Dev’essere per questo che gli amicici di Sinistra, ecologia e autospurghi non perdono occasione di sbandierarci ogni cinque minuti il programma del partito (in pratica, finora, una succursale “gente che va, gente che viene” del PD allergica ai congressi che si lamenta della prepotenza/arroganza inusitata dello stesso, pur eleggendo il proprio beniamino nelle sue primarie, uao 😀 ).
by nerdcore84Programma che, a un’occhiata superficiale dei contenuti che propongono senza sosta sui social, sembrerebbe consistere in Vendola che sorride, Vendola che pensa, Vendola al mare, Vendola in montagna, Vendola al cesso, Vendola con l’orecchino, Vendola senza orecchino, Vendola a colloquio con Gandhi, Garibaldi e Che Guevara, Vendola che cura (un po’ dispendiosamente, forse) i malati, Vendola che arringa le folle dal balcone. Vendola che vincerà le elezioni, anzi, le ha già vinte [1], semplicemente imponendo le mani e senza sporcarsele con alleanze dalla dubbia moralità.
A parte gli scherzi, le figure carismatiche in politica sono imprescindibili. E se questa ventata, questa voglia di sano decisionismo può servire a far entrare nella (dura, durissima) zucca di qualcuno quanto siano importanti (nella realtà, e per i bipedi che in essa si agitano disperatamente) termini come “scelte” (possibilmente rapide) ed “efficienza”, ben venga.
Tutta la vicenda ha messo in luce un altro agile motivo per non votare PD (a parte la vaghezza del contenitore, la pochezza dei contenuti espressi, la scarsa forza e chiarezza con cui ciò avviene e il servilismo verso lo Stato Pontificio). E che non è, come vorrebbe Travagghio, la “questione morale” (anche perché ormai, a parte Bassolino che babbè, si dimettono perfino se vengono accusati di aver spalmato il dentifricio nelle mutande a qualche commilitone). E nemmeno l’alleanza con l’UdC (che non è la Lega, e neppure il KKK… capisco che a comunisti o duri & puri governare interessi poco — oppure si affidino a congiunture astrali sperando che gli italiani dopo sessant’anni, improvvisamente, si dimentichino di non essere di sinistra — ma un partito a vocazione maggioritaria deve guardare con parecchio interesse anche al centro, e ai cattolici, siamo proprio all’ABC della :prr: politica, eh).
E questo motivo sarebbe il masochismo e la stupidità insiti nel progetto veltronfranceschindalembersaniano. Per esempio, ritengo che le primarie siano una gran cosa (in quanto stimolano la partecipazione alla vita politica del Paese e una più corretta digestione di decisioni inevitabilmente altrui). Quelle americane, però. In Italia mi pare che finiscano per essere una mezza stronzata.
Innanzitutto, in un sistema immaturo da questo punto di vista come il nostro, le primarie rischiano di avere un’esagerata connotazione populistica (e magari anche clientelare) per la quale non è detto che a vincerle sia il migliore. Bassolino o Cuffaro dalle loro parti pigliavano un sacco di voti, pedditte. Voglio vedere se non avrebbero trionfato, nel caso. Per cui il richiamo al popolo-che-sa-tutto-vede-tutto-e-capisce-tutto per forza e se non assecondi il suo furore sei uno sfigato, un perdente, un usurpatore, ecc. ha un retrogusto un po’ berlusconiano :asd: . Eppoi le fa un solo partito, il PD appunto (e neanche sempre ma in base a calcoli, pressioni e considerazioni umorali, a cazzo di cane insomma, il che è poco serio). Perché funzionino bene, le primarie devono essere sistemiche e previste per legge (intendo una un po’ più seria di quella della toscana del 2004). Insomma, le devono fare tutti, regolarmente. (E per fare quelle di coalizione bisognerebbe che si capisse bene qual è, che ci fosse prima, la coalizione).
Perché nessun altro è così fess… “coraggioso” da farle? Perché, specie se ti metti a farle seriamente, puoi perderle. E puoi essere costretto ad accettare scelte svantaggiose, se non autolesionistiche, poco lungimiranti in prospettiva, che ti mettono in una situazione di debolezza (il PD, a furia di accontentare tutti per non apparire poco democratico, ha finito per sostenere candidati prestigiosi, ma appartenenti a partitelli del 2%, in regioni in questo momento chiave come Puglia e Lazio).
Insomma, cercare di trapiantare l’Ammeriga da noi è un po’ come esportare la famosa democrazia in giro per il mondo: non è facile, si tratta di una forzatura. Le primarie hanno un effetto benefico di trascinamento e permettono a chi non si sente rappresentato dai vertici di poter comunque dire la propria, esprimendo il suo dissenso e restando comunque dentro, o entrando. Ma non puoi farle solo tu mentre gli altri restano al vecchio sistema. È un’ingenuità, come l’aver cercato di battere Silvio, da parte di Veltroni, puntando sull’effetto sorpresa, imponendo dall’oggi al domani il bipartitismo. E quello fece il PdL, inculandoselo a sangue.
[1] Il bug nel ragionamento dei Nichi fanboyZ sta nel ritenere i 140.000 tizi che sono andati a votare alle primarie pugliesi come un campione statisticamente rappresentativo di tutti quelli che si recheranno alle urne, in condizioni diverse, alle elezioni vere. È un po’ come andare a Miss Italia e pensare che il livello medio di bellezza delle ragazze italiane sia quello: a meno di non essere alieni a digiuno delle questioni del mondo, è dura da credere.
In altre parole, tra Vendola e il margheritino Boccia (stra)vince il primo se a giudicare è un elettorato di sinistra facile a mobilitarsi e fomentato dal tam-tam un po’ populistico di questi giorni (“aaah, le scelte calate dall’alto dalla nomenklatura”… perché, in tutte le altre regioni/province/comuni? Cosa avviene e si è sempre fatto, senza che nessuno sentisse l’impellente bisogno di lamentarsi perché non interveniva a scegliere direttamente il candidato? Perché in Piemonte, Liguria o Marche l’alleanza a tavolino con l’UdC non fa schifo?).
Tra Nichi e il candidato del centrodestra (magari appoggiato dall’Udc, visto che Berlusconi vuole ancora raggiungere un accordo con Casini) dubito che — quando a giudicare è la “pigra” platea generalista, che di solito non impazzisce specie da quelle parti per chi si dichiara comunista — sia favorito il primo (zìzì, Vendola vinse di un soffio nel 2005, ma con un’alleanza un po’ più larga dell’attuale e in un clima totalmente diverso durante le elezioni più fortunate di sempre, di gran lunga, del Centrosinistra). Con Emiliano, appoggiato dall’UdC (Boccia è ovviamente stato mandato al macello una volta che il sindaco di Bari si è tirato indietro, in mancanza di altri), opposto al candidato pidiellino, il quadro complessivo sarebbe stato diverso.
Capiamoci, Nichi ora potrebbe trionfare ed è in vantaggio grazie alla “generosa” scelta di Pierferdi di appoggiare la Poli Bortone: ma che Casini (che indubbiamente se la tira troppo) non si allei con Silvio non te lo garantisce nessuno. E se ciò avviene, di regola, perdi, c’è poco da fare (per la giuoia di D’Alema, che verrebbe additato a colpevole anche in quel caso: che sia ormai diventato un facile capro espiatorio?). Insomma, checché ne pensi la base più eccitata, le alleanze sono importanti.
Il PD ha tanti problemi e ha sbagliato nel valutare la situazione (avrebbe dovuto tirare dritto per la sua strada con un candidato come Emiliano, o appoggiare Vendola subito, sapendo che non si sarebbe fatto da parte), però in Puglia si è trovato tra l’incudine (necessità di allargare le alleanze per provare a vincere) e il martello (l’autocandidatura di Nichi che avrebbe portato via voti).
29 Gennaio 2010 il 20:11
Per quanto riguarda la Vendolizzazione è proprio così (tra poco venderanno i lumini nei supermercati accanto a quelli di Padre Pio, giusto per essere BipartiZan). Nel mio Comune è apparso un manifesto di celebrazione per Vendola, con un sottointeso (ma non troppo) scherno nei confronti del PD. Neanche si fosse alle scuole elementari! :sbonk: :sbonk:
Su Uoltèr, penso che il suo errore principale sia stato innanzitutto di aver presentato delle candidature poco credibili (come la “ragazza della porta accanto”), e aver condotto una campagna elettorale con superficialità, attaccamento alle simbologie, che non funzionano. Quanto a Casini in Puglia, la sua alleanza col Pdl sarà fatta nel ballottaggio (perché dubito che si possa vincere al primo turno). Tempi duri per il PD, ne ha attraversati molti: ai tempi delle mozioni, della sua stessa costituzione, ma è alla resa dei conti, se fallisse ora, crollerebbe inesorabilmente, e sarebbero guai, per Tutti (anche per chi gongola in questo momento). :boh:
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31 Gennaio 2010 il 18:13
francamente preferirei la politica delle idee a quella degli uomini.
riguardo all’alleanza con l’udc, il pd è già il partito di bassolino, loiero e del sistema d’alema in puglia (i consiglieri e gli assessori protagonisti assoluti delle ultime vicende sono della sua corrente): cuffaro in più o cuffaro in meno… a me non cambia nulla.
certo, si perde ulteriore discontinuità con l’alternativa politica. chissà, forse puntano sulla simpatia… pazienza, continuerò a non votarli come ho sempre fatto.
tornando al buon nichi, non esiste che il governatore uscente venga definestrato senza fare nemmeno le primarie come erano le intenzioni iniziali: condizioni che non v’erasno in puglia, liguria e marche.
e ricorda che in puglia, prima, c’era fitto: dopo aver steso un paio di strati di veli pietosi sulla richiesta di revoca della legge ad personam, se emiliano non avesse vinto le regionali e avesse perso pure la poltrona di sindaco?
e ritengo che nelle regioni dove c’è una coalizione degna di tale appellativo le primarie dovrebbero esserci sempre, non solo quando non riescono a mettersi d’accordo in segreteria: tu sarai pure il dirigente ma a votare sono tutti gli altri.
.-= essere disgustoso*´s last blog ..la normalità è l’anormalità (III) =-.
1 Febbraio 2010 il 10:49
Il pensiero unico: prima il Che, poi la tv.
1 Febbraio 2010 il 14:15
Non capisco le critiche a Vendola. Non è che non le condivida è che proprio non ne capisco la sostanza. Se si ritiene ci sia un rischio di eccessiva personalizzazione dell’agone politico, posso anche starci, anche se mi sa che è una tendenza generale mica solo sua.
Se si trova fastidiosa la propaganda sono d’accordo, ma ricordiamoci che c’è sempre stata e che oggi la fa anche (udite, udite) Obama. E’ uno scotto da pagare per rastrellare più voti possibile, rassegnamoci.
Se si dice che l’esistenza del suo partito, in linea generale, è molto discutibile, sono altresì d’accordo. Vendola potrebbe stare benissimo nel PD e amen. Solo che all’interno del partito di Bersani le sue posizioni, che ai miei occhi sono interessanti (gestione pubblica dei servizi come l’acqua, sviluppo energie rinnovabili, politiche per l’autocostruzione edilizia, sostegno al lavoro, reddito di cittadinanza, ecc…) e che teoricamente sostiene anche il PD, sarebbero facilemente fagocitate dal gioco dei veti incrociati dalle correnti interne e degli interessi extrapolitici.
Per quanto riguarda le primarie, anche in questo caso condivido la posizione che siano un po’ una buffonata. Però in alcuni casi sono l’unico strumento per decidere chi ti amministrerà, perchè il risultato vero è scontato. Nel mio comune, in Toscana, si sa che nel 99% dei casi il PD vince a man bassa. Pertanto, pur non avendo MAI votato PD, sono andato alle primarie per avere almeno la possibilità di scegliere chi tra i contendenti mi sembrava il meno peggio.
Riassumendo: Luis, in teoria sono d’accordo con te su tutta la linea. In pratica, no. :asd:
1 Febbraio 2010 il 16:40
ed.
Vendola ha fatto dimettere anche un tizio che non era manco indagato, tra la giuoia della Bindi a Ballarò. Mi ostino a trovare un po’ giustizialista e a non condividere questo modo di agire.
Anche per il fatto che sarebbe interessante sapere perché partiti come l’Idv e Sinistra e Libertà guardano sempre in casa d’altri e un po’ meno in casa propria (è evidente che un partito del 26/33%, occupando molte più poltrone, avendo molti più iscritti, ecc. abbia potenzialmente più personaggi che possono essere interessati da indagini). Sarebbe interessante sapere cosa ha da dire Tonino sui tizi dei quali si parla nel famoso speciale di MicroMega o qualche spiegazione sulla gestione dei soldi del partito. Per quanto riguarda Nichi, sono perplesso riguardo alla sua iscrizione fantasma nel registro degli indagati (che quindi lo porterebbe a stare via dalla politica per un periodo che va dall’anno e mezzo a qualche era geologica per la giuoia dei fanboy). La spiegazione, letta su oknotizie: “Vendola è stato iscritto nel registro degli indagati con l’intenzione di non far trapelare la voce, come ha chiarito la procura, sotenendone la più che probabile veloce archiviazione”, chissà come mai, non la trovo molto convincente.
Continuo a pensare che elementi come Cuffaro andrebbero sicuramente emarginati e va fatto pressing in questo senso prima di fare accordi con l’UdC, ma per il resto sarebbe preferibile avere qualche elemento più concreto (tipo una condanna in primo grado… dopotutto la costituzione che Tonino e Nichi amano tanto parla di presunzione d’innocenza fino al terzo e non contempla nessun potere di veto, di fatto, della magistratura che nessuno elegge, quindi ci andrei calmino).
La storia del “non esiste che il governatore uscente” è un buon argomento, ma mi chiederei anche perché se un governatore di destra dopo cinque anni lascia un buco abnorme è una merda mentre se lo fa Nichi la colpa è (solo) di Fitto. Se Nichi è così carismatico e la ggente lo vuole perché il suo “partito” quando corre da solo (e perché corre da solo se poi ha bisogno della base del PD e delle sue primarie?), poi, vale il 2%? (Sarà mica per il bug e il masochismo dei quali parlavo prima?).
L’idea delle coalizioni e delle primarie solo in alcune regioni e in altre no la trovo alquanto bislacca e frutto di improvvisazione (anche perché le primarie serie prevedono che un candidato inizialmente con poche chance possa crescere attirando consenso, tipo, non so Obbama): così non si fa molta strada.
1 Febbraio 2010 il 17:16
Federico, personalmente, avendo smesso di credere a Bertinotti, Pecoraro Scanio e Babbo Natale, e visto che il Nichi propugna diverse delle idee e delle ricette di questi (ovviamente riverniciate un po’ in modo che la gente creda che si tratti di mirabolanti novità), lo trovo a tratti demagogico e irrealistico anche sulle questioni concrete. Le rinnovabili, per esempio: eolico e fotovoltaico oltre a essere un po’ meno ecologiche, un po’ meno alternative (integrative, semmai) di quello che si dice (chessò, produrre pannelli solari inquina e gli uccelli, anche rari, tipo aquile reali, immagino siano taanto contenti di finire uccisi/feriti/scombussolati dalle turbine) hanno rendimenti oggettivamente abbastanza bassini. Visto che il bisogno di energia è tanto e costante, e si trova inaccettabile il nucleare per motivi a me ignoti (le scorie ve le tengo io, “gli altri Paesi lo stanno abbandonando” non mi pare proprio, vedi Germania, e Chernobyl non c’entra un cazzo, fidatevi), almeno si punti tutto sul risparmio che è l’unica via che rende seriamente, per tirare a campare qualche decennio in attesa della fusione http://web.mit.edu/newsoffice/2010/fusion-ldx-0125.html . Comunque su alcune questioni Nichi sembrerebbe effettivamente meritare la fama di uomo del fare (vedi trasporti).
1 Febbraio 2010 il 18:38
Luis.
Hai ragione quando dici che bisognerebbe fare chiarezza su molti temi. Esulo un po’ dal tema del post, ma poi ci rientro.
Quando si parla di nucleare ed energie rinnovabili si fa una grande confusione.
Il risparmio energetico degli edifici è già a buon punto: c’è una legge nazionale che è già entrata in vigore e sembra dare buoni frutti (meno emissioni dal 2005 in poi per il residenziale).
Il problema del nuleare è pratico. La maggior parte dei consumi domestici non va ad energia elettrica (la percentuale è solo un 15-20% nelle case, ad esempio)a causa del costo troppo elevato dovuto all’eccessiva dipendenza dall’estero. Il nucleare sarebbe una buona opzione se non avesse tempi lunghi (10-15 anni) di attuazione e non avesse alti costi d’installazione. A noi serve anche una soluzione in tempi brevi per rispettare gli impegni internazionali di riduzione delle emissioni che abbiamo preso. Inoltre il nucleare è impostato sul vecchio concetto centralizzato di distribuzione dell’energia che implica grandi vantaggi e potere per chi detiene la fonte energetica, e pochi per il consumatore finale (poca concorrenza=tariffe alte; distribuzione centralizzata=alto percentuale di energia sprecata nel circuito di distribuzione).
Le energie rinnovabili non sono la panacea di tutti mali: non funzionano in tutti i casi. Il fotovoltaico costa ancora troppo, così come l’eolico e deve essere incentivato per essere conveniente. Inoltre ha il problema dello smaltimento delle celle di silicio. L’eolico ha evidenti problemi d’impatto ambientale. Il solare termico, invece, arriva solo al 70% del fabbisogno di acqua calda.
Tutti problemi comunque risolvibili se si fa un’attenta progettazione e se non si pretenda da loro che funzionino come una caldaia (che ci deve comunque sempre essere per integrazione). Inoltre, essendo tecnologie nuove, sono in grado di produrre economie di scala interessanti ed una produzione di energia decentralizzata.
Rientro nel post. Hai mai sentito qualche politico parlare dell’energia o di qualche altro tema in questi termini? Vendola ha almeno il merito di provarci, di discuterne anche se può tirare più di qualche sfondone.
1 Febbraio 2010 il 20:13
intendiamoci: condivido le tue critiche. non dico che vendola è un messia, non sono neanche d’accordo su molti dei temi da lui trattati, dal nucleare alla disgregazione continua della sinistra, e sono il primo a riconoscere la totale idiozia dirigenziale che vige dal pd in poi ma da quella parte vendola è l’unico che mi dà un filo, seppure esile, di speranza. e spero che su scala nazionale, almeno, si riprenda i voti che sono finiti a di pietro. quantomeno per toglerli all’idv.
be’, tra puglia e media nazionale c’è una bella differenza per la sinistra arcobaleno (sperando che si chiami ancora così): è come ceppaloni per i coniugi mastella. riguardo al buco di bilancio, specie per quanto concerne la sanità, trovami una regione del sud che non stia quantomeno nelle stesse condizioni.
totalmente d’accordo sulle primarie: il modello americano a me piace.
e riguardo al populismo, rassegnati alla realtà: gli unici partiti che aumentano le preferenze sono quelli più demagoghi, tocca prenderlo come un bene. e vendola, dal pd in poi, è l’unico capace di bucare lo schermo.
l’importante è che poi coniughi i facili consensi in buona politica con effettivi rinscontri ma lì siamo già in un’altra fase.
per le future alleanze del pd non mi scandalizzerei molto se si coalizzasse permanentemente con l’udc. per me può coalizzarsi pure con storace o forza nuova. tanto, ormai…
.-= essere disgustoso*´s last blog ..Parola di Jahvè.com =-.
2 Febbraio 2010 il 14:28
Federico. La centralizzazione dell’energia ha anche i suoi vantaggi in termini di costi, controllo (vantaggi anche in termini di impatto ambientale), sprechi (a parte la trasmissione ad alta tensione) e fattore di scala. È parecchio dura che ci sia speculazione sul materiale nucleare, come avviene per esempio per petrolio e derivati, non potendo essere comprato/venduto/gestito così liberamente. Insomma, i benefici sono probabilmente maggiori degli svantaggi (se poi quello che viene prospettato nel link del commento precendente diverrà realtà sarebbe folle solo discuterne viste le carrettate di energia che centrali simili produrrebbero 😀 ). Decentralizzare, con cose tipo la centrale di quartiere, per l’utenza civile poi sarebbe impensabile. Tra l’altro si parla di mini-reattori anche per il nucleare http://punto-informatico.it/2468614/PI/News/4000-impianti-nucleari-nei-prossimi-15-anni.aspx. Se è per questo anche Pecoraro Scanio affrontava il tema dell’energia… :asd3: Vendola ha detto dall’Annunziata che le centrali in Puglia potranno farle solo se portano l’esercito, il che mi sa di ideologico/demagogico, visto che se le fanno, chessò, in Basilicata o Abruzzo non credo possa cambiare granché per i cittadini pugliesi (se proprio si deve bandire l’energia nucleare, cosa secondo me insensata in questo momento, che almeno lo si decida a livello globale, o quantomeno europeo… mettere un ban regionale fa abbastanza ridere).
Le fonti “alternative” oltre ad avere scarsi rendimenti funzionano umoralmente (se non c’è sole o vento devo avere una fonte di backup alternativa per ogni KW che viene a mancare…). Come detto il futuro è probabilmente la fusione, e ci vorranno un po’ di decenni perché diventi anche conveniente economicamente, durante i quali credo che, volenti o nolenti, dovremo tirare a campare anche col nucleare (o, peggio, col carbone) e continuare ad aspettare perché si è aspettato non mi sembra una grande idea.
2 Febbraio 2010 il 16:33
Luis. Ma infatti non sono contro il nucleare a prescindere. Dico che non è vero, come tu dici, che sia l’unica soluzione conveniente. Non c’è niente che sia sempre valido in ogni situazione e niente che non lo è mai. Non mi piace che, aspettando quello di quarta generazione (ammesso che ci si arrivi) si tiri a campare. Non mi piace che si decida a prescindere che la soluzione nucleare si l’unica possibilità.
Da un punto di vista del settore civile le energie rinnovabili sono implementabili in casi specifici e territori specifici. In quei casi le convenienze ci sono. Ad esempio sarebbe impensabile fare un impianto minielico a Firenze con 1,4 m/s di media ventosa, in Puglia, guarda caso, è tutta un’altra cosa. Poi se si pretende d’installare 20 pale alte 20 m in Piazza della Signoria è chiaro che siamo alla follia.
Gli impegni internazionali che abbiamo preso come Italia, giusti o sbagliati che siano, scadono nel 2012 e nel 2020. Che si fa nel mentre, ci grattiamo?
Da un punto di vista dell’economia di scala, intendevo che le energie rinnovabili aprono un nuovo mercato dove molti tecnici (architetti, ingegneri, installatori, geologi, ecc…), se preparati, possono trovare lavoro. Perchè precluderci questa possibilità?
Perchè dobbiamo essere costretti a pagare due miliardi di euro annui al mercato dell’ETS e comprare tecnologie dall’estero, invece di fare l’esatto contrario? La Germania e la Gran Bretagna, furbescamente (e forse in maniera un po’ truffaldina), ci hanno pensato per tempo, e ora ci vendono quote emissive per svariati milioni.
Perchè dover sempre percorre una politica difensiva e di retroguardia?
3 Febbraio 2010 il 19:21
Federico, reputo impossibile ridurre significativamente le emissioni nel breve periodo con il fotovoltaico (per le sue caratteristiche intrinseche di erogazione e legate alla gestione dei sistemi elettrici non può spingersi a livelli integrativi di oltre il 15/20%, per cui spremendolo al massimo, grazie a faraonici interventi dello Stato, altrimenti sarebbe fortissimamente antieconomico, otterremmo un abbattimento delle emissioni intorno al 10%). L’eolico a turbine verticali (che comunque hanno un’efficienza molto inferiore a quelle orizzontali) è un po’ più interessante, anche perché al contrario del fotovoltaico l’investimento si ripaga in tempi ragionevoli (il pay back del fotovoltaico è a 23 anni, il discounted pay back al 5% non si ha mai)… ma i posti in cui ciò è economicamente fattibile con guadagno non sono infiniti, e comunque convertire in “energia pulita” una parte significativa del parco termoelettrico significherebbe condurre al fallimento le aziende e le famiglie sul lastrico, per cui purtroppo temo che Silvio non abbia tutti i torti quando sindacava la fattibilità dei trattati in quei termini. Anziché illudere con la chimera del fotovoltaico sarebbe meglio fare campagne di investimento e informative sulle applicazioni cogenerative, su caldaie a condensazione, serramenti, isolamento termico…
4 Febbraio 2010 il 23:17
Luis.
Ti spiego quello che intendo, perchè evidentemente mi spiego male. Esempio scemo che deriva dall’esperienza personale, perchè sono un progettista che si occupa anche di queste cose. Quando penso che potrebbe essere interessante, che so, installare un pannello solare termico, una volta che ho verificato che non ci siano ombre portate sul tetto, vado sul sito dell’Enea, mi scarico i dati del soleggiamento del luogo in questione, mi faccio tutti i calcoli di producibilità, e poi mi calcolo anche gli eventuali ammortamenti. Se l’impianto conviene lo installo, altrimenti mi accontento delle prestazioni che può darmi la caldaia a condensazione.
Uno Stato, in proporzione, dovrebbe fare il solito tipo di valutazione per qualsiasi fonte di energia. Dovrebbe istituire un panel dei maggiori esperti di settore ed economisti che analizzino lo stato dell’arte. Dopo 1 o 2 anni, e in maniera periodica, questi esperti dovrebbero essere in grado di fornirci delle linee guida per installare i sistemi di produzione dell’energia. In parole povere, dovrebbe dirci se nella valle del Sannio conviene il fotovoltaico, l’energia nucleare o un ipotetico motore che va a mortadella.
Dire che l’energie rinnovabili non convengono, perchè no, e che il nucleare conviene perchè sì è roba da pazzi, perchè semplicemente è un’affermazione che non si può fare al netto dello stato di fatto che hai di fronte.
PS: L’efficienza energetica degli edifici, per me, è tanto ovvia che non ne parlo neppure
PPS: lascia perdere l’idea delle pale ad asse verticale. A parità di potenza nominale di progetto, hanno troppa inerzia di movimento, una minor velocità di rotazione e una producibilità ridicola rispetto a quelle ad asse orizzontale.
Saluti
Ciao
5 Febbraio 2010 il 0:27
Sì, ma il punto è sempre quello: fotovoltaico ed eolico sono fonti integrative, non alternative (i gruppi di batterie necessarie per l’autosufficienza energetica costano palate di soldi), quindi appena appena viene a mancare il sole (l’incostanza è sia a livello di singole giornate che stagionale… nei grandi impianti ciò porta a un ridimensionamento delle linee perché il massimo può essere toccato solo poche volte) devi essere in grado di generare energia da qualche altra parte. Inoltre non puoi per esempio produrre enormi quantitativi di energia con l’eolico per via della sua instabilità senza mandare in crisi la rete distributiva. E installare impianti che rivendano corrente alla rete elettrica nazionale comporta dei costi di adattamento e manutenzione del circuito. Pertanto secondo me è irrealistico (oltre che poco conveniente: a parità di rendimento una centrale fotovoltaica costa infinitamente di più di una nucleare) pensare di abbattere significativamente le emissioni (mi pare che si parlasse di questo) puntando sulle rinnovabili, se non in maniera marginale.
7 Febbraio 2010 il 19:41
“Pertanto secondo me è irrealistico (oltre che poco conveniente: a parità di rendimento una centrale fotovoltaica costa infinitamente di più di una nucleare)”
E’ un’affermazione che può essere vera come no. Dipende tutto dalle condizioni specifiche del luogo dove la vorresti costruire.
“…pensare di abbattere significativamente le emissioni (mi pare che si parlasse di questo) puntando sulle rinnovabili, se non in maniera marginale.”
Non ho mai detto di puntare “solo” sulle energie rinnovabili, ma “anche” sulle energie rinnovabili.
Anche pensare di abbattere le emissioni puntando “solo” sul nucleare è irrealistico. Esso, per inciso, genera solo energia elettrica che è circa, il 15-20% del totale italiano.
Primo. Per poter far dipendere la maggior parte degli usi finali dal nucleare, bisognerebbe incentivare (quindi lo Stato dovrebbe spendere tanti soldi in qualsiasi caso) le famiglie a cambiare le proprie caldaie con le pompe di calore ad energia elettrica, a sostituire i propri fornelli a gas con quelli elettrici e così via.
Secondo. Per vedere se il nucleare conviene, bisogna fare una previsione di un’ipotetica tariffa elettrica futura in Italia, visto che l’uranio comunque lo dobbiamo acquistare dall’estero. Può darsi che convenga come no, non siamo in grado di dirlo a prescindere senza un accurato studio economico. Ad esempio, la Francia ha tenuto il prezzo dell’eletticità basso, grazie al materiale fissile di origine militare che i paesi dell’ex URSS le hanno svenduto ad un prezzo di favore.
Anche nel caso del nucleare si deve parlare, pertanto, di fonte integrativa, mica della Soluzione con la esse maiuscola. Ma, siccome tutto fa brodo, ben venga, se in determinati casi è conveniente. Anzi, si può sicuramente affermare che tutte le fonti di energia non convenzionali sono, di per sè, intergrative.
Nessuna, ripeto, nessuna fonte energetica ci garantisce l’approccio “tutto e subito” che si può avere con quelle di origine fossile.
In ultima analisi, la riprova che il tuo ragionamento è fallace sta in quello che hai già detto: è vero che la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna, la Francia hanno speso e prevedono in futuro investimenti nel settore nucleare, ma, al contempo stanno facendo la stessa cosa in quello delle energie rinnovabili. Perchè?
Prima di tutto sono in grado di vendere tecnologie energetiche innovative ai paesi come l’Italia che queste tecnologie le devono acquistare per tenersi al passo. Secondo, è enormemente sbagliato puntare su poche fonti energetiche. Il motivo? Esempio scemo: se in Italia, la fonte di reddito fosse esclusivamente la coltivazione del tabacco e il mercato del tabacco subisse un collasso, l’Italia sarebbe un paese fottuto. Con l’energia è lo stesso.
La sintesi è che abbattere le emissioni, in nessun caso è economicamente conveniente. E’ una spesa in più che facciamo oggi, per evitare di farne di più in futuro. Quindi, cerchiamo di aver un approccio più flessibile ed open mind alla questione energetica
Poi non capisco perchè ti sei fissato con il Fotovoltaico e l’Eolico che sono proprio i casi più problematici e meno covenienti. Ci sono tante alternative (geotermia a bassa entalpia, mini-idroelettricità, solare termico, biomasse, biogas, teleriscaldamento, solare termico, sistemi solari passivi, impianti di recupero delle acque piovane, ecc…).
Saluti e spero di non averti annoiato
12 Febbraio 2010 il 23:34
Mancini è solo un grande artista blucerchiato degli anni 80
13 Febbraio 2010 il 13:27
Concordo, anche se ritengo si sia difeso benino pure negli anni 90… :asd3: