Debbi in California — Man’s brainOk, non sarà un granché, ma grosse alternative non ne vedo (preferisco pensare con il mio che con quello di un altro, in ogni caso). E cerco insieme a lui, come posso, con i pochi dati certi di cui dispongo e le molte “impressioni” di analizzare criticamente le varie situazioni/posizioni/dichiarazioni.
Sicuramente la classe politica italiana attuale è di basso livello e, in parte (non so in che percentuale, probabilmente stabilirlo è impossibile), corrotta. Ma mettere tutti sullo stesso piano o attribuire patenti di mafiosità a casaccio in base all’antipatia o a vaghi elementi è qualunquista e sbagliato.
I (non moltissimi, in realtà) fatti incontestabili e realmente verificabili per il cittadino comune e le molte impressioni di cui sopra aiutano a formarsi dei “quadri“. Il quadro, la cartella clinica che mi sono fatto di Berlusconi, per esempio, mi porta a pensare che faccia schifo. Politicamente e umanamente. È un pensiero che era già solido (modestamente… ^^) nel ’93 e si è rafforzato con gli anni, grazie alle dichiarazioni, alle smentite, alle controsmentite, alle figure di merda, alle contro-figure di merda e in generale alla netta sensazione che in cinque anni di Governo abbia fatto tanto per sé e poco per l’Italia. Poi se abbia costruito l’impero tramite il sistema delle holding e tutto il resto (robe probabili ma difficilmente verificabili fino in fondo per noi comuni bipedi, alla fine “ci si fida di chi ci sta più simpatico“) è un’aggravante.
Il quadro che mi sono fatto di Veltroni è il seguente: un oratore affascinante (ma riesce a comunicare solo con certe platee) un filo troppo ipocrita, buonista, ingenuo e politicamente del tutto incapace e dannoso. È corrotto fino al midollo? Finora siamo a livelli di “mi ha detto mio cuggino che ha letto su Libbero che…“, quindi direi che vige la presunzione di non-corruzione. E così è, piaccia o meno, per molti, moltissimi altri. Capisco che non poter rinchiudere o picchiare selvaggiamente gente che, specie con questa legge elettorale, più o meno si coopta al potere e che percepisce miliardi di miliardi di miliardi e di privilegi vari (che in realtà pesano molto poco sull’italico bilancio… l’incapacità di prendere decisioni valide in tempi umani incide ben di più) faccia incazzare, ma tant’è.
I fatti che Travaglio sbandiera sono sempre verità assolute, come si pretende? Lo sono fino a un certo punto. Se dico “Berlusconi aveva la tessera della P2” è un fatto, una verità assoluta (anche perché non è mai stata smentita). Se vado in televisione a dire “Schifani è amico dei mafiosi” ma ometto il “dettaglio” che sono passati diciott’anni tra quei contatti e la condanna, dico un “fatto“, ma sono anche intellettualmente un po’ disonesto (anche perché faccio affidamento sulla credibilità della quale godo: “Travaglio è colto, parla bene, si documenta, legge le sentenze, scrive mattoni, ha un gran seguito, attacca chi mi sta sul cazzo, ha un bell’aspetto => mi fido ciecamente e sono pronto a difendere a spada tratta chiunque osi mettere in dubbio quello che dice, senza se e senza ma)“.
La realtà è che, allo stato attuale, che sia scritto su un libro, sui muri o detto in TV, non ci sono elementi per sostenere che Schifani abbia avuto legami con la mafia. Fa male, ma è così. Perché Travaglio omette gli importanti “dettagli sfavorevoli“? Perché altrimenti il colpo di teatro della “mafiosità” (fatta subodorare) di Schifani, ovviamente, evaporerebbe agli occhi dello spettatore bue che non va su internet, non legge, non approfondisce, ecc. Insomma, andare in TV a buttare là uno “Schifani era amico dei mafiosi” senza contestualizzare e spiegare il perché e il per come non è certo da editto bulgaro o da querela. Ma è anche troppo facile, inutile e non informa. È solo altra povere alzata, altro rumore di fondo.
Ha ragione quindi D’Avanzo (che, per la cronaca, è quello di dossier con i controcazzi come quello su Bolzaneto e su Telekom Serbia pubblicato su Repubblica… non esattamente il Belpietro di turno, quindi) a criticare il METODO usato da Travaglio:
“Nessuno ha mai messo in dubbio l’onorabilità di Travaglio. Nessuno ha voluto sollevare una noiosa e irrilevante polemica personale. Si è voluto soltanto ragionare senza ipocrisie su un metodo giornalistico che, con niente o poco, può distruggere la reputazione di chiunque. Era un memento a Travaglio e a noi stessi ad usare con prudenza, armati di niente o poco, la parola “verità” (evocata, purtroppo anche oggi). […] “
Il mondo quindi si divide in buoni (incriticabili) e cattivi (diventa cattivo anche chiunque “attacchi” il buono)? Mi sembra una semplificazione da Star Wars… Alzare un rilievo, fare notare ciò è sbagliato in nome dell’ipse dixit, ci bondizza e “aiuta” chi vuole imbavagliare Travaglio, Santoro, Fazio, Cicciolina? Non credo proprio. L’accantonare il tentativo di essere obiettivi per cercare facile conforto nella pappa preconfezionata fornita da magistrati, giornalisti, conduttori televisivi, santoni e supereroi vari, limitandoci a fare da loro megafono, ci rende superflui come blogger ed è fare un torto in primo luogo a noi stessi e alla nostra intelligenza.
15 Maggio 2008 il 15:35
Esattamente quello che penso da un bel po’: una enorme fetta della rete italiana si limita a fare da ripetitore (senza approfondimento, senza critica) all’imbonitore che più gli aggrada.
Se le cose non dovessero migliorare a questo punto, scusate, cosa devo pensare che la “democrazia della rete” e “la libera circolazione delle idee (in rete)” siano fenomeni in realtà di rilevanza marginale e che, in definitiva, la blogosfera non serve a un pene.
Per non dire cazzo, eh.
justfrank’s last blog post..Il partito più buono del mondo alle prese con Travaglio
15 Maggio 2008 il 15:42
Luigi, ma Travaglio non ha mai detto quello che tu affermi lui abbia detto. Ha solo detto che ha avuto rapporti accertati con un boss della mafia. Questo è un fatto e c’è poco da discutere. Che la condanna sia arrivata dopo 18 anni è assolutamente indifferente, visti anche i tempi biblici dei processi in Italia. Il tipo era un esponente di punta della mafia e già allora lo si sapeva, altrimenti come avrebbe fatto a diventare boss? Non lo si diventa certo da un giorno all’altro. Ci sono anche dichiarazioni dei pentiti (verificate anch’esse ed inserite in dei verbali) che attestano questa vicinanza.
Ora, se vogliamo stare a cavillare OK, ma ogni tanto ricordiamoci anche “Io so” di Pasolini e mettiamo la logica al servizio della verità.
Simone “Karat45” Tagliaferri’s last blog post..Retrocrap – Action 52
15 Maggio 2008 il 15:51
il tuo ragionamento non fa una piega se non fosse che…
travaglio non ha detto che schifani e’ mafioso..ha detto che il giornalismo italiano semplicemente evita di parlare e raccontare questi fatti e approfondirli…e io che sono un cittadino italiano voglio sapere tutto dei politici.. loro, i politici, devono stare al libero giudizio delle loro azioni, se vogliono essere colori che ci governano
e’ talmente evidente…
15 Maggio 2008 il 16:01
Se il fatto che è stato condannato 18 anni dopo non è rilevante (cosa che NON credo assolutamente) come mai “stranamente” Travaglio ha omesso questo “dettaglio”? (la trasmissione l’ho vista, c’è il filmato nel mio terz’ultimo post).
L’ha omesso perché se avesse detto “18 anni dopo è stato condannato” lo spettatore avrebbe pensato giustamente “ah, vabbè, allora è una cazzata…” (e lo sapete benissimo).
Non è cavillare, ma è sostanza. Non è la logica al servizio della verità ma è forcaiolismo che non porta da nessuna parte.
Guardate che andare il TV e buttare là un “tizio (specie se ha un ruolo istituzionale) ha amicizie mafiose” non è acqua fresca… O si contestualizza un minimo e si esplicitano per lo spettatore (che è altamente disinformato e si beve tutto quello che passa per il tubo catodico, ricordiamolo) le vicende, o semplicemente non lo si fa. E Travaglio non è un ingenuo, lo sa benissimo.
Perché non è il modo di fare informazione.
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
15 Maggio 2008 il 16:10
Ti ripeto, più che la condanna, bisognerebbe vedere quando sono iniziate le indagini sul boss, visti i tempi faraonici dei processi in Italia. Il fatto che siano passati 18 anni non significa veramente nulla se non si studia la storia dell’intero procedimento.
Simone “Karat45” Tagliaferri’s last blog post..Retrocrap – Action 52
15 Maggio 2008 il 16:20
Simone, in Italia uno è colpevole solo se prima lo dice il tribunale, dopo i debiti accertamenti, il processo e tutto. Non vent’anni prima. Avrei qualche dubbietto su quel “non significa veramente nulla”.
L’errore di Travaglio non è che “non ha detto le cose che io dico che abbia detto” (non gli ho messo in bocca nulla, se leggi bene), ma che ha detto troppo poco. L’essere contigui alla mafia è un’accusa pesante, ripeto. Molto pesante. O fornisci un contesto, dai delle spiegazioni circostanziate, illustri la cosa obiettivamente mostrando anche gli elementi meno favorevoli alla tua tesi oppure è solo un alzare polvere…
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
15 Maggio 2008 il 16:43
Mi intrometto nel battibecco per dire che non è che c’è stato quell’episodio isolato e poi son passati 18 anni e Schifani con i mafiosi non ci ha più bazzicato, eh…
Datevi una letta all’articolo di Travaglio in risposta a quello di D’Avanzo, dove spiega meglio la faccenda Schifani. Nel libro c’è un capitolo intero su Schifani, messa come la dice ABS sembra che dopo quell’episodio di 18 anni fa poi Schifani abbia avuto tutte amicizie oneste e cristalline, e non è così.
Eccovi il link all’articolo di ieri: http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/replica-travaglio/replica-travaglio.html
PS: e poi i due titoli in contrasto non mi garbano, in quanto multiblog secondo me dovreste avere una “”””linea editoriale”””” (tra virgolette perchè sennò ci mettono in galera, non si sa mai) concordata. Imho, eh.
Obi-Fran Kenobi’s last blog post..Vita o chi per lei
15 Maggio 2008 il 17:06
Decisamente Travaglio ha alzato molta polvere senza avere nulla o poco in mano solo, mi sai spiegare che apporto possa aver dato un avvocato cassazionista nella redazione di un P.R.G. anche se di modesta entità come quello di Villabate in cui è stato nominato consulente?
In tal caso potrei anche cambiare idea sulla corruzione, sulla politica in genere e sullo stesso Schifani dovendo a questo punto riconsiderarlo un genio, un illuminato, uno che ha una conoscenza che va dalla giurisprudenza all’urbanistica passando per l’ingegneria, l’architettura, la statistica, la demografia, l’etnologia, la sociologia urbana e la pianificazione territoriale.
herrycellophan’s last blog post..…sashimi di carta digitale in rêverie!
15 Maggio 2008 il 17:15
Luigi, quello che volevo dire è che magari uno viene condannato 18 anni dopo per un fatto avvenuto 18 anni prima, come avvenuto, ad esempio, con Previti. La colpevolezza viene confermata alla fine del processo, ma bisogna vedere per quali fatti si è stati processati.
Simone “Karat45” Tagliaferri’s last blog post..Retrocrap – Action 52
15 Maggio 2008 il 17:16
Obi, tutto quello che ti pare, ma D’Avanzo contesta il METODO (e in ogni caso, non ci sono peni, finché non c’è una sentenza di tribunale per me e soprattutto per la legge italiana sei INNOCENTE e io posso frequentarti fino al giorno prima ritenendoti tale… magari sbagliando, certo).
Vediamo lo svolgimento di quella puntata.
Travaglio ha parlato male di Schifani dicendo che è indegno della carica e paragonandolo a muffe e lombrichi (e fin qui sono pienamente d’accordo).
Travaglio ha detto che ha avuto amicizie con mafiosi.
Ora, con un po’ di obiettività e onestà intellettuale: dire in TV (= una platea vasta, “stupida” e particolare, non è come dircelo tra di noi in privato) che qualcuno ha avuto amicizie mafiose non è come dire che amava fare passeggiate in montagna o gli piaceva la torta di mele. Ci siamo, vero?
E’ un qualcosa di un tantinello più “impegnativo” che devi obbligatoriamente CIRCOSTANZIARE abbondantemente (se vuoi dirlo). Perché evidentemente lascia sottintendere che anche lui sia un mafioso, o giù di lì (altrimenti perché lo dici, in quel contesto, dopo averne parlato male?)
Continuare a dire “ma Travaglio ha detto solo che è stato amico ecc.” è un po’ nascondersi dietro un dito…
PS Obi, penso che nel bloggare trattando l’attualità siano importanti anche i tempi (M la burocrazia) e grazie a Dio io e Karat non siamo Borg, ognuno pensa con la sua testa… 🙂 Io non protesto se lui va in giro a flammare con i miei “amichetti di blog” o ad alzare i toni aggregando gli articoli (non me ne frega una ceppa, mi piacciono i flame e comunque ognuno rappresenta se stesso) e (per come lo conosco) sono convinto che non se la prenda sul personale se rispondo a delle sue prese di posizioni piuttosto forti smarcandomene con altre altrettanto decise e facendo il verso al titolo un paio di volte per “spronarlo” a sfruttare di più le sue immense capacità per andare oltre il “grillismo”.. 😉
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
15 Maggio 2008 il 17:18
herry, leggi il libro di Travaglio, o quello di Abate e di fatti ne scoprirai altri.
Simone “Karat45” Tagliaferri’s last blog post..Retrocrap – Action 52
15 Maggio 2008 il 17:38
Ma, con questa storia del grillismo ci state facendo il brodo.
Il problema è molto semplice, dal mio punto di vista: in Italia certe battaglie d’informazione le ha portate avanti solo Grillo. Trovarsi a condividere certi suoi attacchi e un modo di essere scorbutico e diretto che sinceramente gradisco (ricordando sempre che è un comico e che in certi suoi atteggiamenti c’è molto “mestiere”) non mi sembra sia un peccato capitale. Mi preoccuperei di più se cominciassi a pensarla come Berlusconi, per fare un nome a caso.
Il problema del rapporto persone/Grillo è lo stesso del rapporto persone/Travaglio: alla gente non va di impegnarsi direttamente (ne fisicamente, ne mentalmente) e cerca oracoli. Quando gli oracoli hanno stancato si passa ad altro demolendoli con falsi pretesti e tirando fuori assurdità degne di un girone infernale. Se uno li considerasse semplicemente degli esseri umani che fanno il proprio lavoro spingendo la gente a riflettere e ad attivarsi di più… beh, arriverebbe a capire anche che come esseri umani non sono perfetti e, soprattutto, possono avere opinioni contrastanti con quelle dei loro lettori. Sono due persone, stop.
Poi se Grillo propone un referendum per abolire la Gasparri… beh, vado e firmo, ma non perché lo ha proposto Grillo, quanto perché sono anni che si discute di quanto faccia schifo quella legge e di come sia fatta apposta per favorire Berlusconi. Perché non cogliere l’occasione?
Simone “Karat45” Tagliaferri’s last blog post..Retrocrap – Action 52
15 Maggio 2008 il 17:38
Ammessa la presunzione d’innocenza, che è cosa giusta in linea di massima, la stessa cosa non si può dire per chi è stato condannato ad 8 anni di carcere (Nino Mandalà). Il figlio (Nicola Mandalà) era quello che si occupata degli affari sporchi, mentre il primo si occupava degli appalti nel comune di Villabate.
Se vogliamo escludere il periodo iniziale, dove erano entrati in affari con Nino Mandalà ed un altro mafioso di cui mi sfugge il nome, bisogna parlare dei rapporti successivi, in particolar modo a quelli delle elezioni del ’96.
Alcune Intercettazioni ambintali hanno pescato Enrico La Loggia nello studio di Mandalà che chiede aiuto per se e per Schifani.
Mandalà lo minaccia dicendogli che se dovesse dimenticarsi degli amici a Villabate lo avrebbe smerdato ricordandogli che il padre (Giuseppe La Loggia) era uno “di loro”. (se si vuol capire cosa significa).
Perchè La Loggia è di stirpe “reale”. Il nonno era parlamentare (Enrico La Loggia), il padre è stato presidente della regione (Giuseppe La Loggia).
Poi, se sei siciliano puoi capirlo. Quando uno è intrallazzatissimo con certe questioni lo capisci al volo se è un “uomo d’onore” o meno.
Ecco uno stralcio da “I complici”.
Enrico tu sai da dove vengo e che cosa ero con tuo padre… Io sono mafioso come tuo padre, perché con tuo padre me ne andavo a cercare i voti vicino a Villalba da Turiddu Malta che era il capomafia di Vallelunga… Ora (lui) non c’è (più), ma lo posso sempre dire io che tuo padre era mafioso…».
Una frase del genere, anche loro che per lavoro erano abituati ad ascoltare ogni giorno ore e ore d’intercettazioni, non l’avevano mai sentita. Sembravano le parole di un film. Dentro c’era tutto: la minaccia – «io sono mafioso» – il ricatto – «lo posso sempre dire io che tuo padre era mafioso» – i riferimenti ai capi storici di Cosa Nostra – Turiddu Malta, capofamiglia liberato dal carcere nel ’43 dagli americani – e la politica. Sì, la politica. Quella con la P maiuscola, perché Enrico era il figlio del senatore fanfaniano Giuseppe La Loggia: era Enrico La Loggia, dal 1996 al 2001 capogruppo di Forza Italia al Senato e poi ministro degli Affari Regionali nel governo Berlusconi. Ma a pronunciare quelle parole non era stato un attore: a scandirle con voce forte e chiara era stato, appena un mese prima di finire in manette, l’avvocato Nino Mandalà. È il 4 maggio 1998. Quel giorno il boss di Villabate sale, verso le 11 del mattino, sulla Mercedes turbodiesel di un uomo d’onore grande e grosso, dalla folta barba scura. È l’auto di Simone Castello, l’imprenditore che, fin dagli anni Ottanta, per conto di Provenzano recapita i suoi pizzini in tutta la Sicilia. I carabinieri l’hanno imbottita di microspie perché sanno che parlare con Castello significa parlare direttamente con l’ultimo Padrino. Mandalà è su di giri. Le elezioni amministrative sono alle porte, nel direttivo provinciale di Forza Italia di cui fa parte c’è fermento, le riunioni per preparare la lista dei candidati si succedono alle riunioni. Gaspare Giudice lo ha consultato per trovare un uomo da presentare per la corsa al consiglio provinciale a Misilmeri, un paesino a pochi chilometri da Villabate. Lui gli ha fornito un nome: all’ultimo momento però l’accordo è saltato, perché Renato Schifani, neoeletto senatore nel collegio di Corleone, «ha preteso, giustamente, che il candidato di Misilmeri alla provincia fosse suo, visto che Gaspare Giudice ne aveva già quattro», spiega Nino a Simone. (…)
La sua prima piccola rivincita, Nino, se l’è comunque già presa. Il candidato proposto da Schifani si è presentato in paese ma è stato respinto in malo modo. Ridendo, Mandalà racconta di avergli detto a brutto muso: «Caro mio io non do indicazioni a nessuno, non mi carico nessuno, Misilmeri non è Villabate, è inutile che vieni da me. Di voti qui non ce n’è per nessuno…». La dura reazione del capomafia ha preoccupato i vertici di Forza Italia, tanto che Gaspare Giudice lo ha immediatamente chiamato: «Mi ha telefonato dicendo che stamattina a casa di Enrico La Loggia c’è stata una riunione. (C’erano) La Loggia, Schifani, Giovanni Mercadante (l’allora capogruppo di Forza Italia in Comune a Palermo, arrestato per mafia nel 2006) e Dore Misuraca, l’assessore regionale agli Enti Locali. (Giudice mi ha raccontato che) Schifani disse a La Loggia: «Senti Enrico, dovresti telefonare a Nino Mandalà, perché ha detto che a Villabate Gaspare Giudice non ci deve mettere più piede… e quindi c’è la possibilità di recuperare Mandalà, telefonagli…».
Il mafioso è quasi divertito. Tanta confusione intorno al suo nome in fondo lo fa sentire importante. Alzare la voce con i politici è sempre un sistema che funziona. E, secondo lui, anche Renato Schifani ne sa qualcosa. Dice Mandalà: «Simone, hai presente che Schifani, attraverso questo (il candidato di Misilmeri)… aveva chiesto di avere un incontro con me, se potevo riceverlo. E io gli ho detto no, gli ho detto che ho da fare e che non ho tempo da perdere con lui. Quindi, quando ha capito che lui con me non poteva fare niente, si è rivolto al suo capo Enrico La Loggia che, secondo lui, mi dovrebbe telefonare. Ma vedrai che lui non mi telefonerà. Mi può telefonare che io, una volta, l’ho fatto piangere?».
Mandalà (…) torna con la mente al 1995, l’anno in cui suo figlio Nicola era stato arrestato per la prima volta. Accusa La Loggia di averlo lasciato solo, di averlo «completamente abbandonato», forse nel timore che qualcuno scoprisse un segreto a quel punto divenuto inconfessabile: lui e Nino Mandalà non solo si conoscevano fin da bambini, ma per anni erano anche stati soci, avevano lavorato fianco a fianco in un’agenzia di brokeraggio assicurativo (…). Il portaordini di Provenzano cerca d’interromperlo, sembra voler tentare di calmarlo: «Va bene, magari è il presidente (dei senatori di Forza Italia e non si può esporre)…». «D’accordo, però, dico, in una situazione come questa… Dio mio mandami un messaggio. (Poteva farlo attraverso) ’sto cornuto di Schifani che (allora) non era (ancora senatore), (ma faceva) l’esperto (il consulente in materie urbanistiche) qua al Comune di Villabate a 54 milioni (di lire) l’anno. Me lo aveva mandato (proprio) il signor La Loggia».
«Poi, un giorno, dopo la scarcerazione di Nicola, (io e La Loggia) ci siamo incontrati a un congresso di Forza Italia. Lui mi dice: “Nino, io sai per questo incidente di tuo figlio…”. Gli ho detto: “Senti una cosa, tu mi devi fare la cortesia, pezzo di merda che sei, di non permetterti più di rivolgermi la parola”. Lui si è messo a piangere, si è messo a piangere, ma non si è messo a piangere perché era mortificato, si è messo a piangere per la paura. Siccome gli ho detto“ora lo racconto che tuo padre veniva a raccogliere con me daTuriddu Malta”, e l’ho fatto proprio per farlo spaventare, per impaurirlo, per fargli male, ’sto cretino, minchia, ha pensato che io andassi veramente a fare una cosa del genere. Vedi quanto è cornuto e senza onore…».
15 Maggio 2008 il 17:44
Non ci siamo capiti abbiesse, di D’avanzo me ne frego, può scrivere cosa vuole, mi sembra lui quello che si nasconde dietro un dito ma è un altro discorso…
Io ti sto dicendo che tu contesti la “pochezza” di argomentazioni di Travaglio dicendo che dalle amicizie di Schifani alle condanne di suddetti amici son passati 18 anni, e fosse finita qui avresti pienamente ragione e sarei d’accordo con te.
Il discorso è che non è affatto finita qui, e Schifani ha avuto altre occasioni per dimostrare le sue amicizie con mafiosi e company anche recentemente (mi pare nel libro si parli di 2007).
Travaglio ha parlato solo di quell’occasione perchè la stava usando come esempio per un discorso più ampio (e evitare di scendere nei dettagli quando si usano degli esempi è pratica comune a chiunque, non vedo perchè si deva bacare le palle proprio a Travaglio). Avrebbe potuto usare decine e decine di altri esempi con altri politicanti tratti dal suo libro. Dire che voleva deliberatamente sollevare un polverone solo perchè di un intero capitolo sulle amicizie mafiose di Schifani si è limitato a riportare un paragrafo mi pare troppo, considerando anche e soprattutto il passato di Travaglio, che non ha mai parlato a vanvera, per quanto mi risulta.
Semmai gli contesto le battutine stupide sulla muffa e la penicellina (battuta tra l’altro ninjata a Luttazzi), come fa notare Comandante Nebbia su MenteCritica.
Obi-Fran Kenobi’s last blog post..Vita o chi per lei
15 Maggio 2008 il 17:47
dimenticavo di dire una cosa.
E’ da diversi anni che le TV vengono utilizzate per mandarci merda politica e farci pensare quello che vogliono loro.
Se Travaglio avesse usato la stessa arma per restituirgli un po’ della merda che finora siamo stati costretti a ricevere, allora la mia stima nei suoi confronti non può fare altro che AUMENTARE.
Come fai a combattere certa gente se il cervello degli italiani è atrofizzato a tutto?
Qui parlate di correttezza d’informazione, ma la realtà è che bisogna risvegliare il paese, senza la “massa ignorante” nessuna rivoluzione potrà mai funzionare.
Qualora fosse un azione teatrale, benvenga, e speriamo si svegli un po’ di più sto cazzo di paese che è nella merda fino al collo, e anche oltre.
15 Maggio 2008 il 19:02
Obi, a me il discorso/provocazione di D’Avanzo sembrava chiarissimo fin dall’inizio, in realtà… 🙂 Fai male a fregartene di lui, in quanto ha scritto pagine di giornalismo importanti e coraggiose quanto quelle di Travaglio. 🙂
>Il discorso è che non è affatto finita qui, e Schifani ha avuto altre occasioni per dimostrare le sue amicizie >con mafiosi e company anche recentemente (mi pare nel libro si parli di 2007).
>Travaglio ha parlato solo di quell’occasione perchè la stava usando come esempio per un >discorso più ampio
Appunto. Siamo sempre lì… Il discorso più ampio devi FARLO. O non dire nulla (non è un fesso, ripeto… sa bene che non si possono affrontare certe cose con leggerezza… non è giusto non solo per rispetto dell’istituzione, ma anche della gente). Andare in televisione e buttare un “Schifani ha avuto amicizie mafiose” non vuol dire nulla: sa di forcaiolismo (“hai avuto amici mafiosi quindi non puoi essere che mafioso” o “sospetto che tu sia mafioso quindi lo sei”) e di ricerca di martirio mediatico (inutile, perché la TV è importante e c’è bisogno di Travaglio), e soprattutto non informa.
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
15 Maggio 2008 il 19:09
Karat, l'”impressione” è che appena Grillo (e ora anche Travaglio… il prossimo sarà Santoro?) facciano/dicano/tuonino qualcosa ci siano centinaia di blog pronti ad amplificare “paro paro” quelle affermazioni, denunce, quei banner, ecc. (o a fare da scudo, prima e poi). In seguito, guardando bene, spesso si scopre (specie nel caso di Grillo) che aveva un po’ esagerato, si era un po’ “aggiustato” alcuni fatti (se per stare al centro dell’attenzione, per incassare più soldi, per “studiare” da politico o semplicemente “trasportato dalla foga” non pretendo di stabilirlo con certezza… ma sinceramente pensare che lo faccia solo per il bene dell’umanità lo reputo un po’ ingenuo), inventato qualcosa, dato per oro colato cose quantomeno opinabili, attribuito a qualcuno responsabilità che materialmente non poteva avere per cavalcare l’odio verso i politici, ecc. Esempi se ne possono fare a bizzeffe.
Perché prima veniva esaltato e ora demonizzato? (vero fino a un certo punto). Innanzitutto ognuno fa testo a sé. Senza mai esserne uscito pazzo o averlo avuto tra i preferiti prima pensavo che “ok, ha i suoi difetti, ma dopotutto certe battaglie non le conduce nessuno”. Poi, quando ti accorgi che la quantità di cazzate comincia a superare quella delle cose giuste qualche dubbio di essere un po’ strumentalizzato ti viene… Sospetto che molti altri abbiano seguito questo percorso, che si sia accresciuta la consapevolezza anche tra i “fan” (cosa che io non sono mai stato, ripeto).
E’ vero che le alternative “antipolitiche” mancano, ma affidarsi al santone (anche per me la volgarità non è un problema, lo diventa se dietro al mantra vaffanculico aleggia una certa mancanza di spirito critico) purtroppo non mi sembra la strada giusta. Magari bisognerebbe iniziare “dal piccolo”, sensibilizzando verso certi temi la famiglia, la microcomunità, l’ambiente di lavoro, creando una rete di blog “critici” senza capi… C’è bisogno di Grillo per propagandare la raccolta differenziata? E’ davvero utile, per esempio, la battaglia per la raccolta differenziata come la sta facendo lui, demonizzando i termovalorizzatori? La posizione “facciamo di tutto per incentivare la raccolta differenziata ma, visto che la gente brucia la spazzatura nelle strade e abbandona il frigo come se nulla fosse, e quindi manca totalmente la cultura, forse fare intanto qualche termovalorizzatorino potrebbe aiutare, visto che dove si è fatto questi problemi non ci sono” è così aberrante? O è solo più utile e realistica?
Sul perché uno si senta preso per il culo a firmare uno pseudoreferendum di uno che qualche giorno prima ti aveva chiesto di non andare a votare (e quindi di fare l’unica cosa veramente utile per rimpiazzare la Gasparri con qualcos’altro… ricordo che il referendum non fa le leggi, ma crea un vuoto legislativo, riempibile solo dal Berlusca attualmente), penso di aver già risposto in precedenza.
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
15 Maggio 2008 il 19:12
Non siamo d’accordo, inutile continuare, diremmo sempre le stesse cose. A me nell’intervista Travaglio ha dato solo l’impressione di utilizzare un evento “minimo” come esempio per parlare della cosa più importante (i brutti ceffi che abbiamo in parlamento anche a ‘sto giro). A te ha dato l’impressione di fare populismo facile.
Quello che è più grave di tutto, però, mi sembra che siamo ormai assuefatti alla oscena situazione italiana (cani e porci in politica) che diamo troppa rilevanza alle cazzate (Travaglio è un italiano libero come tutti gli altri, e se vuol fare forcaiolismo può farlo, sta alla gente decidere se esagera o ha ragione al 100%).
Su D’Avanzo ovviamente mi riferivo allo scambio epistolare con Travaglio, non a tutto il suo passato giornalistico. Ha scritto che Travaglio si è fatto pagare le vacanze da un mafioso per dimostrare come sia facile infangare qualcuno, ma si è scordato di palesarlo… Allora secondo la tua logica di prima non fa anche lui del “forcaiolismo”? La gente non può leggere l’articolo di D’avanzo e pensare che sia vero quello che scrive? Con la differenza sostanziale, però, che le cose su Schifani sono vere davvero e quelle su Travaglio no.
Obi-Fran Kenobi’s last blog post..Vita o chi per lei
15 Maggio 2008 il 19:35
Quella di D’Avanzo era solo una provocazione. Il fatto che si bolli subito uno come D’Avanzo come servo del regime (cosa che hanno fatto in tanti) per aver dato un buffetto a Travaglio e avergli detto in sostanza “sbagli metodo” (cosa assolutamente condivisibile) non lo considero un buon segnale, relativamente all’indipendenza di pensiero, sinceramente. 🙂
Purtroppo penso che di cazzate ne dica tante anche Grillo, non solo i politici che stanno in Parlamento (per me di fatto fa politica anche lui), solo che, essendo fuori e avendo il carisma, la verve del comico, e utilizzando un canale “ggiovane” e “amico” come il web, è facile farsi trasportare ed è più complicato accorgersene. E che fare politica sia più complesso di quello che l'”antipolitica” vorrebbe far credere (quando si dice “perché non hanno fatto questo?”, “perché hanno fatto quell’altro?” si sorvola sul punto CENTRALE che in politica bisogna scendere a tremila compromessi e mettere d’accordo tantissime teste, che devono rappresentare il “51%” della popolazione e che ci sono molti retroscena non immediatamente chiari e comprensibili… il “sono tutti uguali”, “distruggiamo tutto” non porta da nessuna parte).
Insomma, pur con tutti i loro demeriti, stanno pur sempre manovrando un tir e noi facciamo finta che stiano pilotando un’agile vespa. 😉
Perché si critica Travaglio? Intanto non si critica lui, ma **si rivendica la possibilità di poter non essere d’accordo con tutto quello che dice e che fa senza per questo essere servi del regime**.
Seconda cosa, ultimamente si sta un po’ “grillizzando” e questo non è bene. Appunto perché si stima quel Travaglio che cerca di essere rigoroso e intellettualmente onesto (e secondo me non lo è stato, con gli spettatori in primo luogo: omettere la faccenda dei 18 anni è prendere per il culo la massaia, come fa Fede, c’è poco da fare).
Buona serata :*
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
15 Maggio 2008 il 20:40
E daje sui 18 anni… Ma l’hai letto l’articolo che ho linkato? Va che ti stai attaccando ad un nulla, per promuovere il tuo pensiero (che è già lecito e condivisibile di per sé, peraltro).
Obi-Fran Kenobi’s last blog post..Vita o chi per lei
16 Maggio 2008 il 0:24
Telekom Serbia è stata la bufala del secolo: un’immane boiata, smentita da tutti, soprattutto dalla magistratura. D’Avanzo non mi sembra quindi che possa salire certo in cattedra.
16 Maggio 2008 il 0:27
Il problema che il giornalismo teoricamente non dovrebbe né piacere né cercare consenso, soprattutto quello d’inchiesta, come quello che dovrebbe rappresentare Travaglio, se l’intransigenza e la puntualità nella segnalazione dei fatti è costante e coerente non vedo dove sta il problema, il giornalismo con la G maiuscola è quello che può prendere cantonate (e pagare per questo) ma non è amico dei poteri forti (qualcuno forse disegnando un’utopia l’ha definito il cane da guardia della democrazia), certo è che se Travaglio non dice una cosa vera allora lo si querela e perde la causa ma se si fa solo il polverone intorno a Travaglio e non si entra mai nel merito allora a perderci è sempre il cittadino comune. Di certo io, cittadino comune, non mi guardo da Travaglio ma da chi decide cosa fare, da chi governa. Purtroppo se tutti (o quasi almeno) coloro che ci rappresentano non avessero mai avuto problemi con la giustizia non ci sarebbero questi tornado, che poi stringi stringi sono creati ad hoc da un potere forte (la politica) e dal giornalismo seguace che non vuole rotture di cog–oni e scoraggia creando questi polveroni, cosicché chiunque pensi di voler tirare fuori argomenti non graditi sa a cosa può andare incontro. Poi ormai chi è che perde più la faccia di fronte a quei due o tre giornalisti che le “sparano grosse”? La faccia la perdono solo gli onesti purtroppo, gli accusati replicano più e più volte in televisione, fanno audience, con la faccia serena, spesso dimenticano perfino di querelare presi dalla foga della TV.
E dico qualcosa in più, di provocatorio, ultimamente sul nostro territorio muoiono pochi giornalisti e giudici, forse anche perché in fondo alla gente in questi ultimi anni interessano poco le inchieste, la trasparenza, l’onestà, ciò che interessa è il salario basso, arrivare a fine mese, l’affitto, il mutuo, la benzina ecc…tutti problemi quotidiani ed imperanti, eppure se non c’è controllo al potere, se non ci sono inchieste, se non c’è un deciso schieramento per la legalità difficilmente si risolvono le grandi questioni, si possono solo trovare tamponi, come avviene in Italia dal dopo tangetopoli ad oggi, poi se l’idea è che l’Italia è sempre stata così si può condividere, ma accettarla come dato di fatto è un delitto da cui nessuno può sentirsi assolto.
16 Maggio 2008 il 2:17
Obi, nel link Travaglio dice:
>ancora a metà degli anni 90 Schifani fu ingaggiato, come consulente per l’urbanistica e il >piano regolatore, dal Comune di Villabate retto da uomini legati al boss Mandalà e di lì a poco >sciolto due volte per mafia. Rapporti >di nessuna rilevanza penale, ma di grande rilievo >politico-morale
Non mi sembra che emerga qualcosa di così decisivo o di diverso dai “18 anni”, scusa… 🙂 Ha fatto il consulente per l’urbanistica in un comune poi sciolto per mafia… e allora?
C’è un sacco di gente che ha avuto e ha rapporti con Andreotti, con ‘sto metro… xD
Che spiegazioni dovrebbe dare Schifani di quel fatto? Sicuramente risponderà qualcosa tipo “non sapevo che gli ‘uomini legati’ fossero mafiosi e comunque non sono mafioso” (“uomini legati” presumo che significhi “non condannati per mafia”). Non penso che questo sposterà l’indice di (im)popolarità di Schifani di più dello 0,001%. 🙂
Secondo te, andare in televisione e dire
1) Schifani ha avuto amicizie mafiose
o
2) Schifani è stato *consulente* per l’urbanistica in un comune sciolto per mafia oltre 10 anni fa; i suoi rapporti con sindaci/assessori/consiglieri comunali erano comunque privi di rilevanza penale
è la stessa cosa? Io penso proprio di no… è evidente che nel primo caso la massaia pensa “aaah, Schifani è mafioso, lo dice Travaglio!”, mentre nel secondo magari qualcosa del tipo “vabbè, il consulente è un esterno… poteva capitare anche a mio marito/figlio/nipote”.
Il punto è che se avere contatti lavorativi non penalmente rilevanti con amici di mafiosi vuol dire avere un’ombra a vita sulla propria reputazione questo dovrebbe valere per tutti, in uno stato di diritto… (ecco perché il forcaiolismo ha dei limiti). Se vale il “ma non poteva non sapere che erano amici di mafiosi, dai, lo sapevano tutti in città!” per Schifani deve valere anche per me, per te… il che è un po’ seccante, ammetterai (io non so un cazzo di quello che faccia la gente, né mi va di informarmi o magari di cambiare occupazione se mi dicono che il mio datore ha le foto pedoporno sul PC, anche perché non ho i mezzi per appurarlo).
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
16 Maggio 2008 il 2:21
Nico
>Il problema che il giornalismo teoricamente non dovrebbe né piacere né cercare consenso, >soprattutto quello >d’inchiesta, come quello che dovrebbe rappresentare Travaglio, se >l’intransigenza e la puntualità nella >segnalazione dei fatti è costante e coerente non vedo >dove sta il problema
Il problema sta nel fatto che a dire che Schifani è mafioso sono buono pure io… 😉
Penso che tutti ne siamo convinti. Se lo dice Travaglio sul Tre, però, ci si aspetta un po’ di più di consistenza un “è stato amico di mafiosi” buttato là per far pensare che ci siano chissà quali elementi, non credi? In questo caso ho visto approssimazione e un atteggiamento che non mi ha convinto. E stavolta me ne sono accorto/ce ne siamo accorti perché era facile. Ma leggendo un mattonazzo dei suoi, tra pezzi di sentenze montate, smontate e rimontate, ricostruzioni che assumiamo per buone dato che non possiamo fare altro, pensi che sia altrettanto semplice verificare? Questo non vuol dire “imbavagliamo Travaglio” o “accettiamo l’Italia così com’è” ma solo “Travaglio non è Dio, azioniamo lo spirito critico e non impaliamo chi osa muovergli un rilievo…”
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
16 Maggio 2008 il 2:22
Gaia B.
http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/telekomserbia3/caso/caso.html
Guarda che Bonino e D’Avanzo non furono certo teneri con la *successiva* commissione d’inchiesta istituita dal governo Berlusconi per montare la vicenda (con il bufalaro Marini che fece i nomi di Prodi & C. e tutto il resto).
Fatto sta che un’operazione quantomeno strana che ha portato una società al 60% dello Stato a perdere quasi 200 milioni di euro un’inchiestina la meritava, credo. D’Avanzo non ha dato la colpa a Prodi (Telecom poteva agire *senza* dover tener conto del Presidente del Consiglio, e credo che alla fine neanche il Ministro del Tesoro, che era Ciampi, avesse un ruolo attivo… infatti le grane giudiziarie furono solo per i dirigenti Telecom), ma certo a tirare fuori una roba simile (che si presta a facili strumentalizzazioni) su Repubblica pochi mesi prima delle elezioni non è da tutti… 😉
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
16 Maggio 2008 il 9:20
Per me le cose vanno dette comunque (sono peraltro meno anacronistiche delle idee a cui si rifanno i nostri immortali dirigenti) e se fa scandalo dire che Andreotti non è stato prosciolto ma prescritto da fatti avvenuti prima degli anni 80′ (mi pare) significa poi che quando ci sono problemi legati al presente il silenzio è assoluto, come dimostrano i crack finanziari. Io metto l’accento sui rapporti tra poteri su cui dovrebbe poggiarsi un sistema abbastanza democratico e dico che il giornalismo se sbaglia viene querelato o smette di lavorare, il politico o chi ha ruoli istituzionali importanti no, perlomeno in Italia. Il tuo discorso del non denunciare credo valga per i tre quarti delle persone, il chi me lo fa fare è sempre forte, peccato però che esiste pure gente che denuncia e che rischia la vita mettendosi contro poteri forti (come le organizzazioni criminali che senza l’appoggio della politica non avrebbero la stessa forza), se vogliamo relegare queste persone in nicchie, magari con la scorta facciamolo, il problema è culturale e si riflette sul modello di società che com’è noto in Italia non premia così spesso valori, integrità morale e merito, soprattutto nel pubblico. Se abbiamo a cuore la massaia di Voghera dobbiamo cercare di alzare il livello di guardia verso la classe digente politica ed economica, altrimenti se l’informazione finisce con Porta a porta e Matrix abbiamo chiuso. A proposito ho visto EXIT l’altra sera, devo ammettere che fanno proprio delle belle inchieste, anche in quel caso ciò che si è visto avrebbe dovuto fare scandalo ma non è successo niente.
16 Maggio 2008 il 12:07
credetemi, vi state perdendo in un bicchier d’acqua.
Sarà pur vero che Travaglio ha sbagliato la forma, in quel contesto, delle sue dichiarazioni su Schifani.
Ma guardiamo in faccia la realtà.
Se domani mi chiamasse l’assessore dei lavori pubblici di una qualsiasi città/paese della sicilia (tranne gela, spero) so già che dovrò lavorare con ambienti poco puliti. In Sicilia, ed in tutto il sud ERA ed E’ così. Ultimamente però sta diventando così in tutta Italia, basti vedere i diversi conflitti d’interesse che ci sono stati nell’ultimo (penultimo ormai) governo Berlusconi. E tutti i conflitti d’interesse che ormai si stanno avendo in qualsiasi campo da destra e sinistra.
Schifani non sapeva di lavorare con dei mafiosi? Non è assolutamente vero.
Schifani può dire che non conosceva mafiosi? Si, non perchè ne fosse allo scuro, ma perchè la parola “mafia” è una parola astratta. Cioè, si conia un tipo di associazione che non esiste, ma solo le sentenze del tribunale possono dire se una persona era mafiosa o meno.
Esempio: Io ho lavorato col boss di catania per diversi anni. Viene arrestato e condannato per mafia successivamente ai nostri rapporti lavorativi. Io vengo accusato di associazione esterna. Dirò in seguito che non sapevo che era mafioso, e verrò assolto. La verità è questa!
I giudici fanno il loro lavoro. I giornalisti devono informare, io devo sapere se Schifani (o qualsiasi altra personalità politica) ha lavorato con dei mafiosi. I cittadini devono avere più senso critico ma, si sa, la massa è ignorante.
P.S. assolvendo Schifani dalla sua colpa “politico-morale” si manda solamente sempre più affondo l’Italia.
regards
16 Maggio 2008 il 12:42
Yorke, come ho detto a Niko a far intendere che Schifani è mafioso senza portare prove o in base a elementi abbastanza vaghi (le conoscenza non fanno mafiosità certa, altrimenti mezzo Sud è mafioso) sono buono anch’io. Se lo fa Travaglio mi aspetto di più (altrimenti non è più il grande giornalista obiettivo e imparziale, ma uno dei tanti). Se si limita anche lui a gettare merda, a presentare una realtà fatta solo di alcuni fatti (nascondendone altri “meno vantaggiosi”, o sminuendoli), beh, devo saperlo… così quando farà ricostruzioni più articolate (alle quali crediamo perché ci fidiamo di lui… questa è la realtà) starò più attento.
Mi spiace ma con cose serie come l’essere mafiosi o no non si può giocare o essere approssimativi: ci vuole certezza, occorre una sentenza. Poi sei mafioso (e io evito di frequentarti). Fino a quel momento sono sospetti.
Comunque il post non parlava tanto di Travaglio ma di D’Avanzo ed era sul fatto che stiamo smarrendo senso critico. D’Avanzo ha fatto una provocazione ed è stato messo in croce all’istante da mille blogger più o meno grillini che l’hanno bollato come facente parte del regime (senza capire esattamente dove volesse andare a parare… eppure secondo me non era per niente difficile intuirlo anche senza che D’Avanzo mettesse i sottotitoli). Secondo me siamo in zona “ipse dixit”, e non so se questa mancanza di spirito critico e questa voglia di santoni alla lunga sia meno “pericolosa” delle cagate dei politici attuali, poi fai te… 🙂
ABS’s last blog post..Io sto col mio cervello
16 Maggio 2008 il 13:42
Se vuoi liberarti di un leader, hai bisogno di un altro leader. Necessariamente.
Secondo me è questo il messaggio migliore del film che Grillo porta ad esempio per la tag del “V-Day”. (V per Vendetta).
16 Maggio 2008 il 14:52
> Se vuoi liberarti di un leader, hai bisogno di un altro leader. Necessariamente.
E’ vero, ma fino a un certo punto.
Il leader è Grillo? Amesso di farsi andare bene parte delle (non molte) cose che propone e il modo con cui si muove (fino a un certo punto si può mandare giù, ma non si può sostenere uno che ti appare sempre meno credibile), la sua ricetta astensionistica/referendaria è perdente in partenza.
La gente in Italia va a votare, ci è andata anche in questo momento di grande sfiducia nei confronti della politica. Se, per assurdo, la percentuale dei votanti si dimezzasse cambierebbe qualcosa? Ovviamente no, continuerebbero a spartirsi la torta, come avviene dove l’affluenza è bassa bassa.
Non appoggiamo nessun politico (perché i partiti vanno distrutti) e cerchiamo di cambiare le cose che non ci piacciono una per una a referendum? No, perché (a parte che le cose da cambiare sono troppe) le leggi si fanno in Parlamento, non si scappa, e comunque l’ultima parola ce l’ha sempre il malvagio senza scrupoli che vuoi distruggere.
Il leader è Travaglio? Ok, ma allora non lo considero più un giornalista obiettivo e imparziale (perché un leader è di parte per definizione) e la sua opera di ricostruzione dei fatti, spesso tesi a incastrare altri leader, perde valore.
E’ possibile mistificare la realtà anche presentando dei fatti in modo da non perdere querele per diffamazione. Se uno dice “tizio A e la ragazza di Tizio B erano nudi nella stessa stanza” presento un fatto che mi pone al riparo da querele. Però non dice che i due ragazzi si stavano solo cambiando il costume…
E’ per questo che quello che scrive Travaglio perde valore se lui si prende il lusso di lanciare merda insieme agli altri.
Giulio Cesare scrittore era un paraculo. Ti crei un’aurea di obiettività e da lì screditi i tuoi avversari… mmm, mi sa che non va bene. 😉
ABS’s last blog post..Storia Immortale
16 Maggio 2008 il 17:37
Ho parlato di leader, ma in realtà quello a cui mi riferisco è tutto il “pacco”.
Berlusconi & co. da un lato (intesi come tutti i politici di destra e sinistra che hanno mandato e stanno mandando Tristalia in rovina).
Dall’altro Grillo & co. (Travaglio, B. Scienza, Montanari, etc etc.).
Non mi trovo d’accordo spesso con Grillo. Contro Travaglio, sinceramente, non ho finora avuto nulla da ridire, manco in questa situazione.
Se i nuovi leader sono loro, che mi frega, tentiamo. Peggio di così mi pare difficile.
Per quanto invece concerne l’obiettività posso solamente dire che è difficile rimanere sempre e obiettivi. Siamo degli uomini e non delle macchina.
Per me, allo stato attuale delle cose, qualsiasi tentativo di risvegliare un po’ le menti semiumanoidi degli italiani è da apprezzare.
Vivo in una regione dove hanno dato il 64% dei voti al popolo delle libertà.
16 Maggio 2008 il 18:05
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/5496/48/
16 Maggio 2008 il 19:28
>Non mi trovo d’accordo spesso con Grillo. Contro Travaglio, sinceramente, non ho finora >avuto nulla da ridire, manco in questa situazione.
Eh, ma il punto è che mentre accorgersi se Grillo dice una cazzata è già più semplice, quello che fa Travaglio lo prendiamo per buono in blocco in base alla fiducia illimitata che nutriamo per lui, al fatto che “combatte i nostri nemici”, e soprattutto giacché sta quasi sempre sul “tecnico-giuridico” (quindi sul complesso e sul difficilmente verificabile) e in base al ragionamento, su cui lui batte molto, “non è stato querelato per questo libro, quindi è tutto vero”, che ha dei limiti (vedi esempio sopra: puoi mistificare e distorcere la realtà anche presentando fatti che non portino a una condanna per diffamazione, danzando sul confine tra quest’ultima e l’informazione).
Mi rendo conto che non ci siano grossissime alternative all’essere almeno un po’ dogmatici, ma un atteggiamento un po’ più critico (perché se il 90% dei blogger spesso scrivono le stesse cose all’unisono vuol dire che probabilmente non lo sono tanto), il “mettere in difficoltà” i facili pensieri da tifosi (che sono i più ricorrenti… altro che essere obiettivi… 😀 ) che vengono spontanei non penso sia un male…
ABS’s last blog post..La sottosegretaria al turismo più trash della storia italica (niente canzoni napoletane, sorry).
16 Maggio 2008 il 20:03
Quando per me era ancora una novità Travaglio, mi son letto un bel po’ di Sentenze. Da lì è nata la mia cieca fiducia nei suoi confronti.
Per quanto riguarda le leggi, ho diversi amici avvocato a cui chiedo numi.
17 Maggio 2008 il 10:14
un ringraziamento al tuo cervello. Mi sono letta tutto il post e mi sono pure fatta un paio di domande (le ometto).
Il tuo blog però è diventato un po’ complicato per me…
lucilla’s last blog post..Viaggio in Sardegna, parte terza