Negli ultimi giorni è esplosa una gigantesca polemica tutt’inciorno a un travolgente articolo ospitato — e non scritto — da Gennaro Carotenuto, giornalista, storico e Maestro di vita d’indubbia fama internazionale, in genere capace di sprigionare ovvietà e noia da ogni pixel (viva l’amicizia tra i blogger). Questo tale sostiene appassionatamente di non voler sganciare nemmeno un rublo in favore dei terremotati, perché ci deve pensare lo schdado, io pago le tasse e i politici rubbano senza sosta, l’Itallia sta andando ai trans, per colpa loro i nostri più baldi giovini non trovano posto sui viali e vanno a prostituirsi all’estero, le mezze stagioni sono in pericolo, vivabeppegrillo.
Chi gli si oppone (tra cui per esempio, vedi anche) urla con tutte le sue forze che costui è un grandissimo stonzo, un cinico in sostanza, oserei dire un baro affamato solo di pornoattenzioni massmediatiche. Che le tasse saranno pure altissime e utilizzate in modo sconsideratissimo, ma suvvia, non possono servire per tutto, specie di fronte a consimili emergenze democratiche. E poi in fondo fare gli anticonformisti sprezzanti e avari va di moda, non è nemmeno più così difficile come una volta e dare sempre tutta la colpa abberluzzoni usandolo come scusa per non alzare un dito non sta bene. E comunque è più utile immolarlo, quel cazzo di euro, a una giusta causa, che papparselo o comprarci Tuttosport o i rotoloni Regina (e pragmaticamente mi sentirei di approggiare).
Dopo aver trascorso interi minuti, ore e pomeriggi a contemplare da tutte le angolazioni possibili il mio gatto per ammirare la rimbalzosa perfezione delle sue sfericità e decidere che posizione prendere, tra i due belligeranti il terzo non gode?, mi sento confuso e Felice (ma un po’ anche Luigi). Incerto di fronte alle macerie ancora ululanti, a tutto questo improvviso spargimento ematico. Se le dosi cavalline di buonismo che a volte la società ci propina con i suoi teletonn all’olio d’oliva, la solidarietà ipocrita e i sorrisini prestampati possono risultare un po’ indigeste (e la blogosfera è notoriamente il luogo più adatto per vomitare in libertà), anche questa continua, narcisistica e in certi casi un po’ qualunquistica ostentazione di muscoli talvolta genera in me vuoto e smarrimento.
Come tanti altri, forse quasi tutti, non riesco a provare dolori indicibili per chi soffre inumanamente lontano dalla mia, dalle nostre costosissime postazioni. Troppa la distanza, geografica ma non solo. Troppo numerose le piaghe, e terribili e ininterrotte le sciagure con cui iddio o chi ne fa le veci ha deciso di perseguitare il globo e i suoi sfigatissimi abitanti.
Non me la sento tuttavia di condannare chi — sia pure perché chissà, magari in cerca di privilegi ultraterreni o di un po’ di semplice, sana socialwebeatificazione — sacrifica tutti i suoi possedimenti e il suo tempo libero alla causa, richiamandolo alla dura realtà antropologica. Un tempo ero convinto di poter leggere a piacimento nelle testoline delle persone, scolpendo con facilità nel travertino sentenze inappellabili. Ma, man mano che le primavere sul groppone aumentano, le mie certezze vanno sciogliendosi come viennette al sole. Non so, non posso sapere che percorso formativo ed evolutivo abbiano avuto quelle strane e laboriose creature, crocerossine vere o virtuali in grado di zampillare piastrine e globuli rossi a ogni incidente altrui. Se c’è qualcosa, un punto di vista, un’esperienza, un infausto evento che le ha segnate, per esempio, e del quale ignoro l’esistenza, i più intimi dettagli. Se semplicemente sono io il Gregor Samsa a ventisette zampe, cinquantatré teste e ottantaquattro testicoli che cantava Pino Daniele in gioventù.
17 Aprile 2009 il 15:55
Scusa ma tu come le misuri le distanze geografiche? L’Aquila mi sembra sia a un tiro di schioppo, certo dipende dall’unità di misura, in millimetri può sembrare di più. Mi ritorna in mente quell’odiosa dicitura con cui tartassano tutti, “le popolazioni colpite dal terremoto”, come se fossero lontane ed estranee alla nostra realtà, tipo Burkina Fasu.
Comunque, in linea di principio non ha torto Gennaro C., però sono un po’ allergica ai dogmi, anche quando ci si strappano i capelli e si tappezza il uèb di appelli.
:nonono:
flos last blog post..La formula della felicità (?)
17 Aprile 2009 il 15:58
Le mie chiappe sono com’è noto più marmoree di quelle del David. Indipercui tra Tor Lupara e Plutone le differenze si assottigliano. (Gennaro C. comunque a dir il vero disse di non essere d’accordissimo con l’ospite).
17 Aprile 2009 il 17:36
Ma, boh, chissà. Capisco lo sfogo del “non do un euro”, come capisco chi l’ euro lo da. Non capisco chi crocifigge gli uni e gli altri.
Che commento cerchiobottista!:)
belphagors last blog post..Cosa ho fatto, cosa faccio, cosa farò
17 Aprile 2009 il 17:48
Sì, anche il post non è da meno… :asd:
17 Aprile 2009 il 22:05
Attento, perché è questo il senso di disorientamento che mi spinse prima a diradare i post pubblicati e poi a chiudere il blog; perché se uno qualcosa deve comunicare, ma se non ha più una cazzo di idea su cosa sia giusto e cosa no sulla maggior parte degli eventi terreni, che diavolo si può comunicare?
Allora uno sceglie un campo sul quale scendere a far polemica e ne difende il territorio usque ad mortem oppure si ferma un attimo a leggere e pensare (e buttar giù, come optional, un post come questo).
O meglio: (non) deponete la vanga e sostenete questa nazione.(quasi-cit.)
17 Aprile 2009 il 22:26
Ma che se li tenesse i suoi stupidi soldi…
18 Aprile 2009 il 15:22
Grazie di citarmi,
sarebbe utile sapere cosa esattamente consideri ovvio e noioso per confrontarsi sul merito.
saluti
Gennaro Carotenuto
18 Aprile 2009 il 15:53
just, purtroppo resto fermamente convinto che il mio blogghe chiuderà solo col mio decesso o altri gravi impedimenti psicofisici :asd: . Anche secondo me prendere posizione e difenderla fino alla morte non è così fondamentale, si possono costruire discorsi anche intorno al dubbio, l’importante è cercare di dire con onestà ciò che si pensa realmente (possibilmente limitando l’inevitabile tasso di demagogia e superficialità), che è molto più difficile di quello che può sembrare. Quello che il blogger fa è ingurgitare in continuazione informazioni, masticarle, metabolizzarle e defecarle in forma il più possibile personalizzata.
18 Aprile 2009 il 15:54
Gennaro, era uno sfogo umorale, dovrei approfondirne la conoscenza. Il sito mi sembra ben fatto e in miglioramento, uno dei migliori megafoni in circolazione. Ma l’impressione che ho avuto ogni volta che mi è capitato di passarci è che fosse un po’ troppo appiattito sulle solite posizioni “di sinistra” senza tanti guizzi di originalità. Grazie comunque per essere passato.
19 Aprile 2009 il 12:10
A forza di sentir dire, a noi, di noi, la massa, che siamo nati per far beneficienza, anche fosse solo un euro telefonico, ci cresce il tarlo: “meglio poco che niente” e via in pace con cristo e i poveri cristi.
Ma pur essendo d’accordo con il caro Burp, sempre!, sono anche d’accordo che ci pensi – non: ci metta mano – il governo organizzando in una sola tornata elezioni europee, regionali, referendum e tutto quanto, e si autotassassero una tantum consistente tutti i membri del cazzo da mezzo milione di euri all’anno e che il buon Silvio si rimangiasse: “niente aiuti siamo italiani!”, anzi.
Alex
19 Aprile 2009 il 18:11
Ci metterei dentro anche le elezioni per gli amministratori di condominio, che sono sempre un bel fastidio… :sisi: