casuale, pacioccoso e aleatorio. Cerchiamo furiosamente di autoconvincerci per tutta la vita che ci piacciono le donne bionde, o brune, alte almeno un metro e novantasei litri per quarantasette puffi di stronzissima anoressia. Con du’ tette grosse così, ovviamente. Perché, anche se fantascientifico e contro tutte le leggi scolpite in passato, in tal modo ci è stato ordinato da un pubblicitario che un bel giorno si è alzato col cazzo particolarmente storto, e un comodino nel culo.
Phillip Toledano’sOppure da uno stilista stitico dalle strane abitudini sessuali e con il quale nessuno sano di mente piglierebbe anche solo un caffè, se lo incontrasse.
In realtà è mero senso di appartenenza, sovraccaricato di importanza e molto meno sanguinante e affinato di quello che vorremmo dare a bere. È Inter-Milan, Beatles-Stones, PdL-Pdmenoelle. Le amicizie, l’ambiente scolastico, un amore che, un dì, si è teletrasportato nel nulla senza un perché. Anni e anni di soprusi e sofferenze interiori ci portano, in qualche modo, a maturare la convinzione che il gothic rock inglese di derivazione post punk sia la musica che meglio ci rappresenti quando scegliamo di non uscire dal tunnel la mattina presto (e quindi ci spettiniamo di conseguenza). Ma anche no, perché in un impeto di pubalgia potremmo optare benissimo per la disco music più solare e allegrotta, appunto perché ne abbiamo piene le palle. Oppure perché non spiazzare il mondo con qualcosa che non c’entra nulla con la nostra condizione, come la musica in finto pop, la new wave italiana, l’incontaminato indie folk plutonese. Magari con la benedizione di Scaruffi, perché si sa, seguire il venditore di fuffa col megafono è più facile che studiare, pensare e sbattere il muso troppe volte sugli spigoli assetati di sangue della realtà per formarsi opinioni proprie. Tutta la nostra esistenza verrà poi condizionata, trotterà al ritmo di decisioni non troppo ispirate prese sull’onda di eventi poco controllabili. E che alla lunga si impongono per farlocca abitudine.
Tra la Tosca e London Calling, tra Master of Puppets e il Black Album non c’è tutta questa enorme, artificiosa e incolmabile differenza esistenziale che vorremmo enfaticamente dare a bere, per cui certe cose fanno schifissimo sono inammissibili e altre sono belliffimiffime non puoi capire. È solo buona musica in tutti questi casi, forse non siamo così profondi, maturi, sapienti, ribelli, anticonvenzionali, buongustai, idealisti, visagisti da aver afferrato per magia solo noi l’essenza più intima delle note, i messaggi subliminali rinchiusi nella bottiglia soltanto da quei pochi artisti sofferenti col bollino blu (mentre gli altri, sottinteso, non hanno capito nulla). Oppure non ci sforziamo abbastanza, non spalanchiamo sufficientemente il cranio per capire l’ovvio, cioè che oltre alla mela può essere buona anche la pera, talvolta.
Siamo influenzabili, facilmente suggestionabili, sempre pronti a ingurgitare quantità proibitive di merda se la prima moschina di passaggio ha necessità di vendercele, presentandocele in modo appena convincente. Sicuri fuori ma paranoicamente insicuri inside. Abbiamo una fifa matta di ciò che non conosciamo e non riusciamo a prevedere, nascondiamo dentro mondi sconfinati di ignoranza sempre pronti a balzare fuori in modo inopportuno, e nutriamo il bisogno di aggrapparci disperatamente alle solite quattro, familiari e rassicuranti certezze. Usandole a mo’ di scudo contro l’Ignoto, rivestendole e rifoderandole con intensità di significati profondi che, forse, non hanno. C’è molto meno di noi di quanto ostentiamo in quello che preleviamo meccanicamente dal ripiano dell’ipermercato della vita tra lucine colorate e offertone speciali. Ma non abbiamo veramente scelto, pescando in un cesto prestabilito di ipotesi plausibili, i nostri occhi erano teleguidati, le nostre mani ipnotizzate, le sorprese esplosivamente disinnescate da ammaestratori sapienti.
Fingiamo di affezionarci a oggetti che esibiamo orgogliosi come distintivi sborrati di liquido fosforescente nella notte, siamo volgari e privi di personalità con le nostre pettinature contundenti, i nostri incessanti cambi di avatar e la patetica scelta di indossare mutandoni firmati sulle nostre facce per differenziarci da chi non può più nemmeno permettersi di rubarli.
22 Dicembre 2009 il 16:59
Hai scritto Black Album… oddio hai scritto Black Album… noooooo
:evvai:
Cordialità
Attila
.-= Attila´s last blog ..De Bello Mastellae =-.
22 Dicembre 2009 il 18:11
Luis, quando ammetti che la natura umana è costituzionalmente debole, frivola e priva di significato, mi apri il cuore.
22 Dicembre 2009 il 18:30
quindi non devo più vergognarmi se sotto la doccia canticchio i Sonhora?
22 Dicembre 2009 il 18:53
prima di leggere l’articolo voglio dire una cosa: quella lì nell’immagine è la mia donna ideale.
da tendinite al polso.
.-= essere disgustoso*´s last blog ..In consulta abnorme violenza =-.
22 Dicembre 2009 il 19:47
“un bel giorno si è alzato col cazzo particolarmente storto, e un comodino nel culo”. Credo che il cazzo in questione fosse particolarmente dritto, anche se non ci giurerei.
.-= Rudy Bandiera´s last blog ..“Fa troppo freddo per nevicare”. Ma basta! =-.
23 Dicembre 2009 il 0:33
Attila, sì, e mi sono piaciute anche alcune canzoni di Load :timido: .
Federico, grazie, sono ammissioni che non mi costano poi tanta fatica, in effetti… :asd:
laMentina, non so chi siano onestamente, anzi l’ho cercato ora su Gugol e stavo meglio prima :asd: .
ed, e poi vi lamentate dei gusti di Marrazzo… :bed:
Rudy, pensi che ci fosse anche un fabbro nei paraggi?
23 Dicembre 2009 il 11:17
Quindi anch’io non sarò condannata a morte per aver ascoltato un gruppo japan rock? Tuttavia, per gli intellettuali dovrei essere eliminata da questo universo conosciuto perché non ho letto mai Kundera, perché non scrivo esclusivamente in endecasillabi sciolti e perché ritengo che Truffaut non sia il più grande regista della storia del cinema.
“Siamo influenzabili, facilmente suggestionabili, sempre pronti a ingurgitare quantità proibitive di merda se la prima moschina di passaggio ha necessità di vendercele, presentandocele in modo appena convincente” secondo me, sotto sotto ci caghiamo addosso per paura dei giudizi degli altri (chi più, chi meno).
.-= Tonks´s last blog ..Varie… =-.
23 Dicembre 2009 il 11:30
Japanese Rock, correggo, e dopo questa oltre alla pena di morte mi sono guadagnata anche l’infeeeerno!
.-= Tonks´s last blog ..Varie… =-.
23 Dicembre 2009 il 11:55
Secondo me bisognerebbe fare un armistizio collettivo un giorno, con contestuale pressione del tasto reset per ripartire senza rincorsa alle testate nucleari più capaci e senza paure fesse di questo tipo.
(Comunque sei intellettuale anche tu eh… 😛 dubito che chi mangia pane e Truffaut ne caghi anche di derivate o sappia il giorno esatto in cui il tal divo del cinema muto è andato per la quinta volta in vita sua dal barbiere… :asd: ).
23 Dicembre 2009 il 11:58
Bello, bravo!!! :sole:
.-= Controller´s last blog ..La Maratona di Natale =-.
23 Dicembre 2009 il 12:35
Seee… non sono intellettuale, parlo delle cose che conosco bene :nerd: :nerd: :nerd: , però aggiungerei “storia delle vittime illustri dell’influenza spagnola” :rotfl: :rotfl: :rotfl:
.-= Tonks´s last blog ..Varie… =-.
23 Dicembre 2009 il 13:49
Controller, grazie, grande nick :rulezza: .
Tonks, beh, anche chi parla di :nerd: Truffaut spesso lo conosce a menadito…
23 Dicembre 2009 il 14:26
Tutta questione di “etichette” :rulezza: :rulezza: :rulezza: :rulezza:
.-= Tonks´s last blog ..Varie… =-.
25 Dicembre 2009 il 22:43
:sbonk: :mastella: quest’uomo mi fa impazzire, non è 1 uomo, è dozzine di uomini: calmo, gioviale dolce, freddo e astuto calcolatore, viscido e ripugnante, stuoino di parroci e vescovi, è nel cuore delle casalinghe beneventane .
beata quella donna che lo colse nel fiore di gioventù.
con un uomo così chi ha più bisogno del gatto?
26 Dicembre 2009 il 14:20
fenomenale riflessione sulla piccolezza della razza umana. da campione del mondo offeso. ovazioni!
:prostro:
.-= iggy´s last blog ..il male è bene =-.
26 Dicembre 2009 il 22:09
Ano, riflessione alquanto psichedelica e pertanto ampiamente condivisibile… :sisi:
iggy, grazie, offesissimo direi… :smug:
29 Dicembre 2009 il 19:36
ciao a tutti…
scrivo per precisare che io non sono affatto voi, e nemmeno noi.
ho le idee chiarissime sui miei gusti, e ho fatto del mio meglio per essere come sono.
ci tenevo a dirlo perchè ho letto spesso di cose che sminusicono l’uomo sminuendo tutti, comprendendo tutti dentro un calderone sociologico per giustificare tante stupidaggini abbassando semplicemente il livello del giudizio.
ciao ciao
.-= Maggie´s last blog ..POP#7 =-.
29 Dicembre 2009 il 20:18
Maggie, ti svelo un secreto: la sociologia, la storia, il mondo, l’universo, i blogguerz operano per generalizzazioni :sisi: . L’uomo a mio avviso è vittima di un vistoso conflitto di interessi che lo porta a ritenersi più ganzo e interessante di quanto in realtà, forse, probabilmente, non sia…
.-= Luis´s last blog ..Sono sempre convinto che il processo di formazione dei gusti umani sia quanto di più =-.
31 Dicembre 2009 il 16:44
sticazzi. le mie tette sono più belle di quelle. Per non parlare delle mie gambe.
E comunque abbi una buona fine, ché per il principio c’è tempo fino alle 24.
.-= la meringa´s last blog ..zero dieci =-.
31 Dicembre 2009 il 19:00
Auguri a te e alla tua metà pizzaiuola, ma in particolare alle sue tette :cheers: .
31 Dicembre 2009 il 19:15
eri morto anche te? io era un 5 giorni che non scrivevo e non usavo internet 😉
Beh auguri, carissimo.
31 Dicembre 2009 il 20:26
Brafa, baci e abbracci a casa :baci: .
2 Gennaio 2010 il 14:10
ah sei vivo, allora 😉
meno male che ho bisogno di affetto e aiuto nel combattere la cospirazione contro di me dei radicali guidati dalla Bonino
http://riciardengo.blogspot.com/2010/01/se-la-bonino-ti-copia.html
2 Gennaio 2010 il 14:37
Shame on :nonono: Emma (il giuoco di parole ci ho messo sei mesi per capirlo, chiedendo anche l’aiutone del pubblico).