Ovviamente è un titolo basilare che ha segnato la storia e l’evoluzione videoludica come non troppi altri, oltre a essere in pratica il sinonimo stesso di puzzle game. Ma poi tutto il potente carico simbolico che si porta appresso, essendo… Continua a leggere →
Annaconda è un qualcosa di avvolto nella nebbia, sebbene su un gruppo Facebook qualcuno lo abbia casualmente tirato fuori mesi fa (ma si trattava di un tale poco avveduto che condivideva screenshot di giochi a casaccio nell’illusione di poter creare… Continua a leggere →
Non voglio spacciarmi per grande conoscitore di questo gioco, vita, MAX Machine e miracoli (necessari per terminare i sei livelli avvicinandosi il più possibile al massimo punteggio fisicamente ipotizzabile, che secondo i calcoli degli esperti dovrebbe gravitare mi pare intorno… Continua a leggere →
Guilty pleasure, di nuovo. Questo antico spara e fuggi a scorrimento verticale giocato in finestra semiclaustrofobica ha un sacco di videorecensioni in giro, e il motivo è facilmente indovinabile: l’ordine alfabetico (e, certo, il suo essere un clone di un… Continua a leggere →
Snokie, nella sua spartana ingenuità, è tra i titoli più immediatamente soddisfacenti della prima era del C64 (ma esiste anche per Atari 8-bit, le due versioni sembrano quasi combacianti). Mi pare evidente lo sforzo degli autori di sfornare un prodotto che… Continua a leggere →
Pochi oggi possono riuscire anche solo lontanamente a comprendere cosa abbia rappresentato Superstar Soccer nella vita di un adolescente degli anni Ottanta. Partiamo col dire che i giochi di calcio validi per home computer erano molto ma molto ma molto… Continua a leggere →
NorthStar (niente a che vedere con Kenshiro, suppongo) è un altro di quei videogiochi che mi vedeva apertamente schierato contro il mondo. Nonostante la recensione di Zzap! non così negativa (77%, gelo in sala, faccine tese nei commenti) alla fine… Continua a leggere →
Primi anni Ottanta. Il ciclismo forse non è più popolare come ai tempi d’oro ma tira ancora tantissimo, grazie soprattutto alla supersfida tra Saronni e Moser. Saronni (chissà perché) mi sta sul culo, ma vince i Giri. Moser invece (chissà… Continua a leggere →
Camelot Warriors è uno di quei casi inspiegabili, uno di quei titoli manifestamente troppo legnosi (sì, lo so che uso spesso questo termine, il fatto è che sembra pensato proprio per descrivere questo gioco) e vistosamente troppo limitati che però… Continua a leggere →
Molte e disparate possono essere le motivazioni capaci di indurre un adolescente a barricarsi in casa per programmare: soldi, fama, successo, donne nude, voglia di dimostrare ai propri coetanei nerd di essere ancora più nerd di loro, anche se di… Continua a leggere →
Esistono, si sa, giochi estemamente difficili. Esistono, si sa, anche giochi estremamente frustranti. Boing (omonimo di un oscuro platform della Bubble Bus dell’86, nonché di una pletora di tentativi successivi di accaparrarsi il più banalotto dei nomi effettuati fuori tempo… Continua a leggere →
Cercatore nello spazio (nome tarocco dell’epoca appioppato alla versione Commodore, ma esisteva anche per Atari 8-bit) è uno dei giochini che hanno caratterizzato la mia infanzia, con i suoi effetti speciali spartani ma sufficientemente ultravivaci da imprimersi in modo indelebile nei… Continua a leggere →
Cominciamo leggeri con un classico di David Whittaker, Panther, rifatto da Mongo Erectus. Notevole anche l’abbinamento con l’inquietante video, pescato dal famoso Bohc’èscrittolì. Su RKO spopolano i remix orchestrali che a me generalmente lasciano freddino. Mi piace invece infliggermi ripetuti… Continua a leggere →
© 2019 Opinioni psichedeliche, sentenze ineducate e altri stoltiloqui — Powered by WordPress
Tema di Anders Noren — Torna su ↑