L’accoglienza un tempo era considerato uno dei parametri fondamentali da valutare per pontificare poi altezzosamente sulla semiciviltà di ogni Paese semiquasicivile. Gli stranieri dall’alito cattivo venivano magari inizialmente schedati con diffidenza. Quindi percossi, isolati e all’occorrenza ingiuriati, insieme ai barboni in fiamme. Ma alla fin fine in qualche modo sanati o quantomeno rattoppati senza menarsela troppo. I clandestini che si prendono la briga di andare a farsi curare i loro malanni sono già ora molto pochi.
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