[Ettolitri di bevanda rossa incandescente scivolano via dall’ascensore aperto, raggiungendo le case, inebriando i vicini.
Un dito troppo duro viene offerto a uno scalcinato passante].
Pigeons on a wire — katie.houck
Un tempo mi erano indifferenti.
Anzi, è capitato qualche volta che abbia tirato loro del granoturco dalle retrovie, con entusiasmo, con fiducia.
Sconsiderata fiducia: ero un bimbetto, alto solo un metro e un cazzo.
Un illuso, un libero. Un indifeso, un inerme. Un errante, un manifestante.
Un povero piccolo psicopatico predisposto ad ampi gesti e abbracci.
Abbaiando, manifestavo gioia ed esultanza, principalmente, e vari altri sentimenti pacioccosi indefinibili che saltellavano in me.
Ricordo la figura di mio nonno, a dir poco fiera, monumentale, che m’istruiva.
Un esempio indistruttibile, rugoso.
Svettava su tutto, rispettato, sinceramente ammirato, cucinato dalla società.
Baciato dal sole, nutriva quegli strani pennuti meccanici dai denti aguzzi, che lo circondavano senza dargli tregua.
Raccoglieva il mais dal profondo, con mani grandi, prigioni che si spalancavano rivelando sapori.
Mani profumate che avevano già stretto tutto, vissuto tutto, e più intensamente di chiunque altro.
Il cibo dorato.
Lo scagliava in alto, con forza sovrumana, proprio contro il Sole, sfoggiando un sorriso irripetibile e tutto suo.
Al centro della città come al centro del mondo, i pennuti lo seguivano scuotendo il capo, sculettando cerimoniosi come una coda.
Coda infinita.
Ora vedo questi volatili che si spostano, che schizzano, che si posano cretini.
Alieni scriteriati senza meta alcuna nel globo.
Vendicativi e prevedibili, minacciano le nostre certezze, i nostri monumenti di cristallo, la nostra politica comunitaria.
Ci cagano, ci controllano, moltitudine.
Simili a guardie blu irragionevoli, o a ispettori di polizia alati.
Sono convinto di essere pedinato, perseguitato da loro, inseguito fin nella mia abitazione.
Odo dei suoni tubati, dei gemiti allarmanti, e sempre più maleodoranti.
Sono precisamente nel ventre dell’ascensore.
Provo a schiacciarne uno, per capire che cosa si prova.
A uccidere.
Un piccione.
Ma il mio debole piede cittadino disabituato non ha l’effetto sperato e il volatile diventa sempre più rosso e aggressivo.
Si riproduce, convoca colleghi, piccioni meccanici da combattimento professionali.
Fanno il loro ingresso trionfale nella gabbia di metallo.
Mi beccano insistenti, mi beccano determinati.
Mettono a nudo, credevo di aver richiuso definitivamente alle mie spalle, ferite.
L’ascensore giunge al capolinea gridando emoglobina, ma non per questi indiavolatissimi, indaffaratissimi.
Pennuti.
Allucinatissimi.
Che lo rispediscono indietro, al piano terra, e durante il viaggio continuano a martellare selvatici, senza sosta.
Cerco il dialogo, propongo una trattativa a quelli che mi appaiono i loro rappresentanti meno robotici.
Rispondono strappandomi con irruenza.
Pezzi di faccia bocconi fluttuanti.
Giacciono ovunque, se li palleggiano cibandosene con consumata espressione piccionesca.
Cercano di riappropriarsi in pochi minuti di tutto quello.
Il presidente, l’inventore, il direttore responsabile… qualcuno deve averli penalizzati fortemente.
La gente tutta.
Non esiste un risarcimento possibile per una simile umiliazione atavica senza uscite.
Accecati dall’odio, a loro volta mi accecano, mi mangiano, furibondi.
Ma col tempo, senza luce, sto imparando a difendermi.
10 Agosto 2007 il 2:22
accipicchia.
bello.
: )
10 Agosto 2007 il 2:43
Bellissimo pezzo !
10 Agosto 2007 il 7:35
gli uccelli ti lasciano sempre un po’ stremata.
p.s.o.t.: io i feed lo ho messi, ma non è che abbia capito a cosa servono, eh.
10 Agosto 2007 il 10:01
ah, i bei vecchi tempi delle galline razzolanti e delle corse a tirargli le ali.
10 Agosto 2007 il 10:24
Brillante
10 Agosto 2007 il 14:54
Bello!
10 Agosto 2007 il 21:20
Racconto inquietante, assurdo e paranoico.
E così vero da far paura.
11 Agosto 2007 il 7:51
fosse vivo Hitchcock, ci farebbe un film!
ehi, un momento…
11 Agosto 2007 il 11:24
odio i piccioni e ho più volte provato a schiacciarli ma finivo col tamponare chi mi precedeva, bastardi.
Sto allevando mia nipotina al ricordo: cantiamo insieme bella ciao, ci viene bene, mi dà tanta soddisfazione.
non abbiamo ancora idee politiche precise, io perché le ho perse, lei perché ha due anni. In mezzo c’è Mastella. Come sempre.
ciao
Alex
11 Agosto 2007 il 12:35
Ari, le galline già sono un pelo più simpatiche (quelle mute in particolare).
peperl, SB, Gryphius, Anneche e Skiribilla, graz, graz… 🙂
madmac, gh xD
Questa è la mia versione dei fatti.
gatta, mi sembra che non funga… Per capire quando la ggente aggiorna senza farsi ogni volta il giro di tutta la blogopalla.
Alex, occhio ché non si clementizzi. 😀
11 Agosto 2007 il 14:53
Chi minchia e’ yngnrjnwrrnrynwr?
Un altro dei tuoi cazzo di nick per non far scoprire alla finanza che [[[vendevi]]] giochi pirata sui newsgroup?
Tanto ti beccano uguale.
11 Agosto 2007 il 15:06
OK, confesserò tutto. In realtà il mio vero nome è Claudio… ;(
12 Agosto 2007 il 16:21
Peggio degli “Uccelli” di Hitchcock, dovresti scritturarne un film d’horror… 😉
12 Agosto 2007 il 19:06
Un po’inquietante, ma sicuramente d’effetto! 🙂
12 Agosto 2007 il 21:20
mette tristezza 🙁
13 Agosto 2007 il 1:41
Maledetto wookiee, se non torni subito in te ti mando il mio piccione da combattimento incazzatissimo.
Oh. 😛
13 Agosto 2007 il 6:27
Veramente bello…
Ti lascia senza parole.
Un sorriso mattiniero
Mister X di Comicomix
13 Agosto 2007 il 7:43
Grottesco. Surreale. Paranoico. Patologico.
Uccellofobico.
Una psicosi tratteggiata a regola d’arte, si vede chiaramente la scintilla della mania che fa straparlare e dà un tocco di artisticità al tutto.
Bravo!
Per la cronaca, non potete pestare i piccioni. Loro sono, sono ovunque, loro possono, tutto.
Get ready for the pidgeon invasion.
La prova è qui.
13 Agosto 2007 il 9:16
Va là scemo
13 Agosto 2007 il 10:43
fatti visitare
13 Agosto 2007 il 10:45
Dì la verità: ti hanno cagato sulla giacca …
13 Agosto 2007 il 11:49
Ben, eh, difficile, l’ultima giacca l’avrò messa nel ’96 😀
thelondoner, sì, la conoscevo, era in sign in un po’ di forum secoli or sono. Sempre stupenda, comunque xD
13 Agosto 2007 il 11:52
Stile allucinato e racconto claustrofobico. Interessante. A quando quello contro le zanzare? 🙂
P.S. Ma cosa intenderà gattarandagia con: gli uccelli ti lasciano sempre un po’ stremata? ;-))
13 Agosto 2007 il 16:11
Un racconto molto sentito..mi é piaciuto molto, profondo e accurato.
13 Agosto 2007 il 20:15
Molto bello come pezzo, mi è piaciuto!
14 Agosto 2007 il 8:57
Hai lo stesso mio vizio -quando scrivo racconti – di fare proposizioni molto piccole, serrate, con una punteggiatura che fa da contrappunto ad ogni passaggio.
Quindi mi piace. 🙂
14 Agosto 2007 il 9:56
Peccato: ti sei giocato tutto con il finale.
14 Agosto 2007 il 10:15
Il finale posto all’inizio o quello messo alla fine? 😀 Se mi dici che ti fa schifo il racconto, ok, ma non sono molto convinto che sia il finale a farlo scadere. 😀
14 Agosto 2007 il 11:30
eppure a me dà quest’impressione.
C’é qualcosa nell’ultima parte che non é tanto ben intonata come la prima.
Che ci vogliamo fare: un Lucano?
14 Agosto 2007 il 11:54
Per carità, non mi è mai piaciuto. 😀
Mi avrebbe interessato sapere “analiticamente” il perché (le critiche costruttive sono le più interessanti per migliorarsi), soprattutto visto che il senso del racconto a mio avviso è stipato nelle ultime cinque righe.
🙂
14 Agosto 2007 il 12:25
Intendo dire che nelle ultime 5 righe tende a decadere quello straordinario ed incalzante ritmo iniziale.
Ci sono espressioni, secondo me, un po’ retoriche (Accecati dall’odio, Ma col tempo, privo di occhi, sto imparando a difendermi)
che stridono con la fluidità originale dei primi versi.
O anche delle scelte di registro un po’ faticose (appaiono i loro “rappresentanti meno robotici”, Non esiste un “risarcimento possibile per una simile umiliazione atavica” senza uscite) che fanno, a mio avviso, scemare il turbinio di immagini e rievocazioni.
Non metto in discussione il contenuto; quello arriva, e come.
E’ una questione di forma e preferenze di forma, tutto qui.
Io sono una zanzara rompicoglioni che quando trova della bella carne da mordere, preferisce non trovare nessun impiccio.
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZob
P.S.
Che schifo il Lucano
14 Agosto 2007 il 12:37
C’era un tizio su TGMOL che smontava analiticamente i miei scritti e riusciva a rimontarli alla perfezione, secondo un ordine logico-semantico (???) che io stesso avevo impudentemente sconvolto per non rendere troppo facile la vita del lettore. O per costringerlo a ragionare, per metterlo nella disgraziata condizione di leggere tra righe estratte a caso dai miei pensieri.
Se quell’utente fosse qui, scriverebbe un bellissimo commento su come questo pezzo sia una metafora del tuo rapporto con le persone e la loro “uccellante ipocrisia”. Alla stregua di piccioni apparentemente indifferenti, le persone camminano meccanicamente come marionette di Totò caricate a molla, in un moto browniano che infastidisce per la propria fluidità.
E si cibano degli sguardi di chi li osserva con curiosità. Se ne accorgono, avvertono che c’è chi li odia e li guarda con sospetto.
Allora, le scelte sono due: o si dà loro del grano, ma per farlo occorre averne accumulato a sufficienza, oppure ci si lascia beccare senza oppore resistenza, annuendo al loro tubare senza senso, aprendo la bocca per farsi fare anche una pulizia dei denti.
Comunque, in entrambi i casi, bisogna accettare un fatto ineluttabile: gli ascensori sono il posto peggiore per scoprire di essere claustrofobici…cioè, molto meglio sarebbe scoprirlo nel deserto del sahara…
Bel pezzo. Ma è stato difficile digerirlo (non scrivo “capirlo”, per prudenziale, falsa modestia interpretativa).
14 Agosto 2007 il 13:19
@ganglio, che figa la cosa del moto browniano ecc. :O
@zob, eh, “rappresentanti meno robotici” è la mia preferita 😀 , per il resto ti do ragione, anche se speravo che nel contesto delle espressioni in assoluto effettivamente abusate/retoriche acquistassero una luce un po’ diversa (non saprei come sostituirle al momento con qualcosa di altrettanto calzante/incalzante). Tra l’altro personalmente mi ritengo un po’ un “conservatore”, non sono per la ricerca dell’originalità in tutti i casi, trovo che alcune vecchie, solide, stereotipate formule abbiano ancora qualcosa da offrire e a volte possano andare al bersaglio in modo più diretto. Grazie mille per averci perso tempo, comunque. 😀
14 Agosto 2007 il 13:40
grande ABS… l’estate ti fa proprio bene 😉
anecòico [CattivaMaestra]
14 Agosto 2007 il 18:47
Quando si parla di piccioni è meglio che io me ne stia zitta.
Perché si parla di piccioni, vero?
14 Agosto 2007 il 19:28
Sono commosso, un autore del tuo calibro che lascia un commento ad un mio post.Ero passato solo per curiositá, devo dire che per una volta é stata ripagata..come ben si sa, la curiositá é puttana.
15 Agosto 2007 il 22:56
Il mio ceppo ha qualcosa da dirti:i piccioni non sono quello che sembrano!
15 Agosto 2009 il 16:15
ho sentito puzza di cacca:/
gli uccelli stancano?ghghgh :threat: :banana: