Riguardo a FlashForward, chiunque venga interpellato non può far a meno di esordire con un’affermazione del genere “Sì, ok, è un pastrocchio, ma l’idea di base era azzeccatissima, geniale”. L’intera popolazione mondiale vede il suo futuro, ma nessuno pare scorgere… Continua a leggere →
Lo sponsor offre un nuovo premio Bandana Reebok bianca. Disputa un match contro Venus Williams per ottenere una nuova abilità servizio ultrapotente (certo virgola certo). Il medium videogioco ha sempre avuto col tennis (da tavolo o meno) un legame particolare, affettivo, quasi viscerale. Primo sport a essere rappresentato – forse per la relativa semplicità delle sue dinamiche – nelle angustezze bidimensionali di un oscilloscopio, quello di Higinbotham imboscato non si sa come in un laboratorio di ricerca
Fortapàsc è uno degli innumerevoli film italiani nei quali un cittadino, di solito un giornalista o un magistrato, insomma una persona normale come tutti noi, ma un po’ più fiera di noi, un giorno, invece di continuare a contarsi i suoi miserevoli cazzi quotidiani, comincia quasi inconsapevolmente a lottare la mafia, o un’altra organizzazione criminosa equipollente più grande di lui. Le opere di questo tipo solitamente iniziano con una struggente e triste canzone, che già fa presagire il
Raramente capita di degustare un titolo e dopo un po’ di pensare qualcosa del tipo: «Chi ha concepito e realizzato ’sta roba qua probabilmente ha capito tutto dei videogiochi, della vita; mi piacerebbe congratularmi con costui e magari strizzargli anche disinteressatamente le tette, per un po’». Ecco, quello di Amberial e relativo, inevitabile, pantagruelico seguito è senz’altro uno di quei casi. Nebulosa Realms in particolare mi sembra a tratti rappresentare l’incarnazione perfetta del platform-puzzle in flash semidefinitivo.
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