Da poco prelevato il PC nuovo (un Pentium 133 chiamato a sostituire un 286 ormai in disarmo, tormentato da Prince of Persia e dai virus), e già m’interrogavo. Tra un frame e l’altro di Nascar Racing, avevo intravisto mio cugino trastullarsi. Dirigeva i primi orchetti, seguivano pelosi il domatore, così vivi e pulsanti. Traiettorie incerte — solo in apparenza casuali — ma a lui era piaciuto Megarace.
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