Il congresso dell’Italia dei Valori si è concluso. Di Pietro ha cercato di far credere al mondo di essere sulla strada del rinsavimento. Ma in realtà si svolgeva una sorta di gioco delle parti. De Magistris recitava il ruolo dello sbrocman integerrimo che più inflessibile non si può. Per accaparrarsi la neonata “opposizione interna” (pffffff). (Silvio è il Male). Genchi aveva l’ingrato compito di spingersi oltre per tenere buona la fettina -ina di base composta da barcollatori professionisti. Si è reso così imbarazzante nell’insistere con la storia dell’autoattentato che gli altri due hanno dovuto addirittura far finta di non conoscerlo. Mentre di lì a poco i medici prezzolati lo avrebbero riridicolizzato again. (Silvio è il Male).
Oppure può semplicemente darsi che si stia già per arrivare al momento profetizzato da Nenni (“C’è sempre qualcuno più puro di te che ti epura”). Vale a dire, condurre una politica basata esclusivamente sul rigore ideologico e morale, vero o millantato, al limite del caricaturale, porta a essere scavalcati in quel senso da qualcuno che si bulla di essere più rigoroso. Cioè in questo caso il buon Gigi De Magistris. Ciò quando giunge l’inevitabile momento di venire a patti tra il mondo delle fatine turchine tanto carine e quello della realtà. Nel quale ululare forsennatamente alla Luna non basta più ma bisogna (Silvio è il Male) pasticciarsi le manine belle.
(Intendiamoci, per me la questione dell’onestà in politica è molto, molto importante. Quindi proporrei di smettere di renderla una farsa e di lucrarci sopra).
I sondaggi in tutto ciò sono fondamentali. Tutti danno l’Idv in calo. Comunque al di sotto dell’exploit delle Europee. Pertanto è ragionevole prevedere che la fetta dei compatrioti che hanno come priorità esistenziale l’impanamento senza se e senza ma del politico di turno al primo sospetto ben difficilmente potrà andare oltre una certa soglia. Per rifarsi delle proprie insoddisfazioni e disgrazie personali a costoro toccherà rivolgersi, più costruttivamente, ad altro. O emigrare (per davvero però). E Travaglio e soci dovranno ridurre il quantitativo di giornali, libri e dividì da riempire quotidianamente. (Silvio è il Male).
Il giochino “ti arriva l’avviso di garanzia -> devi dimetterti ‘per fare chiarezza’ -> quindi se ne riparla fra un periodo compreso tra i due anni e qualche era geologica, ma ciò non interferisce per nulla con il normale funzionamento della macchina politica e democratica, figurarsi”, comincia a mostrare segni di cedimento. Ne sarà lieta la nostra Santa Costituzione, che già regola per i fatti suoi i requisiti che permettono ai CITTADINI di essere eletti e tutto ciò che ne consegue, compreso restare in sella. Sono diversi da quelli sognati da Travaglio che la difende (?) con tanto ardore. (Sì, perché non esistendo compartimenti stagni, levando diritti ai politici geneticamente malvagi “perché tanto sono tutti merde” li togli, inevitabilmente, in prospettiva, ai CITTADINI. E la storiella del Parlamento abusivo perché non ci sono le preferenze — non sono previste nemmeno nei tanto decantati 8.152 AltriPaesi “più civilizzati” — è, oggettivamente, una cacata megagalattica).
Mostra segni di cedimento, e non posso che goderne come un riccio. Come ogni volta che vedo qualcosa di troppo fesso per essere vero annaspare nel suo stesso, capzioso brodo. (Silvio è il Male). Continua a leggere >>
10 Febbraio 2010 il 20:50
A me fa ridere una cosa: ogni volta che qualcuno parla di “Responsabilità civile del magistrato” (normale in buona parte degli stati occidentali), sembra che diventi il paladino senza ghediniano del Berluska e, se poi si permette di parlare di (oddio, scusa adesso ti faccio inondare da tutti gli sbroccatori della rete, perdonami) “separazione delle carriere” probabilmente viene associato alla lingua del buon Sandrone poetone del sendimendo ammmmorosssso nel compimento del suo ruolo fondamentale.
Se poi parli di dubbi sulla correttezza del buon Zilllvio, sei subito un komunista manciatore di bimbetti implumi.
Se poi qualcuno pretende di porsi in posizione terza, viene associato a (brivido lungo la schiena) Casini.
Vivere nella nostra peninsula è fantastico: non ci si annoia mai!
Cordialità
Attila
.-= Attila´s last blog ..Il silenzio delle foibe =-.
13 Febbraio 2010 il 9:42
1) Di Pietro è onnipresente nella rete e avrà assorbito, con un minimo di sensatezza mentale, i dubbi che frullavano vorticosamente nei comizi neurali del pubblico. I congressi, salvo rari casi autolesionisti, si trasformano sempre in campagne elettorali. Sul momento profetizzato da Nenni avrei i miei dubbi, l’Idv annovera interessanti elementi che sono stati membri della DC ai tempi d’oro di Andreotti, con tutte le conseguenze del caso, che poi abbiano intrapreso la via di Damasco… chissà!
2) Riguardo ai voti dei parlamentari su leggi o emendamenti, qui avrei un pochino da ridire, sei davvero convinto che essi possano essere frutto di un processo di analisi e maturazione ideologica? Giunti a tale livello? Pensa ai compromessi, ai rospi da ingoiare e alle rinunce ideologiche che già partono dalla vita politica di una sezione di seicento iscritti. Anni e anni di gavetta, compromessi e calci nel culo dati/ricevuti (salvo rare eccezioni dovute a non meglio precisate qualità)… si può tornare davvero alla “purezza ideologica”? Io spero ardentemente che tu abbia ragione, in fin dei conti i parlamentari sono eletti senza vincolo di mandato…
3) È necessario superare le chiacchiere, le polemiche e i complottismi, le imprese chiudono i battenti, i cittadini perdono il lavoro e non ne trovano, si ammalano e le strutture sanitarie non sono completamente adeguate, l’istruzione e le sue infrastrutture colano a picco. Poi, nel mondo della comunicazione di massa ove il nostro cervello imbarca “acqua” come il titanic dopo aver speronato l’iceberg (chissà se si spaccherà prima o poi diventando bipartiZan) siamo noi stessi a fornire denaro e potere ai vari Travagghio, Minzo, etc. sono tutti figli della stessa madre “la chiacchiera”.
.-= Tonks´s last blog ..L’unica certezza =-.