverso? Un ascolto basta a farsi un’idea, due ascolti attenti sono sufficienti a emettere un giudizio“.
Ma ‘nfatti io, come ho detto, non penso affatto che gli ascolti del Canuffi siano approfonditi. Anzi, non possono esserlo (stato), per le ragioni illustrate in altre sedi. Poi dipende dal disco. È evidente che per Gregorio un ascolto intero sia anche troppo, mentre per un Trout Mask…
L’ascolto unico e definitivo mi sta bene per formarsi un’opinione generica. Ma da uno che poi scrive una recensione, che si pone come obiettivo l’approfondimento mi aspetto di più. Altrimenti è un po’ una presa in giro… ci vedo pressapochismo e presunzione in questo atteggiamento, c’è poco da fare.
Le modalità di fruizione e di assimilazione di un disco e di un film mi sembrano diverse, inoltre. Un film (visto al cinema) risucchia la tua attenzione (sei lì al buio, uno schermo enorme davanti, non puoi fare nient’altro). Mentre ascoltare un disco a casa è tutto un altro paio di maniche. Soprattutto pupparsene tanti di fila. Telefoni, parenti, fidanzate, vicini di casa, concentrazione che fisiologicamente va a prostitute dopo un po’ anche nelle condizioni ideali, ecc. Poi il paragone con il cinema non mi convince di base. Sarà un caso, ma la gente i dischi li ascolta anche tante, troppissime volte, mentre altrettanto mi pare non si possa dire di VHS/DVD/BD (con le debite eccezioni). Insomma, la tendenza è sicuramente molto più al riascolto della musica che a sciropparsi ripetutamente i film già visti.
Questo perché riascoltando la musica (che è più “astratta” come arte, quindi anche “meno immediata“) si colgono nuove sfumature (che non vuol dire prestare attenzione all’abbellimento suonato dal bassista, e prima non notato, come vorrebbe Scar-uff…), ogni passaggio comunica qualcosa di diverso, a un livello più profondo, anche a seconda del nostro umore e della situazione, inconsciamente. Occorre interiorizzare, metabolizzare, tradurre note, interpretare rumori, accenti e lamenti. La musica è come se fosse stata fatta per “vivere” con noi. Mentre per quanto riguarda il cinema (che può contare sul “vantaggio” dell’immagine, che è più esplicita e diretta, quasi brutale) il messaggio arriva più chiaramente, il senso di una pellicola è generalmente meno travisabile. La recensione dopo un solo ascolto, infine, rischierebbe ridursi a una mera valutazione tecnica (insomma, a ‘sto punto il progressive dovrebbe essere il genere indiscutibilmente migliore… e i chitarristi virtuosi tutti genialoni), oppure a una fredda ricerca di determinate caratteristiche (l’innovazione su tutto, per l’encicloPiero, come si sa).
E questo mi sembra faccia a pugni con le “storiche” convinzioni di molti appassionati e critici, ammesso che i recensori abbiano la preparazione per dare giudizi tecnici cogliendo tutto al volo (quali studi musicologici avrebbe fatto il nostro pur capace, meritevole e testosteronico amico, torno a domandarmi?). (Scaruffato su it.arti.musica.rock e/o chissailcazzodove).
28 Ottobre 2008 il 19:43
Certo, ascoltare un disco una volta sola e affermare saperlo sviscerare tutto… bisogna essere dei geni, o dei ciarlatani… il fatto è che Scaruffi non è nè l’uno né l’altro, oppure è l’uno e l’altro: geniale nello smontare i luoghi comuni, come nella sua epica distruzione del ‘mito’ dei Beatles, un pò meno credibile nella pretesa non solo di saper sviscerare tutto lo scibile rock, impresa quanto meno improba, ma nell’allargarsi poi ad altri campi… in fondo però il bello è questo: contro la contestazione comune che ‘un solo ascolto non basta’, specie per ‘certi dischi’, lui contrappone una metodologia sistematica all’insegna di una ‘parità assoluta’: un solo ascolto basta, che si parli del più estremo degli sperimentatori o dei più scialbi tra gli imitatori. Un estremismo metodologico col quale magari non si può essere d’accordo, certo, nemmeno io lo sono, dopo tutto… ma poi mi distrugge certi luoghi comuni, e allora W SCARUFFI!!!
28 Ottobre 2008 il 20:55
non c’ho capito una mazza, e non ho voglia di capirci, ma sonoandata subito a leggere la sua scheda su dylan e ne viene fuori che lo ama come me quindi mi va bene così….e non ho voglia neanche di farmi vedere intelligente e fare commenti ben ponderati, che me ne frega…e ora vado subito a vedere come tratta i miei Belle.
Maggie C.s last blog post..SHE GOES AROUND 2
28 Ottobre 2008 il 22:52
dei Belle ne parla così così, fa la sua analisi del cazzo e va bene…questo per dire che mi ha fatto incazzare, li giudica senza metterci anima, e vabbé non sono mica il suo gruppo preferito, ma almeno sui beatles la pensiamo uguale.
il concetto fondamentale è questo, a parte la valenza enciclopedica, che cazzo me ne frega di quest’uomo, di quello che pensa, di quello che scrive, cos’è un opinion-builder? io mi dovrei formare un’opinione su un disco o su un cantante basandomi su quello che dice lui. per carità, al massimo il suo sito può essere buono se mi voglio risparmiare i soldi di una buona rivista, ma non è neanche la stessa cosa, non ci sono le copertine, le interviste.
insomma è un mitomane, nevrastenico, monomaniaco del cazzo, ne ho conosciuti troppi alle feste, si mettono in un angolo, fumano controluce e radunano un gruppetto di fedelissimi ai quali impartiscono la lezioncina su tizio e su quella band di lesbiche della california.
quei tipi che sono talmente avanti che ormai parlano islandese.
quei tipi che bevono solo lagavulin 25-old (se esiste), what’s more ho sempre spremuto le bottiglie di famous goose, veramente economico.
quei tipi a cui piace tenere un sigaro spento in mano o che giocano con un accendino zippo per tutto il tempo del cazzo di party.
ciao bello
Maggie C.s last blog post..SHE GOES AROUND 2
28 Ottobre 2008 il 22:55
Stavolta sarò profondamente conformista: per me è un pirla.
Anche le sue FAQ sono sì spesso brillanti, ma 1) sono buoni un po’ tutti con obiezioni di tale pochezza; e 2) comunque ci mette del narcisismo ridicolo, tipo le farneticazioni sulla gente-sconosciuta-di-cui-parla-solo-lui (riferimento a un suo tomo in cui parla, tra gli altri, dei Doors negli anni ’80 – NESSUUUUUUUNO conosceva i Doors negli anni ’80, certo, come no).
Non parliamo poi di strafalcioni veri e propri come i Queen che sarebbero uno dei gruppi strumentalmente meno dotati di sempre (ok, col cazzo che sono i geni assoluti che vorrebbero i Queentalebani, ma non esageriamo in senso opposto) o le lamentazioni per il falsetto di Sting, che non ha mai cantato in falsetto in vita sua. Poi ce n’è altre su Bowie ma non mi ricordo, tanto Bowie non mi piace neanche.
E non è che ce l’abbia su perché mi stronca i dischi preferiti (uno di questi è Shoot Out the Lights di Richard Thompson, e lui gli appioppa un bell’8,5, per dirne uno). E’ che, s’inculasse.
29 Ottobre 2008 il 1:24
su su
lo scaruffi group va benissimo per sapere cosa togliere dalla groppa del mulo, poi il giudizio ce lo facciamo da noi. 🙂
gelostellatos last blog post..La meraviglia è questione di prospettive
29 Ottobre 2008 il 10:22
Marcello, il fatto è che l’estremismo metodologico secondo me è nato per “convenienza” (dovendo/volendo fare un’opera ciclopica con la quale bullarsi, ci si autoinventa qualche “scorciatoia” e la si giustifica con qualche motivo, autoconvincendosi che sia valido).
Maggie e gelostellato, beh, ovvio che “il giudizio ce lo facciamo da noi”, però accontentarsi del “mi piace/fa schifo al quarzo” è un po’ pochino per dei bipedi pensanti, in ogni campo, anche se “it’s only rock’n’roll” (it’s only fino a un certo punto…). 🙂 In teoria un critico (di qualsiasi branca del sapere) dovrebbe essere uno con conoscenze, competenze, capacità e dotato di uno sguardo d’insieme che i comuni mortali non hanno e tali da riuscire a fornire spunti di riflessione, ad afferrare (e a spiegare) fenomeni, a far vedere alcune cose in una luce nuova, come dicevo nel post a notare e sollevare questioni… magari anche solo a dirci un brutale “aò, guarda che quello che stanno suonando questi e che vi sembra tanto geniale lo facevano meglio Tizio&Caio quarant’anni fa”.
lamb, che sia insopportabile umanamente è evidente :D, però resto dell’idea che non sia totalmente un cazzaro, su alcune cose ci prende mostrando un certo acume (su Jeff Beck per esempio, come confermava il tizio omonimo del famoso foro 😀 ).
29 Ottobre 2008 il 15:02
rimane un monomaniaco nevrastenico che parla già islandese!
io non sono affatto una tipa comune, specialmente se si parla di musica.
se un gruppo mi fa cagare, il tipo di sopra, e gli altri come lui, possono raccontare tutte le palle che vogliono, il gruppo resta una schifezza. se poi ne sa come un’enciclopedia sono affari suoi, immagino avrà molto spazio nel cervello, se è per questo un mio amico sa a memoria i santi del calendario.
infine a me non servono molte altre band, ho i miei preferiti e sono in grado di farmeli bastare ancora per molto.
ciao
Maggie C.s last blog post..SHE GOES AROUND 2
29 Ottobre 2008 il 15:30
Quello che *tenta* di fare Scaruffi (poi che ci riesca è un altro discorso) secondo me non si può ridurre a un semplice accumulare nozioni come l’imparare a memoria il nome dei santi o a un mero mi piace/non mi piace (che, se applicato ad altri campi, come la storia dell’arte o della letteratura, è abbastanza inquietante 😀 : praticamente non c’è bisogno di approfondire/capire/sapere/argomentare/parlare di nulla, se l’importante è solo stabilire “istintivamente” se una cosa è bella o fa cacare! 😀 Non penso che questo approccio possa essere giustificato con un “è solo rock”. Se mi piacciono i Clash e non i Genesis, o viceversa, a prescindere dal fatto che secondo gli altri facciano schifo o meno, aspetto che per un po’ può anche essere lasciato in secondo piano senza che muoia nessuno, a un certo punto mi viene anche la voglia di capire che differenze ci sono, in che fenomeni e contesti sono inquadrabili questi gruppi, perché hanno fatto certe scelte, che discorso portano avanti, che hanno tentato di fare e di comunicare con questo disco e cosa con quell’altro… o considerazioni anche meno banali e più raffinate di queste, che a loro volta attivano le mie sinapsi e mi aiutano a fare altri ragionamenti… insomma, appunto quello che dovrebbe essere il ruolo dei critici e degli studiosi di qualsiasi cosa). E poi, via, la curiosità è essenziale nella vita, dire che i preferiti possono bastare in eterno è un po’ triste, per quanto anch’io potrei andare avanti ad ascoltarmi gli Incognito o Theodorakis in loop fino al decesso e indipendentemente da quello che dica chicchessia. Sei troppo estremista e un po’ eccentrica, perciò ti adoro. 😀
29 Ottobre 2008 il 16:51
ok, mi piace esagerare, almeno con le parole.
resta il fatto che a me dei pareri di quello di cui sopra, non interessa molto. e forse non interessa molto nemmeno che ci sia sempre qualcun’altro pronto a raccontarmi la sua critica, i suoi accostamenti, i suoi giudizi. effettivamente ho smesso di comprare riviste di genere. ho smesso di comprare forse è l’affermazione appropriata.
il miglior modo per acquistare dischi sarebbe ascoltare dei brani in radio, se non chè in italia la cbs non trasmette, il rock e l’indie sono assenti. ma una volta su radio 3ho ascoltato un pezzo di anais mitchell, e la consiglio a tutti anche se io sto ancora aspettando il cd che ho ordinato, infatti io non scarico! (il cesso si ovviamente)
Maggie C.s last blog post..SHE GOES AROUND 3
29 Ottobre 2008 il 21:19
> però resto dell’idea che non sia totalmente un cazzaro, su alcune cose ci prende mostrando un certo acume
Estemporaneità. Ogni tanto succede anche a me, e cazzaro rimango.
> su Jeff Beck per esempio, come confermava il tizio omonimo del famoso foro
Non so di che parli :
17 Marzo 2009 il 21:09
Ho molto apprezzato quanto scrive su Scaruffi. Lei ha centrato il problema di questo incorreggibile egocentrico: fa troppo e male. Scrive meravigliosamente. E’ acuto nei giudizi. Sa ben raffrontare le cose. Ma le ultime derive del suo sito dicono molte cose: quelle ridicole schedine sui libri, sui film, eccetera…
Il secondo difetto di Scaruffi è il seguente: giudica gli autori a seconda della loro innovatività. Da buon fisico. Ma così non coglie la funzione fondamentale che svolse un disco come ‘Sgt. Pepper’ o uno come ‘Achtung Baby’ degli U2: quello di introiettare nella musica commerciale quelle innovazioni ombrosamente portate innanzi da autori mal ascoltabili. Scaruffi, insomma, elogia solo l’inventore del fuoco, non quello che il fuoco ha utilizzato per l’accendino. O no?
Cordialità
17 Marzo 2009 il 22:53
Grazie. 🙂 In effetti lo trovo anch’io un po’ troppo estremista su questo…
3 Maggio 2009 il 18:18
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Piero_Scaruffi
3 Maggio 2009 il 18:27
Fantastico :asd3: .
18 Luglio 2009 il 18:49
Interessanti le vostre riflessioni su questo personaggio, il quale mi lascia molti dubbi sulle sue competenze fuori dal suo ambito naturale (la musica e gli USA). Vi faccio un esempio sulla sua lista di architettura:
1) già di per sè la scelta di definire un elenco degli edifici più eminenti della storia non è un’operazione storiograficamente corretta, perchè non prende minimamente in considerazione le teorie formulate dai vari architetti che queste opere hanno costruito (a volte più significative degli edifici stessi).
2) commette degli evidenti errori nel classificare le varie correnti architettoniche (es. s’inventa di sana pianta la categoria pre-modernism, non nomina la Chicago School, classifica Sullivan sotto l’Art Nouveau, identifica Gropius come pre-modernist, mette Le Corbusier e Rem Koohlas nella solita categoria, ecc…)
3) non è esaustivo in certi ambiti che meriterebbero più attenzione (es. Mies Van der Rohe, come se citasse solo due canzoni di Bob Dylan) e viceversa lo è troppo verso architetti che sono poco più che buoni professionisti (es. Cesar Pelli, come se citasse 5 pezzi dei Negrita)
4) la cosiddetta “archittettura moderna” ha esaurito il suo corso circa 40 anni or sono, poi è sono arrivati archigram, superstudio, archizoom, Stirling, l’high tech, il post-moderno, il decostruttivismo. Se voleva usare una categoria più generale era meglio che scrivesse “Architettura Contemporanea”
5) anche quando fornisce un elenco di opere dignitoso (es. Louis Kahn) non riesce ad avvicinarsi ad una lista sufficientemente completa
6) cassa molte opere del periodo interbellico, che sono come si dice “seminali”
7) c’è troppa america e poca europa. Il movimento moderno e quelli che si sono succeduti fino al post-moderno, sono sostanzialmente fatti di architetti del vecchio continente
8) se voleva mettere in luce alcune parti oscurate dalla storiografia ufficiale arriva tardi. Ci hanno già pensato Banham (anni ’60), Tafuri e Dal Co'(’70), Curtis (’80), Biraghi (’90-2000)
Riassumendo: un elenco tutto sommato superficiale, ridondante in alcune parti, carente in altre, per niente innovativo, che consta di qualche scorrettezza galattica, un discreto numero di piccoli errori e molte cose discutibili.
Se il suo modus operandi è sempre questo stiamo freschi.
18 Luglio 2009 il 19:20
Molto interessante (chissà perché ma mi aspettavo qualcosa del genere… :asd: ).
26 Luglio 2009 il 22:32
Senza esagerare, ma penso che il sito di Scatafuffy sia il più Grosso Niente nel quale ci si possa imbattere navigando nel web.
12 Novembre 2009 il 15:56
“Senza esagerare, ma penso che il sito di Scatafuffy sia il più Grosso Niente nel quale ci si possa imbattere navigando nel web.”
E’ proprio questo il problema: io credo, brevemente, che Scaruffi non abbia alcuna autorevolezza, e questa è una questione, per così dire, “metodologica”, ancor più grave per un presunto scienziato. Lasciamo perdere il trovarsi in accordo o in disaccordo con certe sue conclusioni, coi suoi voti, in sostanza tralasciamo la problematica spesso sollevata del “ma perchè stronchi un gruppo che a me piace?”. Questo è solo fumo, e l’arrosto si trova quando Scaruffi risponde alle critiche solo ricordando di aver scritto queste recensioni in 30 anni, che questi scritti costituiscono il lavoro di una vita, che (soprattutto!!) chiunque voglia criticarlo domandandosi quali siano le linee guida del suo giudizio, in base a cosa prenda le sue decisioni, si senta rispondere che la domanda non è in qualche modo pertinente e che occorre aver letto tutte le sue 5000 e rotte recensioni per poter disquisire e giudicare riguardo le sue opinioni, la sua opera, ed il suo giudizio. Dunque, è impossibile farlo: nessuno riuscirà mai a criticarlo, perchè nessuno (nemmeno il più volenteroso) riuscirà mai a leggere tutte le sue migliaia di schede e tutte le 5000 recensioni di cui sopra. E allora siamo a un bivio: o ti prendiamo sulla fiducia, come fossi un messia, o ti mandiamo a cagare, perchè non rappresenti niente e la tua opinione non vale più di quella di chiunque altro. Ma almeno, in questo secondo caso, preso atto di una mancanza di autorevolezza che discende direttamente dalla mancanza di impostazione concettuale del tuo lavoro di revisione critica, poniti in una posizione dialogante e non assoluta con chi ti ascolta, ovvero lascia intendere che sono “solo tue opinioni” e non dispensare costantemente parole come fossero il vangelo.
E questa è solo una delle contraddizioni in gioco.
12 Novembre 2009 il 17:18
Credo che tutta la valanga di critiche stile “come osi stroncarmi i Queenbeatlesdavidbowiedepechemode” sortisca l’effetto di pompare ancora di più il suo ego (che già di partenza deve essere per forza gargantuesco, sennò non ti passa manco per l’anticamera del cervello di imbarcarti in simili progettini).
13 Novembre 2009 il 4:59
è semplicemente una persona che ha ascoltato talmente tanta musica da aver dimenticato a cosa serva
13 Novembre 2009 il 10:44
Fantastica definizione :asd3: .
20 Dicembre 2009 il 14:11
vorrei sommessamente dire, giusto per fare chiarezza sul caso Scaruffi(che ormai sta al Rock come Berlusconi sta alla politica) che secondo me molti dei gruppi da lui giudicati Bene c’hanno l’x-Factor, eccome se ce l’hanno…
Vedi per esempio i Pere Ubu, Captain Beefheart e i Morphine.
Altri purtroppo no!o No? Vedi per esempio Bruce Springsteen, Madonna e i Pere Ubu.
Certo che….i gusti son gusti e come diceva qualcuno de gustibus non…bla bla
21 Dicembre 2009 il 17:07
@ Pippo. Azzeccato e astuto il paragone con Berlusconi. Però, secondo me si sbaglia se si imposta il discorso sul piano dei gusti.
Quello che personalmente imputo a Scaruffi è la mancanza di umiltà. Nel senso che si occupa di troppi campi, e di qualcuno è evidente che non ha gli strumenti per giudicare.
In campo musicale, una volta appurato che il suo metro di valutazione è quello (l’innovatività degli eventuali dischi) non è che puoi contestarlo più di tanto, a meno che non caschi lui stesso in qualche contraddizione.
Invece, è proprio nelle altre sezioni del suo sito che non rispetta il suo stesso metro (quella di architettura, ad esempio, dove riporta anche errori biografici e presenta lacune abissali). Parafrasando il motto di Daniele Rocca: “Faccia meno e faccia meglio”
21 Dicembre 2009 il 19:43
Secondo me nelle contraddizioni ci casca, eccome, tanto che c’è chi sostiene che copi (o è schizofrenico :asd: ). E comunque dà l’idea di astio a volte eccessivo e superficialità.
21 Dicembre 2009 il 21:32
A me da più che altro l’idea di uno che oltre alle varie affermazioni al riguardo, anche nel modo di trattare l’argomento ci tiene a scrollarsi di dosso l’etichetta di (o meglio, a dimostrare di non essere un semplice) critico musicale che da i voti ai dischi(servendosi in un certo senso e a tale scopo, della superficialità e della sintesi ultra-tirata).
22 Dicembre 2009 il 16:38
Sono andato a rileggere la parte dedicata al romanzo sul sito di Scaruffi e….sorpresa!! (guarda un pò…).
Non vengono minimamente presi in considerazione autori come Fante, Bukowski, Cèline, David Foster Wallace e Welsh.
Ho fatto come una specie di equazione e mi son detto: dunque come i Beatles e David Bowie per il Rock!?
Cosa stupefacente è che condivido assolutamente l’interesse mostrato dal buon Piero per Pynchon, De Lillo o McInerney, ma non è possibile che dagli anni settanta e ,”raschiando”, dagli anni ’80, la letteratura non abbia più espresso niente di meritevole di una piccola menzione.
Allora ho concluso che, forse, se le nuove generazioni non leggono più è colpa anche di critici pervicacemente aggrappati ai luoghi comuni della letteratura o a schemi precostituiti, che impediscono al ragazzo un ,seppur timido, avvicinamento alla lettura.
E siccome l’aspetto pedagogico della cultura è forse e sicuramente più importante di quello della sua presunta o vera originalità, auspico che siano sempre di più i maestri che per le letture estive consiglino piuttosto che un insormontabile “arcobaleno delle gravità”(di solito manco quello), un romanzo di Welsh o di Bukowski, che al costo di qualche “cazzo” in più vergato tra le pagine, ottiene il formidabile risultato di avvicinare il giovane alla lettura.
In seguito verranno i Pynchon, i De Lillo, ma prima bisogna che da qualche parte si inizi…
22 Dicembre 2009 il 19:29
basta! son stanco di criticare l’opera di scaruffi, ora ci deve dire la Verità su Tutto: l’opera è incompleta, non errata!
Bisogna incentivarlo, non criticarlo.
Ora il suo impeto classificatorio deve dirigersi su altro.
Verranno aperti sul suo sito nuovi spazi relativi a:A) le dieci posate da tavola migliori di tutti i tempi, ovviamente analizzate secondo una impostazione storico-sociologica che tenga conto della loro capacità di precorrere i tempi e di eludere le logiche commerciali che soggiaciono la loro produzione
B) Le dieci posizioni sessuali migliori di tutti i tempi, capaci di tenere conto tanto della loro collocazione storico-geografica tanto della loro capacità di anticipare la storia del costume
C)Le dieci e più migliori scatole di sigarette di tutti i tempi, per i criteri di valutazione vedi sopra
D) I dieci vasi di terracotta migliori di tutti i tempi
E)I frigoriferi migliori…le lasagne migliori…..i salvadanai migliori…i pannolini migliori etc.
Se Scaruffi è uno di parola, certamente non si sottrarrà!
22 Dicembre 2009 il 23:16
:rotfl: (Scaruffi è un drago anche in archeologia, mi pare, quindi non avrà difficoltà a parlarci del suo pisello, vedi punti B e D).
6 Aprile 2010 il 12:05
Secondo me lo criticate perchè siete invidiosi, vi sarebbe tanto piaciuto scoprirli da soli captain beefheart o i royal trux. Io apprezzo Scaruffi perchè mette a disposizione le sue conoscenze e le sue OPINIONI (per giunta gratuitamente). Mi ha fatto scoprire della musica molto bella (non solo rock, ma anche e soprattutto jazz) che forse senza i suoi suggerimenti non avrei scoperto. Poi se lui sia simpatico o no, francamente mi interessa poco. Magari non siete simpatici neanche voi, ma non lo vado a scrivere su tutti i blog di musica. Ciao a tutti
6 Aprile 2010 il 12:08
Hai dimenticato di aggiungere “gnè gnè”.
6 Aprile 2010 il 14:36
gnegne
7 Aprile 2010 il 16:57
@Michele
Qui non si mette in discussione la buona volontà dello Scaruffi. Il tuo assomiglia molto ad uno degli assalti scomposti dei fan di Bowie presenti nella posta mail scaruffiana(cioè: ma Bowie ha riscoperto Lou Reed e Iggy Pop…! come fa ad essere un musicista di scarso valore?)
Tu, parimenti,ci dici: “…ma Scaruffi ha scoperto un sacco di artisti sconosciuti, come fa a non essere infallibile?”
Dalla mia formazione professionale ho imparato a giudicare i fatti in maniera specifica (caso per caso): alcune volte sono daccordo con Scaruffi ed altre no.
Quello che gli contesto è di occuparsi e di sottoporre a giudizio tutto lo scibile umano, senza avere le competenze per farlo. Un po’ di umiltà in più, da parte sua, non guasterebbe…
11 Aprile 2010 il 12:47
Ma guarda Federico che in realtà io sono d’accordo con te. Non ho mai pensato che Scaruffi sia infallibile, e sicuramente trovo abbastanza paranoica la sua mania di classificazione (occhio però che del metodo paranoico-critico Dalì e Koolhaas ne hanno fatto un arte).
Quello che mi fa un po’ ridere è vedere che su internet si trovano centinaia di interventi di gente che ricopre di insulti il buon Piero perchè affossa senza pietà i loro cantanti preferiti, ma difficilmente si trova qualcuno che ammetta che la sua è l’unica critica musicale completa, unitaria, libera e indipendente della rete. Io non credo che sia infallibile, penso solo che sia sincera, per questo me ne avvalgo per formarmi un opinione.
Per quanto riguarda la sua pretesa di parlare di tutto, credo che sia altrettanto ridicolo contestarla perchè come su questo blog e su tutti gli altri siti personali, ognuno si sente libero di esprimere giudizi su chiunque e su qualsiasi argomento, non vedo perchè lui non possa farsi una classifica dei film che gli piacciono di più o un elenco dei filosofi che ritiene più importanti. Nessuno naturalmente, e giustamente, ha contestato all’autore di questo post di avere espresso un opinione su Scaruffi senza averlo mai conosciuto di persona. Per lo stesso motivo io consulto il suo sito nelle sezioni nelle quali ritengo di poter trovare informazioni utili, le altre semplicemente non le leggo, ma non capisco perchè dovrei essere infastidito dal fatto che lui le abbia scritte.
Poi quando dici: “Un po’ di umiltà in più, da parte sua, non guasterebbe…”, scusami ma mi scappa un po’ da ridere.
Cosa vuoi che mi interessi se Scaruffi è umile, stiamo cercando di valutare il suo lavoro di critico musicale, o stiamo decidendo se invitarlo a cena per Natale? Prima di andare ad un concerto ti chiedi se i musicisti sono umili oppure cerchi di capire se suonano bene?
Se vogliamo fare i catechizzatori e fare la morale a Scaruffi allora la cosa non mi interessa, se invece vogliamo provare ad articolare un discorso critico sarò il primo a venirlo a leggere.
11 Aprile 2010 il 12:56
Cioè, non ci posso credere, tu DAVVERO stai paragonando un blog in cui si commentano (informalmente e senza andare sul tecnico) gli ultimi film o libri letti, con il sito di Scaruffi che si pone in modo enciclopedico su scienza, filosofia, poesia e un pacco di altre robe? :rotfl:
11 Aprile 2010 il 14:22
Cosa significa porsi in modo enciclopedico?
L’enciclopedia ha la caratteristica di essere una descrizione OGGETTIVA, una classifica che si chiami i migliori XXX è ovviamente a carattere SOGGETTIVO.
Mi viene quindi il sospetto che tu usi il termine enciclopedico come sinonimo di vasto. Mi devi allora spiegare perchè tu puoi parlare di quello che vuoi perchè lo fai in maniera gravemente lacunosa, se invece qualcono lo fa in maniera più completa questo diritto decade.
Non mi sembra che Scaruffi riceva sovvenzioni statali per il suo sito, quindi non ho capito perchè dovrebbe limitarsi a discutere solo degli argomenti che piacciono a voi. Ripeto quanto già detto, se fate una critica a ciò che scrive, allora può essere interessante, ma criticarlo perchè scrive tanto è illogico.
11 Aprile 2010 il 15:15
preciso solo che quando dico che parli di musica o film in maniera gravemente lacunosa non intendo fare una critica al sito, ma semplicemente voglio dire che esprimi opinioni su un numero molto più limitato di dischi, rispetto ad una storia critica della musica.
11 Aprile 2010 il 18:12
Michele.
La tua modalità di consultazione del sito di Scaruffi è simile alla mia, quindi niente da contestare, ma il tono un po’ spiccio del tuo primo intervento mi aveva fuorviato.
Dal punto di vista della critica a Scaruffi (la critica della critica, ci stiamo forse arrovellando per niente?), personalmente non gli contesto il suo metro di giudizio che, spesso, condivido anche quando stronca la cose che mi piacciono. Contesto il fatto che voglia occuparsi di molti campi, senza avere la solita competenza per tutti. L’umiltà di cui parlo è un dato di merito (dice delle stupidaggini clamorose, a volte, proprio perchè si vuole infilare in aspetti di cui, si evince da come ne parla, non sa una cippa o sa molto poco), non di metodo (cosa vuoi che me ne freghi di come si comporti con quelli che stanno intorno a lui?).
Inoltre, non faccio di certo il processo alle intenzioni, dico solo che alcune sezioni del suo sito sono poco interessanti o messe giù in maniera raffazzonata. Non mi sembra di averlo impalato.
Scusa se ripeto l’esempio della lista di architettura: ma secondo te, ha un senso scrivere una lista dei masterpieces senza argomentare una mazza? Secondo il mio parere no, è un modo estremamente superficiale di approcciarsi ad un aspetto complesso come quello della cultura del costruire, che non contribuisce a stimolare chi lo legge. Posso dire che poteva evitarselo, visto che, tra l’atro commette errori ed omette informazioni basilari?
11 Aprile 2010 il 18:29
Tra l’altro sono piacevolmente colpito che qualcuno possa parlare di Rem Koohlaas così fluentemente. A differenza di Scaruffi il valore della sua classificazione strabordante ha una giustificazione programmatica: fare della congestione un mezzo interpretativo della realtà architettonica (Cino Zucchi lo paragona molto intelligentemente al Billy Corgan di “Mellon Collie”…). Approccio che non condivido, ma che ha una sua ragion d’essere.
11 Aprile 2010 il 23:12
Guarda Federico, non sapevo neanche che ci fosse una sezione architettura sul sito di Scaruffi, comunque se condividiamo l’interesse per Koolhaas (ok lo ammetto, nel mio caso è più una mania) considero appianate tutte le nostre divergenze; adesso siamo praticamente amici fraterni. Il lavoro teorico dell’OMA (e del suo speculare AMO) è sicuramente uno dei più geniali e vivaci dell’architettura contemporanea, e qua non c’è Scaruffi che tenga, Rem è sempre Rem.
15 Dicembre 2011 il 14:06
Non capisco questo ostracismo al buon Piero, da un ente statunitense gli è stato chiesto di fare un certo lavoro sulla musica rock e lui la fatto secondo i suoi gusti le sue conoscenze e il suo background, perchè su tutte le pubblicazioni che ci sono in giro (libri enciclopedie e riviste) voi vi fidate ciecamente? anch’io dissento su certi musicisti o dischii che lui incensa (i tedeschi sopratutto) però gli sarò eternamente grato perchè grazie a lui ho scoperto artisti e dischi che non avrei mai avuto il piacere di ascoltare.
15 Dicembre 2011 il 17:32
Ultimamente, di fronte a orde di fan dei Bidols che propugnano la tesi di Ringo Starr miglior batterista di tutti i templi o giù di lì, lo sto un po’ rivalutando :sisi: .
16 Gennaio 2012 il 1:01
se posso dire una cosa, da appassionato e interessato alla musica quale mi ritengo, non assolutamente da esperto che è una definizione abbastanza ridicola da un certo punto di vista(e questa cosa secondo me scaruffi la spiega benissimo nelle FAQ, la musica non è una scienza, non c’è chi ne capisce di più e chi di meno..è solo questione di conoscere)
per me il sito di scaruffi è una RISORSA STRAORDINARIA… per me che sono interessato alla musica, è una fonte di sapere imprenscindibile. e vi dirò, i suoi giudizi di merito vanno presi con le molle, soprattutto i voti, le classifiche. il punto è che io credo che nella storia sia stata fatta così tanta bella musica che avere delle fonti a disposzione, degli strumenti di ricerca, ottimamente organizzati peraltro come quello di scaruffi, sia una cosa infinitamente utile.
questo associato al fatto che ora la musica è praticamente globalmente disponibile in maniera gratuita;)
in definitiva il sito di scaruffi è un eccezzionale strumento di conoscenza, che sembri intellettuale, snob o chissà che altro lo trovo irrilevante, grazie a scaruffi ho conosciuto cose che probabilmente non avrei saputo in nessun altro modo, se 7-8 anni fa mi ritrovavo ad ascoltare queen e u2 o al massimo quello che passava per radio, ed ora ho una cultura musicale moderatamente vasta, lo devo in gran parte a quel sito.
e nonostante tutto, quando ascolto bohemian rapsody e stairway to heaven, le ritengo ancora dei capolavori..solo che, mentre un tempo le ascoltavo un pò troppo spesso, ora ho molte più opzioni di scelta
5 Luglio 2012 il 19:02
è vero che non capisce un cazzo di musica ma le sue classifiche sono un ottimo punto di partenza.. e comunque quello di robert pollard non è solo talento.. è proprio genio (l’invidia spesso porta a dire una marea di cagate). cheers piero.