Quel pomeriggio si ripresentò — o meglio, fece di nuovo irruzione, senza preavviso — recando sottobraccio l’inusitato oggetto.
Un pallone, ma non come tutti gli altri sfortunatissimi che avevano contraddistinto la nostra semisconosciuta attività.
Una palla di spugna, ottenuta sicuramente — dopo una sequenza facilmente ricostruibile di ricatti e piagnistei — da uno dei famigerati e quasi mitologici cugini più grandi.
È impossibile spiegare quanto fosse vissuto quel cimelio, pieno di strappi e odori.
Roberto Troiano — Ferrovie Calabro Lucane
Avvertii la presenza di gianluiggi al ritorno da uno di quei miei viaggi del tutto personali; le creature che affollavano i sogni stavano diventando sempre più riconoscibili, più ingombranti; s’ingrandivano fino a intrecciarsi/confondersi con l’inequivocabile sagoma.
Aprendo gli occhi, mi parve di vederlo volare, quasi volteggiare.
Nella stanza con mistica familiarità, con la sua solita leggerezza irraggiungibile, condita da quel pizzico di strafottenza mediterranea che lo contraddistingueva.
Dava sempre l’impressione che gli bastassero al massimo cinque minuti per trasformare una casa, una stanza o un qualsiasi buco del culo dell’universo nel suo habitat naturale.
Mi corse incontro per colpirmi con tutti i suoi spigoli sorridenti, ma allo stesso tempo davvero profondi, ricavati dentro.
Intento a roteare quella sfera che — sicuramente — doveva saperla lunga.
Aveva il sapore del gesso e dei mattoni, come quei calzettoni rossi che i calciatori grandi, muratori-lavoratori, srotolavano a lungo cacciandoli fuori dalle loro borse, al campo delle Casermette o alla Ciarra, in un rituale laborioso, imperioso.
Senza proferire parole inutili, mi proiettò dal pisolino pomeridiano alla consueta sfida al campetto incandescente della stazione.
Quello era il nostro posto, San Francesco o il Convitto restavano per noi mere divagazioni, esibizioni pubbliche poco spontanee.
Ogni tanto qualcuno vi tracciava delle linee di gesso, come per marcare il territorio, per rivendicarne in qualche modo la proprietà; oppure le Ferrovie mostravano di interessarsene per farvi — chissà? — un parcheggio…
Ma presto o tardi tutti questi individui estranei al contesto delle nostre sfide finivano per dimenticarsi delle loro minacce.
Il consueto palcoscenico di vetri sminuzzati, erbacce e carcasse di bus permetteva che il rito venisse officiato senza clamori.
Risuonavano solo i tonfi primitivi, essenziali, le nostre voci, anche queste nude, benché talora esaltate.
CEREZO VA GIÙ! CROSS DI ZMUDA! FURINO SEMINA IL PANICO!
ZACCARELLI non vuole più giocare.
…
(Cosa succede quando un giocatore non vuole più giocare?)
Ogni tanto qualche anziano con buste bianche di plastica pesantissime attraversava, chissà perché, il ponte dietro le carcasse e a noi toccava interromperci.
Oppure passava — di solito ronzando forte, o trascinandosi appresso la relativa coreografia umana — il tizio che intendeva fare il tamarro.
Ma noi avevamo messo a punto le nostre contromosse.
Certi giorni veniva a giocare anche gianlucalogatto, a lui però non piaceva declamare i nomi dei giocatori invano, quindi non era la stessa cosa.
A volte l’azione era così tumultuosa da dilagare inavvertitamente presso l’Enorme Mostro dell’Autolavaggio, o dietro i caseggiati, e noi combattevamo, per riportare degnamente la sfera — oramai inservibile e zuppa — entro i confini.
E qualcuno alla fine ci riusciva, con una finta, un tunnel o una mossa finale, se ne andava come una voragine.
Il gesto risolutivo permetteva al trionfatore di tornare in campo dichiarando voluminosamente “BRIEGEL!” oppure “VIGNOLA!” (e chi avrebbe potuto ragionevolmente dubitarne?) e la sua gioia progrediva fino ad affermarsi con una definitiva piroetta, della quale discutevamo, andandocene, per diverso tempo, fino a parecchi isolati oltre il campetto materiale. Casalinga ideale
26 Giugno 2007 il 13:14
bellissimo racconto, molto vivo! Me ne compiaccio! 😉
anecòico [CattivaMaestra]
26 Giugno 2007 il 16:48
Condivido appieno il commento precedente!! 🙂
26 Giugno 2007 il 20:20
bellissimo racconto. Vignola però era una pippa ! 🙂
27 Giugno 2007 il 6:36
Un racconto bellissimo. Mi ha un po’ commosso…
Un sorriso duecalcialpallone
Mister X di Comicomix
27 Giugno 2007 il 8:28
a volte sembra che tu abbia il doppio dei tue anni.
a volte sembri osvaldo soriano.
27 Giugno 2007 il 10:44
e’vero!!!! Come scritto in un commento, c’è la poesia dei racconti di Osvaldo Soriano che è il portavoce di tutti i ragazzini che hanno varcato i campetti con le maglie strappate e i numeri cuciti sopra dalle mamme….!!!
Il calcio inteso come passione e nel rispetto dei valori dello sport, insomma….
Caspita: Brigel, Zmuda, Vignola…quasi non me li ricordavo più…
In effetti, sono calciatori che non mi appartengono generazionalmente, ma un pò tutti ne abbiamo letto le gesta negli almanacchi o nelle pubblicazioni varie….
ps: Tantissimi grazie per gli auguri di compleanno!!!
Lorenzo
27 Giugno 2007 il 12:42
Mumento di tristesa, mumento di saudagi, arriva l’allegresa, e la felicitagi….
scusa il tuo post é di una malinconia che mi viene voglia di stamparlo e rileggermelo sulla tube di sera mentre me ne torno a casa. non é un’offesa, é un complimento, é veramente molto bello.
27 Giugno 2007 il 13:56
uhm, non capisco alcuni commenti… abs è Osvaldo Soriano.
27 Giugno 2007 il 16:03
Che bel racconto…dolcemente malinconico! 🙂
27 Giugno 2007 il 18:06
Me lo leggo bene come finisco di lavorare…la cosa brutta dei blog letterari è che non me li posso mettere in borsa e leggermeli in autobus, treno, cesso et similia
;D
27 Giugno 2007 il 19:06
“Blog letterario”… ohibò, devo prenderla come un’offesa? 😀
Non ho mai rubato nulla di Osvaldo Soriano, dovrò rimediare.
Grazie per gli apprezzamenti, comunque penso che sarà l’ultimo post con elevato tasso nostalgico per un po’ (questo dovevo metterlo perché è ambientato nello stesso mondo di quello dei soldatini), altrimenti l’ospizio verrà a prendermi.
PS Vignola era *fortissimo*, non è stato capito, e dire che il salto di qualità rispetto a Penzo era evidente: zompava l’uomo come pochi, e il gol nella finale di Coppa delle Coppe è strepitoso. Purtroppo era chiuso da quel simpaticone di Platini.
27 Giugno 2007 il 20:29
Mi hai fatto tornare in mente tante cose… 🙂
27 Giugno 2007 il 20:55
Mi hai fatto tornare indietro nel tempo…bel post!
28 Giugno 2007 il 8:07
A parte la nostalgia per il calcio che fu…io son figlio di ferroviere ed e’ inutile dire che adoro i treni…e vedere quelle foto mi ha davvero colpito.
28 Giugno 2007 il 9:56
Tra l’altro la ferrovia mostrata dalle immagini è proprio quella della quale parlo (ovviamente molti anni prima… mi affascina lo sbalzo temporale, pensare a come cambia un luogo nel tempo… E l’M1 esteticamente ricorda molto i vecchi autobus della Calabro Lucana/SAI).
28 Giugno 2007 il 11:05
in che epoca è successo? 😀
28 Giugno 2007 il 12:52
Metà del XII secolo, minuto più, minuto meno… :]
28 Giugno 2007 il 22:14
Un “ritaglio” di vita passata, di un’epoca felice in fondo…bel racconto, vivido, fresco, molto piacevole, sembra di vedervi…complimenti!
Un saltuo e serena notte Giano
14 Febbraio 2010 il 0:45
Sinceramente non ho mai giocato in quello spazio di cemento. Avevo la fortuna di avere nel mio quartiere (rione) un campo in terra battuta su cui cresceva, nelle stagioni più favorevoli, un’erba selvatica somigliante lontanamente al verde erboso di campo di serie A. Gioivamo dentro se l’azione indugiava qualche secondo in più su quel metro quadrato verde e non sul resto di terra rossa terrore delle lavatrici. L’avanzare del cemento ce lo consegnò in amorevoli ricordi, e fu sostituito dal campo di 3X25 metri adiacente le camerate della caserma. Ad avercene oggi di questi spazi..
p.s.: c’era un tipo che durante le sue giocate evocava Blisset, Blisset! e noi quasi lo invidiavamo: come osa assimilarsi a blisset? Poi venne Detari.
15 Febbraio 2010 il 1:14
Detari ebbe i suoi buoni cinque minuti (ricordo un’amichevole Ungheria-Italia con Pizzul in versione iùporn). I regazzini oggidì non invocherebbero nemmeno per scherzo i Blissett di turno della loro squadra del cuore, sono diventati più schizzinosi.
15 Febbraio 2010 il 18:59
non ricordo bene, forse era il periodo in cui era consentito max uno straniero per club. ragion per cui anche il meno BRIOso, anche il più brocco, diventava inevitabilmente l’idolo più blasonato nelle similtelecronache di noi “regazzini”, e la figurina panini più ricercata. il bello è che i contratti biennali erano DAVVERO biennali! :whip:
16 Febbraio 2010 il 1:30
Nuo, erano già due per squadra (l’altro era Gerets), me lo ricordo bene perché dei due stranieri la Panini faceva le caricature (perfino Pedrinho e Luvanor del Catania scandaloso di quel periodo avevano le loro :asd: ).
16 Febbraio 2010 il 18:13
hai ragione, allora l’idolo era blisset per ilsemplice fatto che rispetto a gerets avevaa i piedi vellutati! “..e ho detto tutto!” :rotfl:
16 Febbraio 2010 il 21:44
Infatti, dati i vari illustri predecessori, all’inizio pensavo fossero pippe termonucleari globali pure Gullit e Van Basten… :asd:
28 Marzo 2010 il 21:36
il “tamarro, con appresso la relativa coreografia umana”, se ci penso bene, era una figura indispensabile ad avvalorare i match.
in sequenza avveniva come segue:
1) interruzione volontaria del gioco,
2) furto della sfera
3)calcione scoordinato per lanciarla più lontano possibile,
4) principio di rissa con quello più forte del ns. gruppo,
5) esortazione ala coreografia umana di andar via poichè avevano fatto il loro dovere.
Poi continuare a giocare dopo averlo convinto che quello era il “nostro” campo era ancora più bello.
grazie, “tamarro” (che oggi è diventato sicario..)
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29 Marzo 2010 il 10:31
:asd: (In effetti una delle maggiori curiosità personale è sapere come si siano “evoluti” i tamarri di una volta, se siano ancora vivi a piede libero, abbiano famigghia, il mutuo, si siano trasformati in Madre Teresa di Calcutta, o cosa).
29 Marzo 2010 il 17:43
nel migliore dei casi qualcuno è diventato padre di famiglia e lavora dietro qualche bancone di supermercato, altri entrano ed escono di galera (più entrano che escono), altri grazie alla donna che hanno trovato, fanno il meccanico e/o tirano.. 😆
è curioso comunque ritrovarsi la domenica tutti nel campo amatoriale di calcio a 11, dove nonostante i rischi :threat: la magica sfera, come la morte, rende tutti uguali.. :telodicevo:
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29 Marzo 2010 il 23:50
Eh, ma i rischi credo siano alti… immagino le collezioni di rotule avversarie che devono avere a casa…. :asd:
30 Marzo 2010 il 20:49
pensa che un pò per magnà, un pò per necessità, a soli 25 euro c’è anche un’assicurazione contro gli infortuni! non ci credi lo so ma è vero. perchè l’ho stipulata ovviamente. :chebotta:
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30 Marzo 2010 il 21:03
Mmh, non mi sembra un affarone… per la compagnia assicurativa :asd3: .
2 Aprile 2010 il 23:36
Anche stasera non ho acceso la TV. Guardatevi il mio preludio piuttosto.
.-= puma´s last blog ..Puma Bach Prelude The well tempered clavier book BWV846 =-.
3 Aprile 2010 il 1:22
Bello, adesso non mi diventare il nuovo Malmsteen però (panza inclusa :asd: ).
21 Maggio 2010 il 23:16
devo quotare il tuo oblungo più romantico. :lecchino:
ma l’oblungo che io sappia non è un tipo di pomodoro? :rulezza:
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22 Maggio 2010 il 1:01
Grazie, purcioppo sono particolarmente ignorante in pomodorologia e dintorni :timido: .
10 Giugno 2010 il 22:53
cazzo, se avessi 10 anni, andrei in questo istante alla stazione con il pallone di cuoio e altri due imperterriti a simulare Uruguay-Francia!! :rulezza:
.-= puma´s last blog ..Assolo liberi liberi – Vasco Rossi =-.
10 Giugno 2010 il 22:59
Perché non Sudafrica-Messico? Comunque è assurdo non poterlo fare mai più, e oserei dire anche molto ingiusto e anticostituzionale :sisi: .
11 Giugno 2010 il 0:40
:frigna: A Luis,perchè frignare?Tu e Puma siete mica 80enni?Una partitella da 180 minuti e vengo a fare la :cheers: che ne dite?Il post è bellissimo,nostalgico e……Inzomma,sei sempre”er mejo”
11 Giugno 2010 il 0:45
Grassie. Ma quale :cheers: , casomai ti facciamo arbitrare… :asd:
11 Giugno 2010 il 1:20
Sarò Parzialeeeeeeeeee
19 Agosto 2010 il 23:19
Ma cassano? :frigna:
20 Agosto 2010 il 11:14
Peccato per la sua assenza contro il Werder, con lui in campo al ritorno sarà tutta un’altra storia…
3 Settembre 2010 il 17:43
quoto il tuo oblungo più romantico per un augurio per stasera: Antonio: “sei er più ignorante e ‘mbecille del mondo, e almeno facci vedè qualche cassanata!!” :gnam:
3 Settembre 2010 il 17:43
capito?
3 Settembre 2010 il 17:46
Io ancora devo capire quale dei due cassani della pubblicità Sky sarebbe quello brutto.
3 Settembre 2010 il 23:24
non puoi capirlo la pubblicità è riservata all’italiano medio (cioè idiota) e fa ridere i polli. beato chi l’ha disegnata avrò avuto compensi milionari.
3 Aprile 2011 il 22:44
Quoto
Mother, you had me but I never had you,
I wanted you but you didn’t want me,
So I got to tell you,
Goodbye, goodbye.
Farther, you left me but I never left you,
I needed you but you didn’t need me,
So I got to tell you,
Goodbye, goodbye.
Children, don’t do what I have done,
I couldn’t walk and I tried to run,
So I got to tell you,
Goodbye, goodbye.
Mama don’t go,
Daddy come home.
9 Dicembre 2013 il 22:42
Alla 12a giornata ho sbloccato la mia personale serie negativa con una tottiana bomba dai 20 metri: mi sono dittatorialmente (a rischio ammutinamento fisico del resto della squadra) appropriato del sacrosanto diritto di battere la punizione dal limite, sullo 0-2. Il portiere sta ancora facendo il maniluvio.. e hanno appena finito di riparare la rete. Anche se la partita è cmq finita 1-3
19 Dicembre 2013 il 11:40
“La potenza è nulla senza il controllo” (Roberto Mancini).