La vicenda della Caruso, inutile negarlo, ci monopolizza un po’, oscurando la crisi dell’Inter e quella di gobierno. Non mi riconosco nelle posizioni di chi, come Matteobbordone, sparge cinismo e puntacazzismo a piene mani sul corpo, straziato dalla dieta, della giovane giornalaia. (Matteobbordone che nelle rimanenti, spinose questioni esistenziali, è bene ricordarlo, di solito ha sempre ragione essendo dotato di poteri che noi umani).
E nemmeno in quelle di chi (è proprio un approccio alla vita, mi sa) l’importante intanto è fare qualcosa, qualsiasi cosa, perché si smuovano le coscienze, la legge sul precariato verrà cambiata e un giorno chissà, anche gli operai smetteranno di morire nei call center. Berlusconi verrà arrestato. Ha ragione chi sostiene che lo sciopero della fame, se preso con la dovuta serietà, fa male, malissimo alla salute. Quindi non andrebbe incoraggiata, con banner, gruppi e altro.
Il precariato di chi viene sfruttato al Corriere della Sera viene percepito come un privilegio: il giornalista come l’artista, hai voluto inseguire i tuoi sogni, muahahahahahah, invece di andare in fabbrica, o pigliare ingegneria e schiattare di noia, e mo’ so’ cazzi tua. L’ingiustizia abnorme rappresentata dall’assunzione di un culattone raccomandato parrebbe non sussistere, il Corsera è in crisi, non è stato assunto a tempo indeterminato nessuno, sussurra De Bortoli. Cosa vuoi che siano sette anni sette di fronte all’immensità dell’universo.
Ma l’ondata emotiva (i contenuti emozionanti sono gli unici in grado di diffondersi spontaneamente, insieme al porno) suscitata dall’ennesimo precario disperato nel quale immedesimarsi non può essere liquidata con disprezzo e razionalità, non sarebbe intelligente farsi belli con analisi, perdendo di vista il cuore, il pancreas. La rabbia, l’intestino tenue. L’inumanità galoppante.
15 Novembre 2010 il 21:48
almeno, parlare di lavoro precario è più-meglio dell’omicidio Scazzi. :boh:
16 Novembre 2010 il 1:07
“Cosa vuoi che siano sette anni sette di fronte all’immensità dell’universo” Non credo che possa essere il prodotto di un cinismo ridondante.
Quanto all’incoraggiamento concordo con te – in parte. Non dubito della buona fede di alcuni utenti: sono convinti che, attraverso appelli e “diffusione”, la Paola possa tornare indietro. La reazione dipende principalmente dal carattere della donna.
16 Novembre 2010 il 1:19
Saamaya. Misseri ha già tirato dentro il maggiordomo?
Miciozza. Credo che la diffusione serva per sensibilizzare contro il precariato (gli aiuti farebbero meglio ad arrivare in privato). Il punto è che il “cavallo di battaglia” non mi pare quello giusto, per i motivi esposti (sia pure troppo acidamente) da Bordone, Soncini, ecc. Il problema è che si tratta pur sempre di una persona in difficoltà per motivi comprensibili, quindi un po’ più di sensibilità e meno cinismo da quattro soldi sarebbero suggeribili.
16 Novembre 2010 il 1:44
@admin.
No-E’ rimasto più solo il cane.
Il precariato :frigna: che tragedia,serve si,la sensibilizzazione,e se è vero che l’unione fa la forza,spero serva da”sveglia”per tutti i precari,sopratutto in ambito scolastico.
16 Novembre 2010 il 11:54
Io sono assolutamente contrario alle diete fai da te… :telodicevo:
Cordialità
Attila
16 Novembre 2010 il 22:48
Sono d’accordo, penso al tuo vecchio post sul cinismo. :sisi: