Corpi anonimi esibiti in vetrine sconsacrate. Pelli untissime per forme sottovuoto. Alieni dal viso emaciato, gli zigomi urlanti gonfi di risentimento. Ossa ribelli che sporgono, che fuggono. Che balzano fuori senza preavviso, squarciando l’involucro di cuoio ben tirato e di omertà. Alla ricerca di realtà meno oppressive, di mondi ipocalorici impareggiabili. E merendine light giganti capaci di ascoltare. Arti orfani che deambulano senza conducente, triangolarità disperate semi-indipendenti. Macchine morte, forse. Ma estremamente determinate. Bipedi stecchinoformi incazzatissimi avanzano con un’andatura sicura, feroce, inumana. Procedono senza più consapevolezza né rotondità su passerelle luccicanti infinite. Clang clang baby. Offrendo ricchi sacrifici alla loro giovane dea denutrita del cazzo. Danzano come robot impazziti sul tappeto dei corpi precedenti, quelli che non ce l’hanno fatta, uccisi da secoli di stenti e inaffettività. Simili a zombie privi di controllo, si lanciano su un pubblico troppo sorpreso e obeso e adorante per abbozzare una reazione, tingendo il mondo rosso con una punta radical chic. Ominidi tentano di difendersi come possono, con i loro flash disperati, venendo presto accerchiati e inclusi senza discussioni nel banchetto trionfante. Assaggiati a tempo di nervosa musica dance insostenibile. Consumati, appesi, travolti. Trafitti dagli artigli inauditi, armi segrete, forchette veloci e coltelli acuminati. Burp. Adiposità abbandonate, seni e fianchi oltraggiati, spostati dal vento lastricano da anni il palcoscenico. Ma non c’è tempo per raccoglierli e dare loro degna sepoltura. Lo spettacolo deve ricominciare.
15 Giugno 2009 il 21:04
‘inghia, qui c’è diversa empatia..
iggys last blog post..contemporanea
16 Giugno 2009 il 0:51
Yesss!
16 Giugno 2009 il 17:45
Ma non sono morte.
Purtroppo per loro, vivono.
Purtroppo per loro, urlano silenziosamente ad ogni morso di fame.
Non sono cadaveri, anche se vorrebbero esserlo.
16 Giugno 2009 il 18:05
Morte dentro, diciamo… :asd:
16 Giugno 2009 il 20:22
La maggior parte di loro preferirebbe essere morta piuttosto che vivere nella sofferenza continua. L’anoressia annienta qualsiasi sentimento di amore verso il proprio corpo e quindi nei confronti della propria vita.
Lauras last blog post..Gli italiani e le loro incongruità
17 Giugno 2009 il 0:57
No, è quello che vogliono farti credere.
Sono sepolte vive. Dentro ad un ossario che le costringe.
Guardale negli occhi e vedrai il loro grido di aiuto.
Nessuno guarda mai un’anoressica negli occhi. Fa paura.