È evidente che PdL e PD abbiano toccato i loro rispettivi picchi massimi, o giù di lì, alle scorse politiche. E che ben difficilmente raggiungeranno ancora quelle profumate vette, o le supereranno di molto. Quei risultati, che molti considerarono basi di partenza in vista di ben più rotondeggianti percentuali, in realtà furono ampiamente gonfiati dal richiamo al voto utile: zompate sulla mia scialuppona, presto, o l’esercito della malvagità sgranocchierà impunemente i vostri figli. Ma ora la banfa del “corro da solo gnègnè” è stata già usata e non è più spendibile: nel centrosinistra si era capito da un pezzo, nell’altro schieramento lo si è intuito ora, con il fallimento inequivocabile della mitica Operazione 45%.
È evidente che la vita al di fuori dei due partiti grossi non sia sopprimibile a colpi di referendum cazzoni o con altre non particolarmente democratiche forzature. Per il semplice fatto che la gente il bipartitismo non lo vuole, lo considera una semplificazione, anzi, una banalizzazione eccessiva. Babbene il bipolarismo, per carità, ma le sfumature esistono, fateci scegliere, il mondo non è solo rosso o blu, marrone chiaro o marrone un po’ più scuretto. E la presenza di sei/sette (non quarantaquattro) forze in un Parlamento dopotutto non ha mai ucciso nessuna democrazia (essì, la demograzzia purtroppo prevede il continuo confronto e l’estenuante ricerca di compromessi con quei poveri deficienti che, per le più assurde ragioni, non la pensano proprio uguale uguale a te, mentre la dittatura… :sbav: ). Quindi dovranno tornare le alleanze, anche se magari meno gigantesche e pasticciate di un tempo.
Per quanto riguarda il PD, che a un certo punto era talmente indietro da aver comunque straperso le elezioni, continuare a usare come termine di paragone quell’ideale e ormai utopico e irraggiungibile 33 e passa per cento (inclusivo peraltro dei Radicali) è sbagliato e fuorviante. Un minestrone abbastanza informe e senza troppa anima di ex democristiani ed ex comunisti in futuro farà una faticaccia terribile probabilmente anche solo a tenere l’attuale 26% e sputi raggiunto dal Darione a partire dal 22% sondaggistico del dopo Soru.
E il PD suderà indipendentemente dal boss scelto e dai suoi fidi aiutanti, perché non è tanto una questione di classe dirigente da ringiovanire o cosa (Franceschiello, che non è poi ‘sto novantenne pieno di scheletri nell’armadio che qualcuno vaneggia, si è inaspettatamente comportato abbastanza bene e ha fatto uscite gradite anche ai più sinistrorsi, come quella moralistica sul Berlusca scarso educatore; e il fatto che fosse vice di Veltroni secondo me conta poco, in una politica così spettacolarizzata, immiserita nei personalismi e appiattita sulla figura del capo unico e indiscusso, in cui per la formazione del consenso conta l’efficacia comunicativa dei leader, più che la reale organizzazione e i programmi). La Serracchiani è brava e grintosa, ma, a parte che la sua reale consistenza è ancora tutta da verificare, che ce ne siano tante così a piede libero è da vedere. Una cosa è rilasciare sfoghi iutubici gridando cose che tutti pensano (i famosi sessanta milioni di allenatori che vedono solo una parte della realtà con la quale i CT che criticano sono tenuti a confrontarsi); e compilare disinvoltamente pagelline sugli altri quando si riveste il ruolo di semplice dirigente di sezione visto con benevolenza da tutti. (Quando non conti una fava, sei simpatico). Un’altra è dover passare tutti i giorni per le forche caudine imposte da un ruolo importante, da media, avversari, interlocutori e pubblico iperesigente.
Credete davvero che se la Serracchiani domani diventasse leader al posto di Franceschini potrebbe rilasciare dichiarazioni forti o imporre scelte nette su materie che spaccano il partito, tipo fecondazione assistita, PACS, eutanasia, ingerenze varie della Chiesa? Seeeeeee… Se lo facesse causerebbe quasi certamente spargimenti di sangue, correnti e scissioni. Il peccato del PD è originale. Il problema del Partito Democratico è che nasce proprio “male“. È che si tratta dell’unico contenitore generalista (per il PdL è un po’ diverso, per i noti motivi) in un mare di partitini che possono smarcarsi e affermare i loro particolarismi quando vogliono, e quindi rubare fette e fettone di elettorato senza grossi sforzi. E senza troppe preoccupazioni, oltre a quella di raggiungere la soglia minima per ottenere i rimborsi elettorali, tanto sanno che, superato lo sbarramento, godranno di un potere contrattuale molto superiore ai loro consensi (il PSI di Craxi col suo famoso 8% ha a lungo tenuto per le palle i colossi DC e PCI).
Vuoi l’antiberlusconismo senza se e senza ma? Di Pietro lo fa da prima, e meglio. Non ti sei mai arreso all’estinzione della Sinistra con ambizioni di governo? Ora c’è Vendola, che per essere al debutto ha ottenuto un buon risultato, e parla pure molto bene. Ti piace la sinistra dura e pura e hai una predilezione estetica per i simboli raffiguranti la sensualissima falce, e l’eroticissimo martello too? C’è Ferrero o chi ne farà le feci ora che si è dimesso. Sei democristiano inside da generazioni, ti eccita fare la morale agli altri per i loro disastri coniugali e costringere sadicamente malati terminali a condurre un’esistenza da simpatici alberelli per anni e anni? Casini è più bravo, e poi non sei costretto a votare un partito vagamente sinistrorso zeppo di ex comunisti. Le tue priorità sono il liberismo e la ddjoga, con una spruzzata di anticlericalismo spicciolo che non guasta mai? C’è quel vecchio mattacchione di Pannella, sempre pronto a digiunare, e a risorgere, per te. In pratica, il “correre da soli” e il voto utile hanno pagato nell’immediato (e avrebbero reso molto di più in caso di corsa solitaria vera, lasciando fuori un’IdV allora in zona sbarramento che probabilmente non avrebbe goduto dei riflettori e delle praterie di questi mesi). Ma nel medio e lungo periodo potrebbero rivelarsi un discreto boomerang nel popò.
10 Giugno 2009 il 10:12
chiamiamolo un baobab nel popò…a parte l’idv, una riavvicinamento quanto meno con vendola e coi verdi, non dico tanto, avrebbe già solo facendo così, portato dentro voci importanti per un elettorato di sinistra che fatica a votare per ora il PD.
paz83s last blog post..Fiducia sulle intercettazioni. Il premier non si fida
10 Giugno 2009 il 11:59
Della Serracchiani sono innamorato perso, lasciami sognare :asd:
Piuttosto, tu cosa voti al referendum (se lo voti)? Ho bisogno di riscontri perchè sono sempre più confuso. Ballarò ieri sera mi ha dato il colpo di grazia. 😐
10 Giugno 2009 il 13:20
Sì, tutto vero, ma io il pensiero di ritrovarmi Oliviero “Trenta operai della Thyessen non riassorbiti perchè si sono costituiti parte civile” Diliberto in mezzo agli zebedei proprio non riesco a sopportarlo. Ovvero, vanno bene le alleanze, però che si dica in maniera molto chiara: questo è il rpogramma, sei daccordo, bene, non sei daccordo, vai pure ad eccitarti guardando il busto di Lenin a Cavriago, ma non scassare (e questo vale anche _all’ interno_ del PD eh!)
belphagors last blog post..Gli amori più veri sono quelli che non durano più di sei minuti…
10 Giugno 2009 il 13:44
Paz, già, tirare tutti dentro il PD non funziona…
Belphy, la statua di Lenin, che ricordi, pfffff… :asd:
Obi, la definizione “referendum cazzoni” di inizio post era inclusiva di questo :asd: , per cui ovviamente non mi è mai passato nemmeno nell’anticamera del cervello di andare a votare. Il Porcellum è sporcelloso, ma non è questo il modo. Perché
1) non siamo in Ammeriga, con buona pace con chi è fissato con quel meraviglioso Paese e vorrebbe trapiantarne usi e costumi in toto qui; per cui bipolarismo ok, ma bipartitismo, come detto, è troppo e significherebbe disincentivare fortemente la partecipazione popolare (qui l’affluenza è mooolto più alta che lì) e creare extraparlamentarismi pericolosi: democrazia è anche e soprattutto tutela delle minoranze (le maggioranze è facile rispettarle, lo fanno da sole) e quelle “estreme” è meglio che siano rappresentate in Parlamento, piuttosto che incentivate a sfogare la propria rabbia e frustrazione per un sistema che apertamente e irrispettosamente le irride e le rifiuta fuori.
2) resterebbero solo PD e PdL, e il pedofilo vincerebbe a uccello basso fino al 2150.
3) ritengo i referendum (soprattutto l’approccio italiano) e la democrazia diretta in generale infantili, dannose e dispendiose utopie per i motivi qui illustrati http://luigiruffolo.it/2008/02/referendum-pannella/. Anche per richiamare l’attenzione su un tema rischiano fortemente di essere inefficaci, se non dei boomerang: se fai il referendum, chessò?, contro il Lodo Alfano o la Riforma Gelmini e falliscono (la cosa di gran lunga più probabile visti precedenti e il regime mediatico, anche perché sono più che altro spot dei singoli partiti dell’Opposizione: compattare IdV, PD, sinistra e, soprattutto, UDC è quasi impossibile e manco basterebbe) Berluscone andrà urlando a televisioni unificate che il popolo ama le sue riforme e le sue leggi ad personam e l’ha confermato col referendum (anche se magari ha solo disertato le urne perché poco informato o per andare al mare viste le temperature di solito tropicali in cui si svolgono queste consultazioni :asd: ).
Se vinci, comunque la palla ce l’ha Abberluzzoni ed è legittimato a riproporre la stessa minestra con un nome diverso, o con una formula leggermente differente ma altrettanto efficace (anche perché i referendum non sono vincolanti proprio per una minchia :asd: , vedere nucleare, maggioritario, abolizione ministero dell’agricoltura, finanziamento pubblico, ecc.).
10 Giugno 2009 il 14:01
È evidente che PdL e PD abbiano toccato i loro rispettivi picchi massimi …
…
ottimista
10 Giugno 2009 il 14:22
L’evoluzione dei tuoi nick potrebbe diventare materia di studio da qualche parte… :asd:
10 Giugno 2009 il 18:13
Il mio unico rammarico è l’assenza in Italia del partito pirata… :frigna:
flos last blog post..Amore di ragno
10 Giugno 2009 il 18:20
Vero, io riesumerei anche il partito dell’ammore… :sisi:
10 Giugno 2009 il 18:58
La Serracchiani da sola, e circondata da gente come Soro, Latorre, D’Alema, Bersani, Bindi, etc, etc, etc… forse no. Io però sono convinto che di ‘under 40’ in gamba, con le idee chiare e più ideali che fame di potere ce ne siano a pacchi: bisognerebbe solo che una volta tanto la ‘base’ gli desse fiducia, prendesse coscienza che così com’è il PD si è ridotto a una guerra di successione permanente e facesse capire loro che è ora di accomodarsi altrove e lasciare spazio ai giovani…
10 Giugno 2009 il 19:25
Sì, inserire giuovani non fa mai male, per carità, ma io non penso che sia questo il motivo per il quale il PD non sfonda (le fusioni, specie quelle a freddo, portano sempre a risultati inferiori della somma dei partiti, senza il doping del voto utile, al quale non crederà più nessuno… gli altri partiti, a sinistra e al centro, esistono ed esisteranno sempre, e faranno concorrenza selvaggia; quindi cominciare a entrare nell’ordine delle idee che la dimensione “definitiva” possa essere quella del 25% e dintorni, e non quella del 35/40%/quasi autosufficienza potrebbe essere un primo passo)(mettiamoci pure che battersi con il regime mediatico non è facile per nessuno…).
Inoltre, non condivido l’attacco indiscriminato contro chiunque non sia un 30/40enne “vergine” in fatto di politica. Dal ’94 in poi di gente pescata dalla società civile in Parlamento ne è entrata tanta, accanto alle vecchie cariatidi riciclate, e non ho visto tutti ‘sti fenomeni sinceramente. Poi, posso capire essere irremovibili sulla sparizione di D’Alema (bicamerale fallimentare, ecc.), Veltroni (debolezza congenita, concausa della caduta del Governo Prodi), Fassino (intercettazioni), Bassolino & Iervolino (vabbè, qui è sparare sulla Croce Rossa). Ma, per esempio, tutta questa incredibile urgenza di sbarazzarsi di 50/60enni (a 51 o 58 anni si è già troppo vecchi? non si starà esagerando? un tempo la maturità e l’esperienza erano considerati pregi) come la Bindi, o Franceschini, o Bersani (che è stato l’unico, in condizioni impossibili, a fare qualche timido tentativo per abbattere privilegi ed evasione e favorire la nascita di concorrenza in alcuni settori) francamente non la vedo… Non è che voglia difenderli a spada tratta per chissà quale motivo (manco li ho votati), ma mi sa tanto di “daje ar politico” fine a se stesso. E Renzi sarà anche ggiovane, ma dio quanto mi sta sulle uallere… :asd:
11 Giugno 2009 il 14:50
Vi spiego come iniziò la carriera politica di Renzi: un bel dì cercava la sezione di Forza Italia ma trovò quella del Piddì. Ingannato dall’ensemble cromatico piuttosto simile ivi si tesserò, non scoprendo mai l’errore primordiale.
Quando la tivvù dirà “ha vinto/perso Renzi-del-piddì” lui si accorgerà del tragico equivoco.
Bersani rulez, in effetti. Gli si dovrebbe dare una occasione. :gnam:
11 Giugno 2009 il 15:57
Manfatti, di chance all’altro Ber ne sono state date così tante… :gnam:
11 Giugno 2009 il 16:55
condivido molto il commento sulla sindrome del “gggiovane dentro a tutti i costi”. Non penso che in politica l’essere under 40 sia un valore aggiunto. Anzi, io di questi bimbetti (ma soprattutto bimbette) di 25/26 anni entrate in parlamento, avrei fatto volentieri a meno. Non credo sia questo il sistema di svecchiare la politica.
11 Giugno 2009 il 17:35
Sì, e poi almeno migliorassero e imparassero a furia di stare dentro (un nome a caso, Prestigiacomo :asd: ).
12 Giugno 2009 il 18:24
Da qualche parte, eh ?
Sottile umorista :asd: