Siamo verso la metà di quegli abulici e iperproduttivi (discograficamente parlando) anni 90. Il grunge è appena morto stecchito, soppresso a fucilate da Kurt Cobain. Qualcosa di impertinente si sta agitando nella scena musicale britannica e non solo. Qualcosa di velatamente (ma neanche tanto) opprimente, elegante, decadente. Il mio coinquilino chic è chirurgicamente barricato nella sua stanzetta, circondato da saggi alieni incomprensibili più grandi di lui, e dai costosissimi e originalissimi ciddì dei vari Tricky, Portishead, Massive Attack. L’acid jazz ormai è visto come qualcosa di vetusto, pomposo e inattuale dai modaioli più incalliti, impazienti ed esigenti. Chi è già un po’ vecchio dentro e ha bisogno di crogiolarsi in atmosfere malsane ma levigate, lontane dalle tradizionali, maleducate arene del rocchenrolle canonico quanto dalle imperanti tamarrate dell’hip hop più emptyviano, avverte — cioccolato o meno — l’esigenza interiore di qualcosa di nuovo per botulinizzare le proprie rughe esistenziali. Largo allora all’intimismo sussurrato dalla cantante in prestito degli Everything tranne la ragazza (sempre stata sul quarzo, Tracey Thorn, quella musona, mentre avrei trascorso giornate intere a spiare dal buco della serratura Beth Gibbons, vera regina imperitura dell’instabilità emotiva e del Bristol sound). Tutto ciò che non serve viene poco democraticamente eliminato, tranne i fragili inquilini transalpini psichedelici ingabbiati nella piovosa quotidianità dei loro ascensori; sorpresi ad agire, a saltellare e in generale a sopravvivere da Michel Gondry in qualche modo; inutili, in questo strano condominio, virtuosisticamente ricostruito in piano sequenza su di un comune, probabilmente un po’ gelido, pavimento omnicomprensivo.
17 Settembre 2008 il 20:11
karmacoma, my dear, to you and the others.
🙂
gelostellatos last blog post..Inferno 17 di D. Cassia***
17 Settembre 2008 il 21:41
THE BOY WITH THE ARAB STRAP – e ho detto tutto.
Maggie C.s last blog post..IKEA REVIEW 10
19 Settembre 2008 il 10:41
Lassa stare Kurt Cobain, ho sempre avuto un debole… a proposito ma davvero le sue ceneri sono ancora nell’orsetto di peluche della pazza isterica Courtney Love?!
flos last blog post..Donne al volante
19 Settembre 2008 il 11:50
Po’ esse’… Anzi, quasiquasi ci scommetterei il prepuzio di Prepuzio.
19 Settembre 2008 il 15:04
Massì. A giocarsi i prepuzi altrui si fa sempre in tempo…
flos last blog post..Donne al volante
19 Settembre 2008 il 21:08
Posso dire che dei Nirvana penso grossomodo quello che si diceva altrove dei Beatles?
Perché ecco, la colpa è certamente mia che sono un progster barocco del cazzo con pure qualche sfumatura classicista e retrograda, infatti anche la psichedelia mi spacca i coglioni…
però se pretendo che un chitarrista prenda degli accordi anziché dei cosi brutti che forse hanno un nome esclusivamente in adamitico non mi sembra di chiedere la luna, ecco.
19 Settembre 2008 il 21:37
Dipende dai parametri di valutazione utilizzati. Secondo me se uno dalla musica cerca qualità compositiva ed esecutiva tout court, raffinatezza, ricercatezza, ecc. può zompare tranquillamente quasi tutto il rock, compresa buona parte del prog, e tuffarsi nella classica e nel jazz. 😀
E’ ovvio che sia necessario andare oltre l’aspetto più “formale”, e che il rock (anche se il termine ormai indica un calderone dentro il quale bolle di tutto, anche robe agli antipodi tra loro) di interessante abbia soprattutto altre qualità, l’urgenza espressiva, l’incarnare disagio, incazzatura, trasgressione, voglia di cambiamento, ecc. che i Nirvana avevano e gli Yes un po’ meno. :asd:
I Beatles le belle canzoni le hanno composte, ma la critica di Scaruffi per me è azzeccata perché non sono ‘sti geniali innovatori che i fan pretendono, anzi (soprattutto, chi li idolatra come tali i veri geniali innovatori del periodo spesso non sa manco come si chiamino). 😀
I Nirvana non è che a livello di innovazione siano i nuovi Schoenberg :D, ma, oltre alla capacità di rappresentare una generazione, avevano un certo stile, una personalità dovuta (come ho scritto da qualche parte) secondo me soprattutto alla voce di Cobain, che è la cosa più interessante che avessero da offrire (non che i pezzi siano male… a parte l’eccessiva levigatezza della produzione di Nevermind, quello che non capisco è come facciano alcuni brani a durare cinque minuti, invece che due/due e mezzo, ma vabbè).
E’ raro trovare qualcosa di così intenso (un altro era Ian Curtis, e infatti ha fatto la stessa fine), quella carica così speciale molto difficilmente puoi mettercela (se hai provato a cantare sicuramente te ne accorgi, è un bel problema rendere vivo, credibile, genuinamente “tuo” un pezzo, sentirlo davvero) se non vivi realmente l’inferno, se non pensi di spararti in faccia un giorno sì e l’altro pure… Paradossalmente la musica non c’entra un cazzo, è un qualcosa che va ben oltre accordi, prog, punk, definizioni e menate varie.
19 Settembre 2008 il 22:04
Prendo atto allora che, probabilmente per via di qualche anno meno del necessario, queste cose “oltre alla musica” mi tangono troppo poco. E anche così non riesco a capire come si faccia a trascinarsi questi ascolti fino alle soglie dei 30 anni.
I Joy Division poi sono un altro motivo personale di imbarazzo, semplicemente antimusicali. E pensa che quand’ero bamboccio e strimpellavo la chitarrabbasso mi ero pure tirato giù un paio di loro parti (Insight di sicuro, poi un’altra ma non ricordo quale) solo che poi mi sono beccato la reprimenda del maestro senza fiatare.
Ripeto, non sono per niente estremista e non chiedo la luna, basta che un accordo sia un fottuto accordo, che un banding sia effettivamente uno stracazzo di banding e non uno stupro alle corde. I Police (bravi, ma certo non a “livello jazz”) mi stanno già benissimo.
19 Settembre 2008 il 22:05
Ovviamente intendevo “bEnding” :rincoglionimentogaloppante:
19 Settembre 2008 il 22:16
lamb te posso toccà (a roma lo dicono)
Maggie C.s last blog post..IKEA REVIEW 11
19 Settembre 2008 il 22:22
Tutti me possono tocca’, mica sono uno di quei malmostosi che si fanno guastare l’umore da un flatus vocis.
Non sono mica come voi, insomma.
20 Settembre 2008 il 1:27
Minchia, però con la parte sul bending mi hai ricordato la troppo mitica intervista a Malmsteen! 😀
http://blackdevil93.wordpress.com/2008/01/17/intervista-malmsteen/
>E anche così non riesco a capire come si faccia a trascinarsi questi ascolti fino alle soglie dei 30 anni.
Infatti, a me viene naturale ascoltare sempre meno rock… 🙁
Se dovessi fare la classifica dei miei generi preferiti attualmente sarebbe più o meno questa: 1) funky jazz 2) folk greco 3) opera. :] Comunque nell’ambito del rock (per quanto scritto prima: urgenza, casino, ricerca dell’espressività pura) “teoricamente” trovo che abbia più “senso” di esistere una musica come quella dei Joy Division o dei Nirvana, o il punk più ignorante (non la versione patinata portata al successo di recente), piuttosto che il prog, che è un po’ “vorrei essere musica classica/jazz/fusion ma non posso/ho iniziato a suonare rock a 15 anni e ormai va così” (poi ovviamente io stesso ascolto più spesso prog, ma che c’entra, è bello contraddirsi!)(a parte che poi c’è la solita ambiguità, prog=avanguardia/sperimentazione o prog=imitatori dei cloni dei Marillion copioni, ma vabbè).
20 Settembre 2008 il 12:05
> Minchia, però con la parte sul bending mi hai ricordato la troppo mitica intervista a Malmsteen! 😀
E’ quello che ho pensato un picosecondo dopo l’invio (con tutto che odio Malmsteen e gli shredder in genere…).
24 Settembre 2008 il 18:49
ti sta sulle balle la Tracey Thorn perchè, appunto, l’hai vista in video con la faccia appesa.
Se l’avessi solo ascoltata ad occhi chiusi cantare The Paris Match in quel degli Style Council, forse ti saresti solo lasciato accarezzare le orecchie dalla voce…
moltorumorepernullas last blog post..Autumn’s Leaves_autunno II
24 Settembre 2008 il 18:54
Style Council, gnam, slurp :Q________